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«Alcuni consiglieri e dipendenti comunali non vogliono farci governare. Ma dovranno prendersi le responsabilità per un eventuale scioglimento del consiglio comunale»

«Il 12 gennaio in consiglio comunale 4 componenti della mia maggioranza, in accordo con la minoranza, hanno bocciato un punto all'ordine del giorno da loro stessi già approvato e deliberato sia in giunta che in consiglio nello scorso mese di dicembre.

E questa è l'ennesima ratifica dell'accordo trasversale tra il mio vicesindaco e la minoranza il cui obiettivo, ormai declinato all'unisono, è diretto a fermare il cambiamento in atto a Nocera, a fermare l'azione di bonifica e riorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, e impedire di fatto una nuova stagione di lavori pubblici programmati e immediatamente cantierabili quali la riqualificazione del quartiere Vivieri e Chianarella, la realizzazione dei marciapiedi davanti alla Chiesa Maria Regina della Famiglia e il completamento dell'urbanizzazione primaria del quartiere Pianeruzzo».

Una «circostanza – spiega –, che si aggiunge ai numerosi atti di scorrettezza e slealtà nei miei confronti, agli attacchi, alle offese e ai tentativi di delegittimazione sistematica, in atto ormai da mesi», che l’hanno «costretta a cambiare il contenuto dell'intervento di oggi pomeriggio, sabato 13 gennaio, che originariamente avevo convocato per informare la cittadinanza e la stampa degli straordinari risultati amministrativi raggiunti dall'amministrazione comunale tra i quali l'approvazione del primo bilancio riequilibrato, l'abbattimento dell'ecomostro, implementazione della differenziata, la ristrutturazione del depuratore consortile, l'ottenimento dei finanziamenti per l'isola ecologica, quelli per il sottopasso del Maris, l'impegno della Regione per la realizzazione delle opere per la difesa costiera etc».

Anziché parlare dei risultati ottenuti, la prima cittadina ha «dovuto invece spiegare e chiarire ai tanti cittadini attoniti e preoccupati, il senso di alcuni comportamenti e delle gravi affermazioni di alcuni componenti della mia maggioranza che, con l'aiuto di alcuni dipendenti comunali, hanno di fatto deciso di non farmi governare, di fare saltare il servizio idrico ed Rsu, di bloccare l'ufficio tecnico e di mettere a repentaglio l'efficienza e l'efficacia della gestione amministrativa». 

«Ma l’amarezza – dice in una nota – più grande è dovere assistere alla mortificazione e al sacrificio del mandato politico affidatoci dal popolo nocerese per difendere e consolidare rendite di posizione che nulla hanno a che fare con il bene comune. 

Per estremo senso di responsabilità, a ciò sollecitata da molti cittadini e dai componenti del gruppo de "Il Paese che Vogliamo”, ho rinviato di una settimana ogni mia personale decisione,  offrendo in tal modo ai consiglieri, agli assessori, ai componenti e ai simpatizzanti del gruppo di Ripartiamo, l'opportunità di rivedere le irresponsabili posizioni assunte e di comunicare con chiarezza e lealtà se vogliono lavorare ancora nell'interesse del paese o se vogliono continuare a giocare con i teatrini di buratti e burattini, prestando il fianco ad altre operazioni "molto poco chiare", assumendosi  con ciò la responsabilità dell’ennesimo scioglimento anticipato del consiglio comunale».

«Dal mio canto – conclude la sindaca –, prima di ogni personale decisione, attenderò un'altra  settimana ancora per favorire la ripresa del dialogo e dei lavori in favore del nostro paese il cui debito del dissesto ha ormai superato la più nera delle previsioni possibili, attestandosi a oltre 40 milioni di euro di cui 22 milioni circa di debiti fuori bilancio, 7 milioni circa di contenzioso e 15 milioni di mutui già contatti dalle giunte precedenti tra i quali ben 5 milioni concessi dal decreto salva imprese, impiegato purtroppo non per pagare i fornitori di beni, lavori e servizi straordinari. prevalentemente per pagare ordinarie forniture  idriche ed elettriche».

