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Redazione TirrenoNews

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Comunicato di Fare Ambiente

Martedì, 15 Gennaio 2013 10:53 Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:

«Il prossimo governo nazionale dovrà assumersi la responsabilità di compiere scelte di progresso in grado di garantire al Paese uno sviluppo sostenibile.

Dovrà coniugare la necessità di accelerare il processo di crescita economica dell’Italia con la salvaguardia dell’ambiente; dovrà gestire la realizzazione di importanti infrastrutture, vitali soprattutto nel Mezzogiorno, senza perdere di vista la difesa del territorio; dovrà promuovere e sostenere l’industria turistica con la più ampia valorizzazione dei tanti siti di interesse paesaggistico e storico-culturale di cui disponiamo garantendo al tempo stesso alla loro tutela .

Per questo sarà determinante la presenza tra i banchi del Parlamento di esponenti del Movimento Ecologista Europeo Fare Ambiente, organizzazione che ha sempre con coerenza sostenuto l’adozione di un progetto di sviluppo equo e sostenibile nel rispetto dell’ambiente e della tutela dei valori e delle culture».

Lo afferma in una dichiarazione Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente per la Calabria e componente della Direzione Nazionale del Movimento Ecologista Europeo.

«Non è frenando il cammino della civiltà che si difende il nostro ecosistema –aggiunge - Al contrario, la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, sono gli strumenti da mettere in campo per operare nei settore dell’energia, dello smaltimento dei rifiuti, dell’edilizia e della costruzione di nuove infrastrutture, senza mettere a repentaglio la salute del nostro habitat naturale.

Questi principi sono la stella polare che anima la nostra attività, il punto di approdo delle politiche per la salvaguardia del territorio.

Per questo auspichiamo che all’interno delle liste dei candidati possano trovare spazio anche rappresentanti di Fare Ambiente, che sapranno promuovere e stimolare l’iniziativa legislativa sui tanti, delicati temi che implicano questioni di carattere ambientale». 15 gennaio 2013

Vendola: “i ricchi non hanno il diritto di ribellarsi”

Martedì, 15 Gennaio 2013 00:23 Pubblicato in Italia

Frase tonante quella che ha pronunciato al programma Piazza Pulita di LA7 il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola. ”Non accetto il diritto dei ricchi alla ribellione quando al centro del dibattito politico europeo c’è il tema della povertà”, ha detto il governatore della Regione Puglia.

”Il centro sinistra – ha aggiunto inoltre aggiunto Vendola – perderà la sua partita se si vergognerà di combattere per principi come l’uguaglianza e la solidarietà”.

Vendola, in ogni caso, precisa di non avere nessun pregiudizio nei confronti dei ricchi: “Lavoro sin da adolescente e ho lavorato per potermi pagare gli studi. Non ho mai provato invidia verso i ricchi e penso che l’invidia sociale verso la ricchezza sia sbagliatissima. Chiedo solo che la ricchezza sia reinvestita per produrre progresso, lavoro, benessere.”

Secondo Vendola ”Silvio Berlusconi è una minaccia per la politica italiana e questo non può essere archiviato come ‘burlesque’. Berlusconi può essere avvantaggiato dall’eredita’ avvelenata del porcellum per azzoppare il centro sinistra”.

Le dichiarazioni mantengono la linea della frase “i ricchi vadano all’inferno“, pronunciata qualche giorno fa alla Rai.

«I super-ricchi devono andare al diavolo, Putin ha le sembianze del diavolo e dunque Depardieu è sulla direzione giusta», ha affermato poi Vendola, commentando la scelta dell'attore francese di cambiare cittadinanza in seguito alla tassazione elevata sui redditi più alti scelta dal governo francese.

L’Assessore regionale all’ambiente Francesco Pugliano intervenendo in aula nel corso della discussione sull’emergenza rifiuti in Calabria ha dichiarato:

''Quindici anni di commissariamento del settore sono un periodo troppo lungo rispetto ai risultati ottenuti. Sono due gli aspetti della crisi del sistema dei rifiuti. Il primo è legato agli scarsi effetti delle politiche di riduzione dei rifiuti, legati ancora ad una bassa percentuale di raccolta differenziata. In secondo luogo un sistema tecnologico pubblico degli impianti, non in linea con i parametri delle moderne esigenze e che risulta incompleto. In passato tutti i Comuni avevano una propria discarica. Oggi si è passato da un eccesso ad un altro, in nessun Comune si vorrebbe una discarica perché ogni qualvolta si parla di questo servizio o di impianti tecnologici, si mettono in campo contrapposizioni di sigle ambientaliste e di movimenti civici che ne ostacolano la realizzazione. Quando ci siamo insediati già nel luglio 2010, abbiamo chiesto al Dipartimento Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'avocazione della gestione commissariale, per poterne condividere politiche e scelte con gli enti territoriali. Nel mese di novembre del 2011, abbiamo chiesto la chiusura della stagione commissariale che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha accolto formalmente a decorrere dal 01/01/2012, prorogando, altresì, di un altro anno il Commissariamento anche se in gestione ordinaria. Abbiamo già pronta una legge di riordino del settore per definire gli ambiti, per come disposto dalla legge nazionale sui servizi pubblici locali, l’orientamento della Regione è quello di riordinare il sistema dei rifiuti in ambiti territoriali ottimali su base provinciale, visti anche i risultati negativi della suddivisione in tre macro aree (nord, centro, sud).

Nello stesso tempo la Regione è pronta con un piano di interventi infrastrutturali che utilizzeranno un Apq con 18 milioni di euro per far partire da subito gli interventi per l’implementazione dell’impianto di selezione e trattamento, nonché la discarica annessa presso il sito di Alli a Catanzaro; la realizzazione di una discarica con impianto di recupero energetico da bio-gas nel territorio di Lago (CS); la progettazione definitiva di una discarica nel territorio di Terranova da Sibari (CS). Inoltre con la rimodulazione dei fondi Por 2007/2013 sono state individuate le risorse per la realizzazione di un impianto tecnologico di selezione e valorizzazione della raccolta differenziata, nonché recupero energetico, nel territorio di Rende (CS), così da completare ed equilibrare il sistema impiantistico in Calabria, considerato che da oltre dieci anni non vi è stata alcuna programmazione per infrastrutturare il territorio cosentino. Una situazione che ha fatto gravare il peso della produzione dei rifiuti di quel territorio, sugli impianti di altri territorio, prima crotonesi e poi catanzaresi”.

La utilizzazione della discarica di Lago permetterà forti economie nei trasporto.

Speriamo di non avere puzza!

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