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Polizia Postale. Attenzione truffa da parte di sedicenti operatori telefonici
Giovedì, 01 Agosto 2019 21:57 Pubblicato in Storia locale della CalabriaDiversi utenti che si sono rivolti al servizio assistenza del proprio operatore telefonico per segnalare guasti sulla rete fissa, sono stati contattati su WhatsApp, da un fantomatico “reparto Tecnico” il quale, al fine di sollecitare l’intervento di personale specializzato, richiedeva con varie scuse, copia dei propri documenti di riconoscimento e, in alcuni casi, anche una copia di un secondo documento d’identità.
Ricordiamo che gli operatori telefonici non richiedono mai copie di documenti per interventi di assistenza né tantomeno utilizzano Whatsapp per comunicare con la propria clientela.
In alcuni casi invece, i truffatori informano gli utenti di inesistenti rincari della loro tariffa telefonica invitando gli stessi a passare ad altro operatore telefonico.
Nel dubbio è opportuno sincerarsi attraverso il call center dedicato all’assistenza.
01.08.2019
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All’esito di un’articolata attività preliminare di pedinamento e osservazione, corroborata da successive acquisizioni documentali presso gli Enti interessati, i militari della Compagnia Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno tratto in arresto,in flagranza di reato, un dipendente pubblico
che, approfittando della sua dislocazione periferica rispetto alla sede centrale dell’amministrazione di appartenenza presso cui era impiegato, si assentava abitualmente e arbitrariamente dal posto di lavoro.
L’operazione repressiva in commento si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di controllo disposto dall’Organo di vertice mediante la direttiva strategica per l’anno 2019, volto alla verifica, tra gli altri, dell’effettiva presenza in servizio dei dipendenti pubblici, così come statuito dal rinnovo del Protocollo d’intesa siglato tra la Guardia di Finanza e il Ministro per la Pubblica Amministrazione, relativo al partenariato con l’Ispettorato per la Funzione Pubblica.
Nello specifico, le attività poste in essere dalle Fiamme Gialle hanno, infatti, consentito di constatare che un impiegato di un istituto scolastico di Villa San Giovanni (RC) si allontanasse indisturbato dalla propria sede di impiego durante l’orario di servizio, recandosi, con cadenza quotidiana, presso una piscina privata a gestione familiare.
In tali circostanze, infatti, egli, tramite l’improprio utilizzo del badge, faceva in modo che risultasse la propria continua presenza sul luogo di lavoro. L’attività di polizia giudiziaria espletata, condotta d’iniziativa, si è sviluppata attraverso l’esecuzione di prolungate attività di osservazione, pedinamento e controllo, che hanno consentito di accertare e ricostruire gli illeciti perpetrati dal soggetto, tratto in arresto per aver commesso i reati di false attestazioni o certificazioni e di truffa aggravata ai danni dello Stato.
I successivi accertamenti hanno permesso di rilevare come i suddetti allontanamenti dal luogo di lavoro non fossero giustificati da permessi o autorizzazioni di sorta; in un’occasione, per giunta, le assenze dalla sede di impiego sono state giustificate mediante delle autocertificazioni e delle certificazioni mediche risultate false, redatte utilizzando indebitamente l’intestazione e le sottoscrizioni di una nota clinica cittadina. In capo all’impiegato saranno applicati, dall’amministrazione di appartenenza, i provvedimenti tassativamente previsti dalla legge “Madia” ai fini dell’interruzione del rapporto di impiego.
La lotta all’illegalità nella Pubblica Amministrazione costituisce una priorità per la Guardia di Finanza, alla luce del fatto che questa contribuisce a ostacolare la realizzazione del potenziale di crescita economica nazionale e influisce negativamente sulla qualità dei servizi proposti al cittadino dalle amministrazioni nazionali.
Larivieraonline
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Pappaterra: chiederemo un contributo alla Regione
Un incendio è divampato la notte scorsa nella sede dell'Arpacal nel quartiere Lido.
Le fiamme hanno interessato un laboratorio analisi.
Sul posto sono intervenute squadre dei Vigili del fuoco ed i carabinieri.
Ingenti i danni al laboratorio interessato dal rogo con l'annerimento delle pareti nei locali adiacenti dovuto al fumo.
Danni che l'Arpacl stima in milioni di euro.
"Ringrazio il personale dei vigili del fuoco e dei carabinieri - ha detto il direttore generale dell'Arpacal Domenico Pappaterra - così come il nostro personale immediatamente accorso, che si è prodigato per impedire che l'incendio si propagasse oltre.
Nelle more del ripristino del laboratorio, ho chiesto agli altri dipartimenti provinciali uno sforzo in più per supportare il dipartimento di Catanzaro.
Appena avremo un quadro dettagliato dei danni, chiederò al presidente della Regione Mario Oliverio, un contributo straordinario per l'acquisito delle nuove strumentazioni".
Ansa
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