Domenica, 14 Gennaio 2018

Pubblicato in Lamezia Terme

Difficile dare una risposta precisa.

Certo che i Consiglieri del Gruppo “Ripartiamo” contestano il sindaco e diverse sue scelte.

Ecco la lunga e dura lettera firmata ieri 11 dicembre da Rino Rocca – Vincenzo Macchione – Rosella Mastroianni – Franco Pontieri - Emanuele Mancini.

 

“LA CHIAREZZA PRIMA DI TUTTO E L’INTERESSE DEI CITTADINI

CARI CITTADINI, le parole lasciano il tempo che trovano, da chiunque vengano pronunciate; ragion per cui, le lasciamo a chi ha voglia di parlare. Ciò che a noi del gruppo “Ripartiamo” interessa è una sola cosa: coltivare l’esclusivo interesse della nostra comunità. È per questo che siamo stati votati, un anno e mezzo fa.

Ecco perché abbiamo deciso di rendere pubblici i punti necessari, a nostro avviso, per avviare un'inversione di rotta dell'azione amministrativa allo scopo di tutelare i conti pubblici del Comune, evitare un nuovo dissesto e riallacciare il rapporto con la nostra comunità, che in questi mesi, purtroppo, si è fortemente incrinato.

Il PRIMO PUNTO, che riteniamo di inaudita gravità, riguarda la variazione di bilancio appena approvata in Consiglio comunale anche con il nostro voto favorevole. Purtroppo, però, fidandoci delle parole pronunciate dal Sindaco più volte, prima in Giunta, poi anche in Consiglio comunale, avevamo la certezza di votare una variazione di bilancio di 300mila euro, per dare la possibilità al Comune di contrarre un mutuo di tale entità e avviare alcuni lavori come la continuazione del marciapiedi in Marina e la realizzazione di un parcheggio antistante i rioni Vivieri/Chianarella.

E invece abbiamo scoperto, subito dopo, che negli atti era stata preventivata una variazione di ben 500mila euro. Una cifra ingiustificabile che il Sindaco, non ne conosciamo il motivo, non ci ha comunicato pur avendo avuto tutto il tempo necessario per farlo. Inoltre, il parere del Revisore dei conti, favorevole alla variazione di 500mila euro, pur protocollato correttamente il 16 novembre 2017, non era presente negli atti del Consiglio comunale se non all’ultimo momento dell’ultimo giorno, il 21 novembre.

Il punto, cari noceresi, è che anche a noi piacerebbe poter dare avvio a tante opere, come quelle preventivate con la variazione di bilancio, ma se lo facessimo, non avremmo fatto altro che indebitare ancora di più il Comune, già in dissesto, quindi la comunità, che è già ampiamente tartassata. Ragion per cui, anche se in un primo momento ci siamo espressi favorevolmente a una variazione di bilancio, dunque a un mutuo, di 300mila euro (ma mai di 500mila), prendiamo l’impegno con la comunità nocerese di votare contro ogni progetto esecutivo che ci obbligherebbe a impegnare la spesa preventivata con la variazione di bilancio, così da fare in modo che quei soldi, in teoria spendibili, non saranno mai effettivamente spesi.

La nostra scelta ha un solo scopo: evitare che sui cittadini noceresi pesino altre spese che, ben presto, si tradurrebbero in nuove tasse. Cosa che troviamo inaccettabile. Solo quando il Comune avrà, almeno in parte, sistemato i conti, ci dimostreremo disponibili a contrarre nuovi mutui per nuove opere, che, per adesso, dovremo mirare a realizzare attraverso finanziamenti regionali ed europei certi, o iniziative private a costo zero per il Comune.

È attraverso questa via, dunque, che dovremo pensare ad avviare opere pubbliche, dando, comunque, la priorità, sempre senza intaccare le casse comunali, a opere davvero strategiche come l’allargamento del sottopasso Maris (che già più volte si è tentato di realizzare ma che, per motivi sui quali ora è inutile tornare, non è mai stato realizzato), la captazione dell’acqua, il dissesto idrogeologico.

