Raccontava l’ufficiale sanitario del nostro comune che all’inizio del secolo scorso si era usi gettare i residui delle lunghe nottate fuori dalle finestre, in specie se qualche tuono lasciava supporre un prossimo temporale.
Sono passati 100 anni ma la storia resta quasi eguale.
Un tempo non c’era la rete fognante e ci si arrangiava come detto.
Oggi appena spostati i cassonetti della spazzatura le buste con i rifiuti vengono comunque depositati per terra là dove un tempo c’erano i cassonetti ad affermare il proprio diritto ad utilizzare lo spazio pubblico vicino indipendentemente dal fatto se la pubblica amministrazione ha disposto lo spostamento dei contenitori( La foto è di Via della Libertà)
Tre gli elementi di interesse.
Il primo è che la cultura( igienica, ambientale et similia) serve a ben poco; è la propria utilità che governa i nostri comportamenti ( e chi se ne fotte degli altri o della legge o del paese o della natura!)
Il secondo è che ieri come oggi non c’è legge, ognuno può fare ciò che vuole, tanto ieri come oggi non c’è nessuno che sanziona questi comportamenti.
Il terzo è che ieri Amantea era piena di miasmi da reflui fognari, di malaria, di malattie diffusive, oggi è piena di miasmi da rifiuti in marcescenza, di amianto, di percolato inquinante, di diossine.
Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto cambia. Evviva il turismo!