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Riflessione nel giorno della festa del lavoro : di Peppe Furano.

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La riforma del lavoro (jobs act,perchè questo nome inglese poi!) votata dal governo Renzi (che si definisce di sinistra), raccontata nella sua essenza, elimina l’art. 18 e concede incentivi alle aziende per le nuove assunzioni.

Questa riforma piace molto a Confindustria, poco ai sindacati e ai lavoratori. Se è vero che questa riforma è una riforma di sinistra,come sostengono molti rappresentanti del governo e del PD, se ne deve dedurre che Confindustria e Sindacati vivono in un mondo che non c’è!

Ora se è pensabile che i lavoratori possano essere ingannati da quelli da loro votati per rappresentarli (e spesso è capitato nei vari periodi storici e oggi solo i ciechi o quelli in malafede non riescono a vederlo!),è veramente poco credibile che la Confindustria si faccia ingannare da un Renzi qualsiasi.

Pertanto se il jobs act piace a Confindustria possiamo stare tranquilli che è sicuramente conveniente per Confindustria!

E in estrema sintesi cosa prevede questo famoso jobs act:

Gli incentivi alle assunzioni determinano per l’aziende un risparmio di 8000,00 euro all’anno per ogni nuovo contratto con le cosiddette tuteli crescenti.

Una riduzione del costo del lavoro del 30%, non sono parole ma cose concrete,che si toccano.

Per il lavoratore, ci sono le parole “contratto a tutele crescenti”!

Ma cosa si nasconde dietro queste parole? La fregatura del contratto a licenziamento libero per qualsiasi causa: economica, aziendale, che sia vera o fasulla. Ogni piccolo sgarro può essere motivo di licenziamento senza possibilità di reintegro.

Ma i furbetti del renzismo galoppante spiegano al povero lavoratore che è tutto fatto a loro vantaggio.

E con stampa e TV martellante, giorno dopo giorno, sono riusciti ad ipnotizzare tanti lavoratori (tanti sono intenzionati a votare ancora il PD!) che una minore tutela legale del lavoro genera un aumento dell’occupazione.

Poi, oramai sicuri dello stato di ipnosi dei lavoratori, politici PD,Tv e giornali asserviti, lo dicono e ripetono più esplicitamente e senza pudore: se togliamo quegli “odiosi diritti” conquistati dai tuoi genitori e tu diventi un lavoratore più conveniente,più flessibile e più ricattabile,cioè permetti un tuo più corretto sfruttamento, c’è più occupazione e tu “stai più sereno”!

Se solo i lavoratori avessero un po' più di memoria e un po' più di furbizia,ricordando che l’OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) già negli anni novanta faceva l’ipotesi che una minore tutela legale del lavoro avrebbe prodotto maggiore occupazione e che dieci anni dopo la stessa ocse riconosceva che non c’era nessuna prova che confermasse quell’ipotesi, fuori dall’ipnosi, in questo giorno della festa del lavoro, da tutte le piazze d’Italia dovrebbero alzarsi un solo grido verso questo governo: Non siamo così grulli e “stai sereno tu, Renzi” (Vaffa….).

Redazione TirrenoNews

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