UN SECONDO PUNTO, che dimostra come e perché i conti siano a rischio, ha a che fare con l’ordinanza emessa, subito dopo le elezioni, per la demolizione del capannone di proprietà Caruso e per la demolizione del pezzo di lungomare travolto dalle mareggiate. Un’ordinanza che più volte avevamo consigliato al Sindaco di rimandare, chiedendogli di attendere prima il decreto della Regione Calabria, unica garanzia sull’incasso certo del finanziamento per abbattere il capannone. Purtroppo, però, il Sindaco ha voluto fare di testa sua, firmando ugualmente l’ordinanza sulla base di una lettera (e non di un decreto) della Regione Calabria, provocando un danno alla ditta aggiudicataria dei lavori, e contemporaneamente all’Ente stesso, che ora si ritroverà un probabile debito fuori bilancio di oltre 300mila euro. Un debito di tale portata, infatti, rischia di portarci a un nuovo, drammatico dissesto finanziario. Abbattere il capannone era una scelta giusta, ma lo si doveva fare solo dopo la firma del decreto da parte della Regione. Naturalmente ci auguriamo che la Regione firmi immediatamente il decreto che attendiamo ormai da un anno e mezzo, ma firmare quell’ordinanza sulla base di una lettera è stato un errore imperdonabile.

UN ULTERIORE PUNTO riguarda le ordinanze di cui un Sindaco può avvalersi per agire amministrativamente. Riteniamo, però, che quelle varate finora abbiano comportato spese abnormi, alcune delle quali necessarie e da noi condivise, ma altre assolutamente superflue ed evitabili. Le spese prodotte dalle ordinanze sono spese sempre a carico dei cittadini, dunque devono essere oculate e attente. I noceresi non possono più permettersi di mettere mano al portafogli per spese non assolutamente necessarie.

Sempre a proposito di ordinanze, inoltre, riteniamo utile modificare quella relativa allo spostamento dei contatori dell’acqua, che ha prodotto un generale malcontento nella popolazione. Se il principio (quello di poter prendere agevolmente le letture) è giusto, sbagliato, e forse persino illegittimo (verso chi ha stipulato un contratto prima dell’entrata in vigore del regolamento idrico, che prevede, appunto, la messa in opera del contatore all’esterno della propria proprietà), è obbligare i cittadini ad un intervento costoso. Di modi per spingere i cittadini a collaborare con l’Ente ce ne sono altri, ad esempio incentivandoli economicamente; non per forza occorre ricorrere a un’imposizione.

Ancora in tema di ordinanze, è ferma la nostra contrarietà al modo in cui le strisce gialle hanno letteralmente “invaso” il Centro storico causando la lamentela di tutta la popolazione per la pessima gestione degli spazi e l’occupazione di aree quantomeno discutibili.

C’È, POI, UN QUARTO PUNTO riguardante un progetto presentato da un privato in località Casale. Il progetto, che prevede la costruzione di un residence attraverso una variante al PSC, Piano strutturale comunale, non ancora discusso, potrebbe (utilizziamo il condizionale) “condizionare” un’area più vasta, da rendere edificabile, nella stessa località. Se prima si prende un impegno con la comunità, giurando “cemento zero”, poi non si possono cambiare le carte in tavola, magari perché, sotto sotto, conviene a qualcuno. Inoltre, prima di varare un progetto del genere, ci sembra doveroso coinvolgere l’intera comunità, che non può essere tenuta all’oscuro delle cose più importanti.

