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Rockarbëresh - Peppa Marriti Band tra arcaismo e modernità

Giovedì, 02 Gennaio 2014 22:03 Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo

“AMANTEA. Venerdì 3 gennaio PEPPA MARRITA BAND al CAMPUS TEMESA

Penultimo appuntamento con gli eventi di scena al Campus “dalla fiera d’ottobre all’epifania”. Sara' la PEPPA MARRITA BAND, venerdì 3 gennaio, ad animare la serata (si comincia alle 18.30) con una ESIBIZIONE IN ACUSTICA che seguirà alla presentazione del libro “Rockarbëresh - Peppa Marriti Band tra arcaismo e modernità" scritto dal bassista del gruppo Demetrio Corino. La PEPPA MARRITI BAND nasce a Santa Sofia d’Epiro, paese di origine albanese in provincia di Cosenza, con l’obiettivo dichiarato di coniugare le radici del rock con la tradizione e la cultura “arbëresh”. Il fine è quello di tutelare, attraverso la musica, la lingua e la cultura delle minoranze italo-albanesi presenti nel sud della penisola da più di cinque secoli. Su una base musicale tipicamente rock, la produzione della band si apre a sonorità balcaniche (accentuate dall’uso del violino), con riferimento ai canti tradizionali (vjersh) e prosegue nel mondo della musica popolare e contemporanea. L’iniziativa rientra nel cartellone - allestito dall'amministrazione comunale insieme alle associazioni della città e del comprensorio - che ha animato la città con ventisette eventi tutti gratuiti dal 27 ottobre al 6 gennaio.

                                                                                                 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Abbiamo scritto che i 7 vigili “vincitori” del concorso hanno assunto servizio il 27 dicembre.

Siamo stati “richiamati” ad una maggiore attenzione.

Ci è stato osservato, infatti, che il concorso è stato bandito per 6 unità, non per sette e che pertanto la assunzione della settima unità sarebbe illegittima.

Abbiamo, al contrario, evidenziato che, se pur vero che il concorso è stato bandito per sei unità, prima della sua conclusione l’amministrazione ha deliberato la esistenza di 8 posti non più di sei.

Troppo comodo, ci è stato osservato, anzi palesemente illegittimo.

Le “carte”, le “regole” non si dovrebbero cambiare in corso d’opera.

Qualcuno potrebbe ha sostenuto che se i posti fossero stati 8 sin dall’inizio la partecipazione sarebbe potuta essere più rilevante. Non solo nella fase di domanda, ma anche nella fase di partecipazione alle prove. Due posti infatti sono ben il 33% di sei.

Non sappiamo se davvero sia così .

Osserviamo che però nessuno ha denunciato eventuali illegittimità della determina di assunzione. Non solo ma nemmeno la minoranza, tipicamente dedicata a fare le pulci alla maggioranza, ha sollevato alcuna obiezione.

E per dare la chiarezza necessaria, ci è stato chiesto di riflettere, anche, sul fatto che per i due posti in più non è stata attivato la procedura di mobilità prevista dal comma 2 bis dell’articolo 30 del d.lgs 30 marzo 2001 , n 165 (c.d. TUPI), non avendo proceduto a rendere pubbliche le disponibilità in organico per consentire agli interessati la presentazione di eventuali domande di trasferimento.

Acuta riflessione.

Ma noi non siamo giudici.

Possiamo solo chiedere a chi ci legge se il comportamento dell’amministrazione comunale sia legittimo.

E non basta.

Ci è stato anche chiesto di riflettere sul fatto che i posti disponibili erano 8 mentre gli assunti sono stati solo 7.

Gia’ ! Perché?

Se le necessità dell’ente sono di 8 unità e per tale numero esistevano le disponibilità finanziarie è stato ed è legittimo assumerne “soltanto” sette?

Sarebbe come dire che si bandisce un concorso per 6 posti e poi si decide di assumerne solo quattro. E tutto senza la minima giustificazione! Ed ovviamente senza che nessuno eccepisca alcunché sia sotto l’aspetto politico( la minoranza è d’accordo? ), sia sotto quello della legittimità!

Ma se l’ottavo “vincitore” cita il comune presso il giudice del lavoro chiedendo anche la sua assunzione e vince la causa con evidente possibile condanna sia al pagamento degli stipendi non percepiti, sia per eventuali danni morali, chi li pagherà?

Forse come al solito il popolo amanteano?

Sovviene il parere della preg.ma avvocato Chiara Gallo, reso al sindaco Vadacchino nel quale la legale evidenzia che, in presenza di graduatoria concorsuale per la copertura dei posti vacanti venutisi a creare nell’organico, il comune può, ANZI DEVE, attingere e ricorda la sentenza del CdS sezione V, 4 marzo 2011, n 1395,con la quale si dichiara illegittima la delibera con la quale una P.A. indice un concorso pubblico piuttosto che utilizzare una graduatoria di un precedente concorso, nel caso in cui la stessa graduatoria sia stata utilizzata per la copertura di altri posti.

Ma, e concludiamo, non siamo giudici.

Breve storia di un pino che faceva ombra e che ora è andato via

Dov'era l'ombra, or sè la quercia spande morta, né più coi turbini tenzona.

La gente dice: Or vedo: era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona i nidietti della primavera.

Dice la gente: Or vedo: era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera ognuno col suo grave fascio va.

Nell'aria, un pianto... d'una capinera che cerca il nido che non troverà.

Ricordate la quercia caduta di Giovanni Pascoli?

E’ la poesia che ci è venuta in mente immediatamente ( l’ho imparata quando facevo le elementari alla Manzoni, proprio lì vicino, con la maestra De Rada) appena ho visto( vedi foto) il grosso fusto del pino che è stato “accippato” dal personale del comune.

Tante auto hanno sostato all’ombra per anni sotto le sue fronde ed insieme l’agricoltore ritratto nella foto.

Quello che ha chiamato il comune per segnalare che un camion aveva rotto alcuni rami che forse era utile tagliare per evitare che cadesse su chi vi passava sotto.

Non si sa nulla del camion che avrebbe urtato contro il pino.

Non sappiamo se ha subito danni e quindi ha chiesto il rimborso al comune visto che i rami non debbono creare danni a chi utilizza le strade pubbliche.

Né sappiamo se, al contrario, il comune abbia chiesto i danni al proprietario del camion che avrebbe determinato i danni all’albero

Sappiamo soltanto che ad un certo punto il personale del comune avendo sentimenti diversi sul destino del bel pino ha chiesto la presenza dei massimi responsabili che responsabilmente hanno emanato la triste sentenza ““ju un ma piglju a responsabilità. Taglialu du pedicalu!” ed alla quale è stata data immediata esecuzione.

Non abbiamo visto l’albero prima della sua “esecuzione” , né siamo, in verità, agronomi per poter valutare la situazione ed esprimere un giudizio sulla opportunità o necessità del taglio radicale del pino.

Notiamo però che questo intervento induce a dare atto che la manutenzione della SS18 è di competenza del comune e quindi ogni danno che derivasse dalla mancata esecuzione ricadrebbe sul nostro ente.

A tal proposito provvederemo a segnalare ogni necessità similare donde gli interventi immediati e radicali come nel caso.

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