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Redazione TirrenoNews

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Raccontava l’ufficiale sanitario del nostro comune che all’inizio del secolo scorso si era usi gettare i residui delle lunghe nottate fuori dalle finestre, in specie se qualche tuono lasciava supporre un prossimo temporale.

Sono passati 100 anni ma la storia resta quasi eguale.

Un tempo non c’era la rete fognante e ci si arrangiava come detto.

Oggi appena spostati i cassonetti della spazzatura le buste con i rifiuti vengono comunque depositati per terra là dove un tempo c’erano i cassonetti ad affermare il proprio diritto ad utilizzare lo spazio pubblico vicino indipendentemente dal fatto se la pubblica amministrazione ha disposto lo spostamento dei contenitori( La foto è di Via della Libertà)

Tre gli elementi di interesse.

Il primo è che la cultura( igienica, ambientale et similia) serve a ben poco; è la propria utilità che governa i nostri comportamenti ( e chi se ne fotte degli altri o della legge o del paese o della natura!)

Il secondo è che ieri come oggi non c’è legge, ognuno può fare ciò che vuole, tanto ieri come oggi non c’è nessuno che sanziona questi comportamenti.

Il terzo è che ieri Amantea era piena di miasmi da reflui fognari, di malaria, di malattie diffusive, oggi è piena di miasmi da rifiuti in marcescenza, di amianto, di percolato inquinante, di diossine.

Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto cambia. Evviva il turismo!

 

Un uomo è stato arrestato dai carabinieri a Reggio Calabria con l'accusa di avere picchiato fino a far morire la moglie. Dalle indagini è emersa una realtà di 30 anni di pestaggi da parte del marito, Domenico Laface, di 54 anni, venditore ambulante, su Immacolata Rumi, 53enne, dipendente di una casa di cura privata. Il decesso, avvenuta negli Ospedali riuniti, risale a sabato dove lui stesso aveva portato la moglie. Il pm ha disposto l'autopsia.

30 anni di pestaggi - Per 30 anni la donna ha subito violenze, pestaggi e prepotenze di ogni genere, ma senza che nessuno, neppure i sei figli della coppia, sia stato capace di ribellarsi e porre fine a questa terribile situazione, maturata peraltro in un contesto sociale e familiare tutt'altro che degradato.

"Mia moglie sta male, non so cos'ha" - La situazione è precipitata sabato quando l'uomo ha condotto la donna all'ospedale. "Mia moglie sta male, dice di avere forti dolori ad un fianco, non so cos'ha", ha detto Laface ai medici senza tradire la minima emozione. I dottori si sono invece subito resi conto della gravità del caso, ma non hanno potuto fare nulla per salvare la donna, che è morta qualche ora dopo per una grave emorragia interna provocata, secondo quanto è stato accertato successivamente, da una lesione alla milza. Immacolata aveva anche alcune costole fratturate ed ecchimosi al volto.

La denuncia e il carcere - Il personale del pronto soccorso ha subito avvertito i carabinieri che ora ipotizzano che Immacolata Rumi sia morta per le conseguenze di un violento pestaggio ad opera del marito dopo l'ennesima lite provocata, secondo gli investigatori, dalla gelosia che l'uomo aveva sempre manifestato ma che col passare degli anni era diventata una vera e propria ossessione. Così è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il pm di turno, Antonella Crisafulli, ha emesso in via d'urgenza un provvedimento di fermo con l'accusa di maltrattamenti seguiti da morte. Fermo che si è poi trasformato in arresto per Laface che ora si trova nel carcere di Reggio Calabria.

Femminicidio emergenza nazionale - "Si tratta dell'ennesimo episodio - ha commentato il Procuratore della Repubblica aggiunto di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza - di violenza familiare sfociato, stavolta, nelle conseguenze più estreme. Una tragedia terribile conseguenza di una spirale incontenibile di aggressioni e pestaggi". Intanto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha annunciato che l'emergenza femminicidio sarà all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri.TGCOM

L'Anas comunica che dalle ore 22 di giovedì 9 maggio alle 5 di venerdì 10 maggio sarà chiuso al traffico il tratto dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria tra gli svincoli di Altilia-Grimaldi e Falerna, dal km 285,800 al km 304,000, tra le province di Cosenza e di Catanzaro.

Durante la chiusura notturna, il traffico a lunga percorrenza in direzione sud verrà deviato allo svincolo di Rende-Cosenza nord sulle strade statali 107 "Silana Crotonese" e 18 "Tirrena Inferiore", con rientro in autostrada allo svincolo di Falerna. Percorso inverso per i veicoli diretti a nord. Al traffico locale, in direzione sud, la circolazione sarà consentita fino allo svincolo di Altilia-Grimaldi.

Ovviamente ( e ti pareva) il traffico si riverserà sulla SS18 e transiterà da Amantea.

E non basta !

Dalle ore 22 del 10 maggio alle 5 del 13 maggio sarà chiuso, invece, lo svincolo di Falerna, in ingresso e in uscita. Nei giorni di chiusura dello svincolo di Falerna i veicoli in ingresso e in uscita potranno utilizzare lo svincolo di Lamezia Terme al km 320,000.

I due provvedimenti si rendono necessari per consentire i lavori di completamento della nuova autostrada nel tratto compreso tra i km 295,500 e 303,700, e in particolare per ultimare interventi nelle nuove gallerie "Timpa delle Vigne" e "Ogliastro" e sulle nuove rampe dello svincolo di Falerna.

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