IL QUINTO PUNTO ATTIENE ALL'ORDINANZA, firmata a nostra insaputa, sulla messa in sicurezza delle abitazioni che presentano pericoli per la pubblica incolumità. Intanto, sarebbe stato possibile prevedere che le abitazioni il cui pericolo ricade all’interno dello stesso fabbricato, potevano essere trattate diversamente da quelle che presentano pericoli sulla via pubblica; ma, soprattutto, avremmo voluto evitare una scelta che riteniamo molto grave, e cioè l’ordinanza, “parallela” alla prima, riguardante il Casino De Luca, che potrebbe avere come conseguenza la chiusura della strada adiacente (via Sandro Pertini). Per evitare di chiudere la strada, spostandola più a monte, sarebbe bastato mettere in atto un controllo coordinato con l’Ufficio tecnico, un ingegnere nominato dal Comune e la parte interessata, così da trovare un’agevole soluzione alternativa e lasciare aperta via Sandro Pertini. Ora, invece, si vorrebbe agire diversamente, chiudendo, come detto, quella via, e agevolando, di fatto, un privato cittadino. Scelta che riteniamo inaccettabile e che faremo in modo di impedire. Anche perché si tratta di un’idea che il Gruppo “Ripartiamo” ha già bocciato quando un professionista di Nocera ha presentato un altro progetto che prevedeva proprio lo spostamento di via Sandro Pertini più a monte, favorendo, ancora una volta, lo stesso privato cittadino.

IL SESTO PUNTO È RELATIVO alla sentenza di messa in prova giudiziaria a carico di un professionista di Nocera che, recentemente, ha subìto una condanna. Il Sindaco ha voluto che il professionista scontasse la messa in prova all’interno dell’Ufficio tecnico, mentre il Gruppo “Ripartiamo” ha più volte suggerito di spostare il professionista in altro ufficio, così da evitare contatti con progetti di privati redatti da altri professionisti. Lo stesso Primo cittadino si era reso disponibile a trovare una nuova collocazione, ma la promessa è caduta nel vuoto e il professionista, a tutt’oggi, si trova ancora a svolgere la messa in prova all’interno dell’Ufficio tecnico.

IL SETTIMO PUNTO, che riteniamo molto grave, riguarda i soldi che il Comune di Amantea deve al nostro Comune in merito alla depurazione. In sostanza, il Comune di Nocera aveva ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento, a fondo perduto, di 400mila euro per la depurazione. Nella richiesta che il Comune di Nocera ha effettuato al Comune di Amantea per ottenere il dovuto, è stato chiesto al Comune di Amantea di darci il 67,12 per cento di questo finanziamento indirizzato allo smaltimento dei fanghi. Ovviamente, si tratta di una pretesa assolutamente illegittima che potrebbe costare al nostro Ente esposti all’autorità giudiziaria, con gravi conseguenze. Faremo in modo di modificare l’atto.

LA CONCLUSIONE È SEMPLICE. Il fine di questa amministrazione deve essere uno e solo uno: tutelare gli interessi della comunità nocerese. Non siamo stati eletti per favorire qualcuno, e nemmeno per tacere di fronte a scelte che non vanno incontro alle necessità dei cittadini. È per questo motivo che prenderemo ogni decisione utile a correggere le scelte sbagliate e gli errori commessi, anche da parte nostra. Questo è il solo modo per andare avanti nell’azione amministrativa. Altrimenti significa tradire la fiducia che gli elettori ci hanno dato (innanzitutto al nostro gruppo) solo un anno e mezzo fa.

COGLIAMO L'OCCASIONE, infine, per fare a tutti i noceresi, una comunità meravigliosa che rappresentiamo con orgoglio, gli auguri di Buon Natale.

I Consiglieri del Gruppo “Ripartiamo” - Rino Rocca – Vincenzo Macchione – Rosella Mastroianni – Franco Pontieri - Emanuele Mancini

Nocera Terinese, 11/12/2017

Pubblicato in Lamezia Terme

Leggiamo sul profilo face book del sindaco di Nocera Terinese Fernanda Gigliotti:

“Stamattina, alla foce di Catocastro Amantea ...

 

Sversamenti di idrocarburi...

Da anni i cittadini di Catocastro denunciano attività illecite sugli argini del fiume.

E arrivammo a sequestrare un impianto qualche anno fa.

Poi il nulla.

 

Adesso con chi ce la prendiamo?

