Ancora una volta Matteo Renzi minaccia il Governo Conte bis, quel Governo che lui ha ardentemente voluto per non consegnarlo all’altro Matteo e per fermare l’avanzata delle destre. Lo minaccia questa volta annunciando una mozione di sfiducia contro il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per il caso “prescrizione”. Ma ha davvero intenzione di far cadere il Governo? Davvero fa sul serio oppure è un bluff? Sì, è un bluff. Lo fa perché ha fame di visibilità. Lo fa per apparire in prima pagina su tutti i giornali e come prima notizia sui telegiornali. Conte, il Premier, non ci crede ed è pronto a scaricarlo. E’ stufo dei suoi diktat. Se vuole può andarsene. E se va via si va allo scioglimento delle Camere e si va ad elezioni anticipate e per Renzi sarebbe l’inizio della fine. E Renzi non vuole le elezioni anticipate. Ha paura dell’urna. Se si votasse in primavera il suo partitino non supererebbe il quorum previsto dalla Legge e addio sogni di gloria: Leopolda, apparizioni in Tv, interviste, lago della bilancia del Governo Conte, posti di sottogoverno. E poi tutti i suoi seguaci che ora siedono in Parlamento e che sono determinanti per la sopravvivenza del Governo giallo-rosso dovrebbero ritornare nelle loro case e trovarsi una nuova occupazione. Questo non lo vogliono. Abbandonare le comode poltrone del Parlamento li spaventa e allora tireranno a campare, minacciando, provocando, bleffando e poi, turandosi il naso, votando la fiducia a questo Governo che secondo loro fa schifo ma che garantisce loro 17 mila euro al mese solo per scaldare gli scranni del Parlamento. Ma non c’è solo Renzi sulla battaglia della prescrizione che preoccupa Conte, ma pure i grillini lo preoccupano con la scesa in piazza di sabato contro i vitalizi. Manifestazione che indebolisce il Governo. Ma torniamo a Renzi. Oggi tutti i giornali parlano di lui e commentano le dichiarazioni fatte alla stampa e nella trasmissione di Rete 4 ieri sera. Renzi, che per sua scelta, non detiene alcun incarico ministeriale, forse questa volta vuole metterci la faccia. Potrebbe chiedere un rimpasto di Governo e chiedere per lui il Ministero degli Esteri. In questo modo raggiungerebbe due obiettivi: Depotenziare il Movimento 5 Stelle e di Maio e allungare la vita al Governo. E le sceneggiate continuano. E ieri sera ascoltando i commenti dei vari esponenti politici la crisi di Governo dovrebbe essere ad un passo. Forse è vero. Il vento di crisi governativa soffia impetuoso dentro i quartieri generali del Pd e del M5S che hanno finora blindato porte e finestre per non farlo entrare. Ma ieri sera una folata più violenta ha spalancato porte e finestre. Le tensioni, le minacce, le polemiche, le provocazioni hanno raggiunto livelli mai visti prima e il Premier Conte è stato costretto a telefonare al Presidente della Repubblica Mattarella dopo che i Ministri renziani hanno annunciato la diserzione del Consiglio dei Ministri. Cosa abbia consigliato Mattarella è un mistero. Intanto Franceschini, quello che è gravemente ammalato di poltronite, non molla. Riunisce il Ministri del Pd e tenta di salvare il Governo Conte bis e la sua comoda poltrona. Come? Cercando di sostituire i voti di Italia Viva con quelli dei “Respondabili”, pronti ad allungare la vita al Governo e alla legislatura. Ed è subito partita la caccia. E chi sarebbero costoro? I fuoriusciti dei vari partiti che ora sono iscritti al Gruppo Misto e i Deputati e Senatori dei vari partiti dell’opposizione (Forza Italia e UDC) i quali non vogliono le elezioni anticipate perché sono terrorizzati. L’ipotesi di scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate( con scarsa possibilità di rielezione) li spaventa. Meglio un Conte tris che andare a casa. Ma Mara Carfagna smentisce:-Non siamo disponibili-. E Conte come reagisce? E’ apparso in TV dopo il Consiglio dei Ministri e come sempre, spocchioso ed arrogante, ha detto di non avere paura e non teme la fine del Governo. Ma se Renzi questa volta mantiene le promesse per lui è la fine politica. Il posto all’Università lo aspetta.