Belvedere Marittimo. Si indaga in ogni direzione per tentare di capire le ragioni della tragica morte della anziana madre di Don Marcello Riente, parroco della Chiesa della frazione di Laise. Per condurre le indagini l’arma dei carabinieri non lesina sforzi ed attenzioni. Sul posto sono presenti il maresciallo Brunello Mannarino della locale Stazione, il capitano Vincenzo Falce, comandante della Compagnia di Scalea, il colonnello Francesco Ferace, comandante provinciale dei CC.
Sul posto anche i militari specializzati del Ris di Messina giunti con un elicottero per rilevare ogni più piccola traccia utile alla identificazione degli assassini.
E’ altresì presente il magistrato Maria Camodeca che assunto la direzione delle indagini in stretto contatto con il procuratore capo Bruno Giordano.
Non si esclude l'acquisizione di eventuali filmati di video della zona.
Sembra certo infatti che ad eseguire questa aberrante esecuzione siano state più persone elemento questo di certo indirizzo investigativo.
Altro elemento sembra quello derivante dall’orario dell’omicidio avvenuto mentre il figlio parroco, Don Marcello Riente, era impegnato, alla presenza dei vertici dell'Arma, a tributare l'ultimo saluto al giovane trentenne Valerio Grosso La Valle, militare della Stazione carabinieri di Sala Consilina, nel salernitano deceduto nell'incidente del 23 dicembre scorso.
Ed infine un altro elemento da valutare è il fatto che la povera signora Iolanda Nocito era non solo legata , ma aveva anche la bocca tappata con nastro per evitare che gridasse, che chiedesse aiuto.
Intanto la salma è stata trasferita nella sala mortuaria dell'ospedale di Cetraro a disposizione del medico legale che dovrà effettuare ulteriori esami per avere certezze sulla dinamica e sulle cause del decesso.
Dall’autopsia forse qualche elemento di certezza sul perché è stata uccisa la povera Iolanda.
A trovare il cadavere è stato il figlio, sacerdote nel paese del Cosentino che un mese fa era stato vittima di un'aggressione.
Un'ottantenne, Iolanda Riente, è stata trovata morta, legata ed imbavagliata, nella sua abitazione a Belvedere Marittimo.
Al momento non è stata ancora accertata la causa della morte, né se si tratti di una rapina finita male o se tra i due episodi possa esserci un legame.
Sulla porta sembra non siano stati trovati segni di effrazione, così da lasciare pensare che sia stata ella stessa ad aprire la porta ai suoi assassini.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Scalea.
E’stato il figlio Don Marcello Riente, parroco della frazione Laise di Belvedere Marittimo, tornato dalla celebrazione di un funerale a scoprire il cadavere della madre, legata e imbavagliata.
E’ possibile ipotizzare che si tratti di persona del posto che sapeva della assenza del parroco impegnato nella riferita celebrazione della sacra funzione.
Il parroco il 16 ottobre scorso era stato aggredito proprio mentre usciva dal portone della stessa abitazione.
Aperto il portone, il sacerdote si trovò di fronte un uomo col volto coperto che iniziò a picchiarlo, provando a portargli via la borsa contenente documenti della parrocchia. Don Marcello Riente riportò varie lesioni, tanto da essere costretto a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Subito dopo il sacerdote disse di avere perdonato l'aggressore, che non è mai stato identificato.