Criminali”

Lo ha ripreso oggi la blogger Francesca La Gatta la quale sotto il titolo “Amantea, le incredibili immagini dello sversamento di idrocarburi in mare” ha scritto :”Lo ha scritto ieri sul suo profilo facebook la sindaca di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti, denunciando l’ennesima volta l’attività illecita che andrebbe avanti da anni industurbato e che starebbe avvelendando le acque antistanti la cittadina tirrenica calabrese”

Sappiamo che domani il prelievo eseguito nel Catocastro dai Vigili Urbani sarà consegnato all’Arpacal perché scopra le ragioni del fiume Nero e del mare nero.

Sarà acqua di lavaggio dopo gli incendi?

Sarà acqua di lavorazione delle olive di uno a più frantoi?.

Sarà percolato delle auto scaricato nelle acque bianche?

Saranno idrocarburi?

Certo che la grande macchia è a sud del Catocastro.

Da tale posizione si possono trarre sue supposizioni.

O si tratta di sversamento del Catocastro avvenuto nottetempo( e poi interrotto) così che il nero del mare ha avuto modi di muoversi secondo le correnti od il punto di immissione è un altro ed il neo del fiume ha una seconda ragione.

Sappiamo comunque che il Comune di Amantea ha preso contatto con la Procura di Paola per cui ci aspettiamo che le indagini proseguano.

Pubblicato in Politica

Ieri Domenica 16 luglio 2017, Fernanda Gigliotti sindaco di Nocera terinese ha postato la seguente nota:

“Al solito, del mare sporco ce ne ricordiamo solo d’estate

Come Sindaco di questo Comune ho fatto tutto quello che potevo per rendere il nostro impianto sicuro e funzionante. Temo però che i nostri sforzi economici, e non solo, saranno vanificati da coloro che si accorgono della depurazione sono d’estate.

Il depuratore consortile di Nocera Terinese funziona perfettamente grazie ai lavori di efficientamento che abbiamo eseguito con l'assistenza tecnica della task force della Regione Calabria, all'impegno finanziario dei comuni aderenti per lo smaltimento straordinario di 1000 tonnellate di fanghi e al sostegno economico di un finanziamento regionale di circa 250.000,00 per l'esecuzione di una manutenzione straordinaria dell'impianto.

La giunta Oliverio ha dato supporto tecnico ed economico a tutti i sindaci che, come la sottoscritta, hanno la sciagura di ospitare nel proprio territorio un mega impianto costruito a fine anni novanta, per una folle decisione del sub-commissario per l'emergenza ambientale.

Il mare sporco degli ultimi giorni in tutta la fascia Tirrenica calabrese, quindi, non è colpa del singolo sindaco né del Presidente della Giunta Regionale, ma è la conseguenza di quello che alcuni, definiscono la "risalita", a causa del mare mosso , dei "sedimenti" accumulati in venti anni di anni cattiva gestione.

Ma anche a causa, io affermo, di alcuni sversamenti ben localizzati e ben localizzabili e di cui la magistratura dovrà farsi carico se i comuni costieri in cui esistono ancora condotte sottomarine, territori non collegati alla rete, strutture industriali e/o turistiche che scaricano in notturna nei fiumi e a mare, stazioni di sollevamento in perenne avaria, continuano a far finta di non vedere e di non sapere.

Noi sindaci abbiano il compito di fare funzionare i nostri impianti e di controllare il territorio, individuando e combattendo gli scarichi abusivi.

I cittadini hanno il dovere di verificare il buon funzionamento degli impianti e di denunciare tutti gli scarichi e le situazioni di inquinamento a mare e nei fiumi, perché il mare pulito dipende non solo dal buon funzionamento del depuratore di Nocera, ma anche dal comportamento di ogni singolo cittadino e di quello dei comuni interni.

Sarebbe meglio, quindi, se ogni sindaco si preoccupasse per tempo, e non solo a luglio ed agosto, della difesa del nostro mare, del buon funzionamento dei propri depuratori, dell'esistenza di scarichi fognari a mare e nei fiumi.

Come Sindaco di Nocera Terinese in un solo anno ho smaltito oltre duemila tonnellate di fanghi ed impedito per ben due volte il collasso dell'impianto, facendo tutto il possibile per la difesa dell'ambiente.

