BELVEDERE MARITTIMO (CS) – Caduto dalla barella in una nota casa di cura il Gip del tribunale di Paola, Maria Grazia Elia respinge la richiesta di archiviazione della Procura basata sulla consulenza ed accoglie totalmente l’opposizione della famiglia difesi dagli Avvocati Massimiliano Coppa, Paolo Coppa e Luigi Forciniti .
Per il giudice per le indagini preliminari, che ha completamente accolto le tesi dei difensori della famiglia Benito, ci sarebbero omissioni e ritardi di attività da parte dei cinque indagati dovuti a negligenza, imperizia ed imprudenza, mentre per i consulenti della Procura la morte sarebbe da ricondurre ad una dissociazione elettromeccanica con grave aterosclerosi coronarica calcificazione (…) in paziente con esiti cicatriziali di pregressi infarti del miocardio (…), ossia per la diagnosi di Sca-Nstemi ad una insufficienza cardiovascolare respiratoria e non a causa della caduta dal letto del paziente in seguito alla quale quest’ultimo avrebbe riportato una ferita occipitale avvenuta il 10 agosto 2017.
Benito Belfiore muore il 10 agosto del 2017 presso la casa di cura privata di Belvedere marittimo in cui era stato trasferito in codice rosso ed accettato in ambiente intensivo il 30 luglio 2017 dal pronto soccorso dell’ospedale di Paola con la diagnosi di Sca-nstemi infarto miocardico-. In buona sostanza per i periti la morte del paziente non è da attribuire alla condotta dei cinque sanitari.
Il Gip accoglie la tesi della difesa della famiglia della vittima che si fino affidati alla consulenza del noto Professore Francesco Alessandrini ordinario di cardiochirurgia presso il policlinico gemelli di Roma che ha totalmente smontato le conclusioni a cui era pervenuto il ct del pm Francesco greco che, secondo il giudice e così si legge nel provvedimento “fanno ritenere necessaria la verifica processuale dei fatti” della triste vicenda. Dunque, tutti a giudizio per il Gip. Il pubblico Ministero ha 10 giorni per formulate l’imputazione per omicidio colposo per la morte di Belfiore Benito.