
WASHINGTON - Un gioiello di Michelangelo. Il meraviglioso David-Apollo creato dal genio dello scultore per i Medici. È con la presentazione di quest’opera, prestata dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze alla National Gallery di Washington, che si è aperto, ieri l’Anno della Cultura italiana negli Usa. E forse non c’è momento più appropriato per rilanciare la nostra storia in un Paese che ci ama e che non si stanca mai di conoscerci.
L’Italia ha bisogno di sostegno, ma anche di credibilità internazionale. L’arte, l’inventiva, lo stile, l’eleganza, la capacità certosina di chi crea dal nulla non sono soltanto un biglietto da visita, ma un punto di partenza. Ed ecco allora un programma fittissimo lanciato dal ministero degli Esteri in collaborazione con diversi enti per svelare l’Italia. Più di 180 eventi distribuiti in oltre 40 città americane. Dalle più grandi alle più piccole, per estendere il messaggio. Nulla è stato lasciato fuori. La musica, il teatro, la fotografia, la letteratura, il cinema, la scienza. Toccando poi il gusto e i sapori, per andare oltre gli stereotipi e trasformare la cucina in qualcosa di più importante.
All’idea dell’Anno ha lavorato a lungo il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata in collaborazione con l’ambasciatore a Washington, Claudio Bisogniero. Come ha sottolineato il responsabile della nostra diplomazia all’Italia serve un «nuovo Rinascimento». E su questo sono diretti gli sforzi per sostenere l’iniziativa attraverso gli Stati Uniti. «Non c’è crescita possibile senza la cultura, la prosperità è possibile solo se profondamente radicata in un terreno comune di valori e storia», ha aggiunto Terzi.
Per questo si è affidato il messaggio, potente, al David-Apollo di Michelangelo. Una statua che idealmente simboleggia il legame tra i due Paesi. Infatti per l’opera è un ritorno a Washington. Era già stata esposta alla National Gallery nel 1949, all’epoca della presidenza di Henry Truman. Un grazie italiano all’assistenza ricevuta dagli Usa nell’immediato dopoguerra. Il David sarà seguito dal Satiro danzante, l’Efebo di Mozia e dal Codice sul volo di Leonardo.
Poi ancora esempi dell’arte di Caravaggio, De Chirico, Morandi e Chia. In questa missione c’è spazio, ovviamente, per la musica: sono previsti, tra gli altri, concerti con il maestro Riccardo Muti e con Maurizio Pollini.
L’«Apollo- David» di Michelangelo proveniente dal Museo del Bargello di Firenze. Era già stato esposto alla National Gallery nel 1949 (foto a destra)
La Filarmonica della Scala e l’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli si esibiranno in alcune città americane. Nicola Piovani ha composto una delicata e suggestiva colonna sonora. Poi ancora un omaggio a De Filippo con il Piccolo Teatro di Milano e rassegne cinematografiche. La prima parte oggi a New York ed è dedicata a Pasolini (sul sito http://www.italyinus2013.org/it sarà possibile trovare il programma aggiornato degli eventi).
L’idea è quella di un lungo viaggio che raggiunga i molti angoli dell’America, un percorso che metta insieme il passato e il futuro, che celebri i padri ma promuova i figli. L’intento è quello di trovare nuovi spazi per i nostri giovani usando il sapere. Infatti ci saranno borse di studio, accordi di collaborazione tra università, musei, istituti di ricerca. Per questo la Farnesina ha ottenuto l’appoggio di grandi imprese italiane, dall’Eni a Intesa Sanpaolo che, attraverso il suo amministratore delegato Enrico Tommaso Cucchiani, ha sposato lo slogan del «Rinascimento per la formazione del mondo moderno sul piano internazionale».
L’Anno 2013, infatti, non sarà solo arte. La cultura dovrà diventare lo strumento affascinante e coinvolgente per proporre a una società dinamica quell’Italia che, nonostante tutto, funziona e ha molto da offrire.
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