E i cittadini di Nocera, malgrado il dissesto finanziario, hanno provveduto a pagare anche per il 2016 e il 2017, i costi elettrici di depurazione per il comune di Belmonte e di Amantea.

Ed è solo grazie al sostegno del Presidente Oliverio, se siamo riusciti ad eseguire lavori di straordinaria manutenzione che rendono il nostro impianto uno dei più efficienti della Calabria. Resta, ovviamente, aperta l'antica questione dell'enormità dei costi di gestione e dell'assenza di responsabilità economica e gestionale del comune di Amantea che solo grazie alla gestione commissariale ha sottoscritto una convenzione e un patto di responsabilità, la cui esecuzione sarà affidata al nuovo sindaco di Amantea dott. Mario Pizzino con il quale ci incontreremo martedì pomeriggio per definire tempi e modalità di attuazione della convenzione.”

Prendiamo atto:

  1. Che gli abitanti di Nocera hanno pagato i costi elettrici di depurazione per il comune di Amantea e di Belmonte.
  2. Della denunciata assenza di responsabilità economica e gestionale del comune di Amantea.
  3. Del prossimo affidamento al nuovo sindaco di Amantea dott. Mario Pizzino della attuazione della convenzione ex art 30 TUEL.

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Pubblicato in Politica

Marco e Riccardo si sono conosciuti 18 anni fa e non si sono più lasciati. Oggi risiedono a Cleto

Ieri hanno coronato il loro sogno d’amore e Fernanda Gigliotti sindaco di Nocera Terinese li ha unito in matrimonio.

 

 

“Marco Marchese, di 40 anni, di Cosenza, e Riccardo Cristiano, di 39, di Lamezia Terme, sono la seconda coppia omosessuale a unirsi in matrimonio in Calabria (la prima nelle province di Cosenza e Catanzaro) a un anno dall’entrata in vigore della legge Cirinnà.

I due sono giunti in municipio a bordo di un Fiat 500 d’epoca blu elettrico (nella foto), dove hanno trovato ad attenderli familiari ed amici.

Un gioia immensa quella di essere riconosciuti come coppia dopo anni di battaglie per i diritti degli omosessuali.

«Finalmente - dicono Marco e Riccardo - dopo esserci anche impegnati per almeno un decennio in favore dei diritti delle coppie omoaffettive, con la nuova legge che proprio in questi giorni ha compiuto un anno, anche noi siamo convolati a nozze, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono; coronando, ovviamente, il nostro sogno d’amore».

Dopo il matrimonio la festa si è poi spostata, come nella più classica delle tradizioni, con 200 invitati tra parenti e amici, presso il Palazzo delle Clarisse di Amantea.

Marco e Riccardo hanno voluto sottolineare, aprendo le porte della loro unione, come la società, anche se a piccoli passi, si sta evolvendo verso un modello inclusivo, sempre più libero da discriminazioni e intolleranze.

La loro vita insieme proseguirà nella loro casa di Cleto, continueranno anche attraverso i gesti quotidiani e la vita di tutti i giorni a impegnarsi per l’inclusione di tutti quelli considerati “diversi”.

Marco Marchese, impiegato di 46 anni presso una compagnia assicurativa, è impegnato politicamente con la Cgil e ne ricopre vari ruoli a livello regionale; attivista della comunità Lgbti, fa parte del direttivo nazionale dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Riccardo Cristiano, 39 anni, direttore di un ufficio postale della provincia di Catanzaro, è presidente di Liberi.tv, anche lui è impegnato da molti anni nella promozione dei diritti della comunità Lgbti”

Nocera Terinese. Ieri mattina 27 maggio il sindaco di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti, è entrata nel Guinness dei primati

 

 

E’ stata la prima sindaca calabrese di un piccolo comune a celebrare l’unione civile tra Marco Marchese, di 40 anni, di Cosenza, e Riccardo Cristiano, di 39, di Lamezia Terme.

Quella tra Marco e Riccardo, che vivono insieme da 17 anni, è la prima unione civile effettuata in provincia di Catanzaro e la seconda in Calabria, dopo quella dell’ottobre scorso a Reggio Calabria.

