SCALEA (CS) – A seguito di meticolose indagini iniziate dopo le rapine subite da alcuni commercianti della zona, i carabinieri hanno arrestato ieri due giovani, di 20 e 19 anni, rispettivamente S.D. di Scalea e M.S. 19enne di Santa Maria del Cedro.
I fatti risalgono al 23 gennaio scorso a seguito delle denunce di alcuni commercianti che avevano raccontato ai militari di essere rimasti vittime di alcune rapine.
Tre gli episodi contestati ai due malviventi e le accuse sono rapina e tentata rapina, aggravati dall’uso di arma da fuoco, ai danni di 3 esercizi commerciali della cittadina tirrenica di Scalea.
Da qui sono partite le indagini condotte dai militari di Scalea diretti dal procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni ed in particolare dal sostituto procuratore, Maurizio de Franchis, e che hanno consentito di ricostruire il quadro indiziario a carico dei due soggetti i quali, secondo un preciso disegno criminoso, avrebbero messo a segno due rapine in due distinte zone di Scalea,a poca distanza di tempo l’una dall’altra, al fine di eludere l’intervento dei carabinieri.
Tre rapine in mezz’ora
Il 23 gennaio, il primo colpo, è stato compiuto alle 17.00. I due, dopo essersi incontrati alla stazione ferroviaria di Scalea hanno fatto irruzione, con il volto travisato da un passamontagna e con guanti alle mani, nel negozio “Singapore Moda” in via 1° Maggio. Qui hanno puntato la pistola alla tempia di una delle dipendenti e sotto la minaccia dell’arma si sono fatti consegnare il denaro contenuto nella cassa. Poi le urla della giovane commessa hanno messo in fuga i due rapinatori e sono stati costretti a fuggire senza bottino.
Ma non hanno perso tempo. Dopo 10 minuti erano già sul luogo del secondo colpo e con lo stesso modus operandi hanno preso di mira un negozio di informatica, il “Sinisky Computer & Co”, in via dello Stadio. Ancora una volta, sotto la minaccia dell’arma, uno dei due ha intimato al titolare dell’esercizio di consegnare l’incasso, mentre stavolta il complice ha atteso all’ingresso del negozio per fare da vedetta. Il tutto per un bottino di soli 15 euro.
Visto l’esiguo bottino racimolato nei due colpi, il 19enne e il 20enne hanno pensato di mettere a segno un terzo colpo.
Alle 17.20 circa, si sono recati in via Leonardo Da Vinci e sono entrati nel negozio di bomboniere “L’Oggetto“.
Ancora una volta, brandendo la pistola hanno minacciato il titolare per farsi consegnare l’incasso. Ma la vittima impaurita gli ha dato il suo portafogli contenente 160 euro.
Dopo il terzo colpo, i due, sono fuggiti facendo perdere le loro tracce.
Scattate le indagini, dopo sopralluoghi e rilievi tecnici, i carabinieri hanno capito che i due rapinatori avevano scelto appositamente i tre esercizi commerciali perchè privi dei sistemi di videosorveglianza.
Una scelta oculata e mirata atta a garantirgli di non essere riconosciuti.
Altro accorgimento quello dei guanti, per evitare di lasciare impronte. Ma i due non sono sfuggiti ai carabinieri che hanno avviato una serrata attività investigativa e una volta risaliti all’identità dei due giovani, si sono recati nelle rispettive abitazioni dove hanno trovato l’arma usata per compiere le rapine, di proprietà del genitore di M.S., degli indumenti indossati e del portafogli asportato al titolare del negozio di informatica.
Dopo essersi resi conto di essere in trappola, i ragazzi hanno ammesso le loro responsabilità e fornito agli inquirenti ulteriori dettagli.
Il 19enne, M.S. è stato sottoposto agli arresti domiciliari mentre S.D., ventenne, è stato rintracciato solo questa mattina, perchè resosi irreperibile in un comune del nord Italia ed è stato posto ai domiciliari nella sua abitazione a Scalea.
ByQuiCosenza 2.7.2019