La Calabria è un posto incredibile.
Pensate un po’ il Presidio di Italia Nostra di Praia a Mare denunciava su radio1one del 28 ottobre 2016 che la spiaggia della grotta del Prete di San Nicola Arcella era di nuovo inaccessibile.
Lamentava, cioè, che il cancello sulla scalinata abusiva in ferro attraverso il quale si percorre la stradina sella scogliera che porta alla spiaggia era sbarrato.
In sostanza centinaia e centinaia di turisti che prediligono i mesi di settembre ed ottobre per godere del mare cristallino erano dovuti tornare indietro.
Una delle più famose spiagge calabresi quale quella dell’Arcomagno restava vietata e vietato era anche il godimento del suo contesto selvaggio ed incontaminato.
Oggi, scopriamo che i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza e della Stazione di Scalea hanno accertato che gli accessi costruiti sul costone di roccia che permettono l'accesso alla famosa Grotta del Prete sono stati realizzati senza le previste autorizzazioni in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico.
In sostanza il percorso di cui parlava Presidio di Italia Nostra di Praia a Mare era veramente abusivo come denunciato almeno 6 mesi fa da Italia Nostra.
Al termine degli accertamenti c'è stato, così, il deferimento in stato di libertà, per abusivismo edilizio in area sottoposta a vincolo paesaggistico, di un'imprenditrice ritenuta responsabile della realizzazione delle opere.
L'area è stata sottoposta a sequestro in attesa delle determinazioni dell'autorità giudiziaria. finalizzati a verificare la legittimità di alcune opere costruite su un'area di circa 2.000 mq a San Nicola Arcella, località Arco Magno.