Una festa matrimoniale vera e propria con tanto di riso e tanti parenti a salutare questa unione.

Dopo la cerimonia i due nubendi sono partiti a bordo di un Fiat 500 d’epoca blu elettrico per il meritato viaggio post nozze.

Pubblicato in Lamezia Terme

Giocando, mutuiamo per il nostro articolo il titolo del famoso film di Rossellini “Roma città aperta”.

Ed usiamo anche la foto della disperata corsa di Pina, Anna Magnani, prima della sua morte.

Una disperazione, forse, simile a quella del sindaco di Nocera Terinese che sul suo profilo facebook poche ore fa ha offerto le case sfitte o disabitate del centro storico e le seconde e terze case sul mare per ospitare gli sfollati del terremoto che ha colpito il centro Italia nell'agosto 2016.

Il sindaco Fernanda Gigliotti avrebbe scritto al ministro dell'Interno Marco Minniti, al capo della Protezione civile nazionale e della Regione Calabria ed ai prefetti di Ancona, Perugia e Catanzaro.

Scrive il sindaco «È di qualche giorno fa la notizia sulla necessità di trasferire i 500 sfollati del terremoto di agosto (la gran parte anziani accolti a Porto Sant'Elpidio) poiché gli alberghi ospitanti dovranno essere liberati per non pregiudicare la stagione estiva.

Nel nostro comune, al contrario di quanto accade a Porto Sant'Elpidio, esiste invece un centro storico con molte case sfitte o disabitate e un patrimonio edilizio privato di seconde e terze case poste sul mare, la cui offerta supera di gran lunga la domanda.

Entrambe le soluzioni possono essere utili al collocamento provvisorio o anche definitivo delle famiglie sfollate, degli anziani, delle giovani coppie.

Il contesto abitativo residenziale è quello di piccolo centro urbano nel quale sono presenti diverse strutture sanitarie private e un polo sanitario pubblico, con tutti i servizi e con la possibilità di sviluppare nuove idee e di aprire attività produttive incentivate.

Inoltre Nocera Terinese è situato a soli quindici minuti dall'aeroporto e a 20 dall'Ospedale di Lamezia Terme».

Infine il sindaco Fernanda Gigliotti, nella lettera, sottolinea come il Comune, dichiarato in dissesto finanziario, sia stato costretto ad adottare «le più alte tariffe tributarie, con la conseguenza che i privati proprietari di immobili e case sono sottoposti ad una pressione elevatissima, aggravata dalla crisi economica e dalla ridotta domanda turistica» e che molte case di Nocera Terinese «sono messe in vendita al prezzo del solo atto notarile di trasferimento della proprietà».

Pubblicato in Lamezia Terme

Secondo il sindaco di Nocera Terinese Fernanda Gigliotti , "il clima di violenza e di intimidazione cui è sottoposta da mesi la mia amministrazione comunale e i beni ed il patrimonio comunale, ha raggiunto livelli preoccupanti e drammatici, mai raggiunti nella storia del nostro comune".

E’ l’ennesimo grido di allarme della neosindaca.

L’ultima vicenda afferma il primo cittadino è relativa al “cimitero devastato con atti di furto e danneggiamento gravi, violenti, sciagurati dal forte valore simbolico e di chiara e manifesta sfida aperta all'azione amministrativa e alle denunce già sporte all'autorità giudiziaria.

Poi conclude sostenendo: “ Nelle prossime ore ci determineremo ma fin da ora invito tutta la cittadinanza, le forze politiche, le associazioni, le istituzioni al consiglio comunale di stasera convocato per le 17,00 con altro odg per una prima condivisa riflessione”

Il consiglio è già iniziato.

Pubblicato in Lamezia Terme

Non sappiamo se a Nocera Terinese sia la prima volta, quello che  è ben strano che l’acqua del locale acquedotto possa essersi “naturalmente” inquinata da carburante.

Eppure è successo. Ed attualmente il Sindaco di Nocera ha vietato l'uso dell'acqua potabile.

 

Gli abitanti di alcune frazioni hanno denunciato la presenza di diesel nella propria rete di distribuzione dell’acqua potabile.

 

La situazione è stata fatta presente già nella serata del 27 settembre 2016 da alcuni cittadini, i quali

hanno raccolto campioni di acqua che presentavano già all’esame olfattivo e visivo, una evidente presenza di sostanza oleosa e dal forte odore di carburante.

 

E’ probabile che il carburante, non trovandosi libero in natura, (ndr magari lo fosse) deve essere stato versato in uno dei serbatoi della cittadina Catanzarese.

 

Da qui l’opportuna ordinanza emanata stamattina dal sindaco Fernanda Gigliotti che ha vietato l’uso dell’acqua potabile a fini alimentari.

L’ordinanza è stata trasmessa al Comando Polizia Municipale, al Comando della Stazione dei Carabinieri ed alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, per opportuna conoscenza e per

quanto di rispettiva competenza.

Il fatto è di una gravità assoluta.

 

Basti pensare che l’articolo 439 codice penale “Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari” stabilisce che “Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, è punito con la reclusione non inferiore a quindici anni.

Se, poi, dal fatto deriva la morte di alcuno, si applica l’ergastolo”

Viene così da chiedersi chi possa essere così pazzo da fare una cosa del genere.

Alla procura ed agli investigatori di indagare.

 

Pubblicato in Lamezia Terme

Stamattina una grande ruspa sta demolendo il capannone sul lungomare di Nocera Terinese che era stato quasi totalmente distrutto dalle mareggiate che avevano imperversato sulla costa tirrenica.

 

Una delle due opere distrutte a Nocera Terinese insieme con il lungomare.

Il mare da ed il mare prende quello che è suo.

E sbaglia chi pensa arrogantemente di fermarlo, magari con qualche masso posto a difesa di opere in accettabilmente realizzate troppo vicine al mare stesso.

Bene allora che dopo il mare intervenga anche l’uomo, anzi nel caso la donna, visto che il sindaco di Nocera Terinese è Fernanda Gigliotti, a restituire ai noceresi anche il volto antico del territorio demolendo opere inutili , anzi pericolose.

Una vicenda inusuale.

Come dice il sindaco “La prima demolizione nel Comune di Nocera Terinese , il primo ecomostro della costa Tirrenica Calabrese e forse di tutta la Calabria". 

Insomma dalla "Prima pietra" alla "Prima Ruspa".

"Oggi – ha chiarito ancora la Gigliotti - vogliamo iniziare a scrivere una nuova pagina di Nocera, fatta di politiche sostenibili per le persone e per il territorio. Deve passare l’idea che questa Giunta lascerà il segno cancellando quelli del fallimento, un fallimento economico, politico e anche ambientale, perché ha provocato danni a sud tra erosione e degrado". 

"Questo fabbricato era diventato un dormitorio per tanti migranti – ha infine precisato il Sindaco – abbiamo avuto paura che ci morisse qualcuno perché ogni giorno ne stava cadendo un pezzo. Abbiamo dovuto aspettare che andassero via i turisti per procedere con la demolizione. Se non ci sbrighiamo a smantellarlo subito, le mareggiate di questo inverno porteranno a sud queste travi che sono pericolose sia dal punto di vista ambientale che per l’incolumità delle persone". 

“L'abbattimento e lo smaltimento dell'ecomostro, ovviamente, è realizzato ponendone a carico della proprietà l'intero costo.

E di fatti la demolizione del capannone era stata ordinata fin dal mese di giugno scorso.

Ad oggi abbiamo dovuto registrare l'inottemperanza della società proprietaria che ci obbliga, quindi, ad agire in via sostitutiva e urgente, giacché l'approssimarsi della stagione invernale precluderebbe la demolizione, la rimozione e la bonifica in sicurezza.

Stasera la bellezza dell'ultimo tramonto si consumerà ancora sulle macerie di un fallimento di un progetto politico, urbanistico ed economico.

Da domani sorgerà un nuovo sole e al tramonto sarà tutta un'altra storia”.

Pubblicato in Lamezia Terme
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