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Accadde oggi: 12 ottobre 1492, l’America ha 528 anni

Lunedì, 12 Ottobre 2020 15:59 Pubblicato in Mondo

cristofo colombo e le caravelle

Cristoforo Colombo il 12 ottobre 1492 scopre il Nuovo Mondo.

 

Una data divenuta leggenda, che cambiò la storia del mondo.

 

Dopo aver navigato per circa 33 giorni, e dopo aver sostato un mese all’isola di La Gomera, per riparazioni alle imbarcazioni, e convinto di fare rotta verso le Indie, il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo approdò in un nuovo continente che più tardi prese il nome di America, in onore di Amerigo Vespucci.

 

Il navigatore partì poco più di due mesi prima da Palos con tre caravelle, la Nina, la Pinta e la Santa Maria, e non toccò precisamente la parte continentale ma un’isola dell’attuale America Centrale, che battezzò San Salvador.

La nuova terra, il nuovo mondo, fu avvistata dal marinaio Rodrigo de Triana verso le 2 di notte ma per lo sbarco si aspettò dopo l’alba.

In questo primo viaggio toccò anche le coste di Cuba e Haiti.

 

La rotta iniziale era quella delle Isole Canarie per sfruttare gli alisei, venti che spirano da est verso ovest. Timoni rotti e danni più o meno gravi alle tre caravelle fecero sì che i marinai navigassero per un mese senza scorgere terra, neppure in lontananza.

Il 16 settembre entrarono nel Mar dei Sargassi e pare che Colombo, alla vista delle tipiche alghe galleggianti presenti in quelle acque, abbia tranquillizzato l’equipaggio dicendo loro che era sicuramente indizio di una terra vicina, cosa non vera.

 

L’11 ottobre i marinai, finalmente, videro in mare diversi oggetti fra cui fiori, un giunco e un bastone.

Alle prime ore del mattino del famoso 12 ottobre le tre imbarcazioni riuscirono a addentrarsi nella barriera corallina e a sbarcare su un’isola chiamata, dalle popolazioni autoctone, Guanahani: fu Cristoforo Colombo a ribattezzarla Isola di San Salvador.

Furono accolti dagli abitanti dell’isola, i Taino, con gentilezza e ospitalità.

 

Solo in seguito i rapporti con questi si inasprirono, portando alle purtroppo note decimazioni di indiani d’America iniziate appena dopo la scoperta del Nuovo Continente.

Al suo ritorno in Spagna, Colombo fu accolto con tutti gli onori e, in seguito, compì altri tre viaggi verso le Americhe ma con esiti meno importanti del primo, finendo in rovina e perdendo la considerazione dei reali di Spagna, Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia, che avevano finanziato la sua impresa.

 

Il 12 ottobre è la data che comunemente si fa coincidere con la scoperta dell’America e, dal 1869, viene celebrata con la ricorrenza del Columbus Day, istituita come festa nazionale dal Presidente Roosevelt, molto sentito dagli italoamericani, orgogliosi del fatto che sia stato un italiano a scoprire il continente americano.

adriano6

 

L’erba alta, fino a due metri, rende pericolosa la circolazione nei pressi del Polo Scolastico di Amantea, in particolare per i mezzi di trasporto, i ciclomotori, oltre che per le biciclette ed i pedoni.

 

Erba troppo alta lungo le strade di competenza Comunale, sulla strada comunale dove si ferma il pullman delle scuole.

 

 

Per questo motivo, Adriano Bruni, ha scritto un post pubblico.

Adriano è uno degli autisti che effettua il servizio di trasporto dei ragazzi del Polo Scolastico di Amantea, l’intento dello sfogo pubblico rivolto alla Commissione Straordinaria del Comune di Amantea, da parte dell’Autista, è che lo stato intervenga.

 

“Consideriamo inaccettabile la condizione delle strade, in particolare quella intorno al Polo Scolastico di Amantea, una questione di decoro ma anche di sicurezza”.

Quindi un post, sul social media facebook, di sollecito, che segue diverse telefonate effettuate dallo stesso autista ai responsabili del Comune da diverse settimane, in cui lo stesso chiedeva di intervenire al più presto per il taglio dell'erba lungo le strade di competenza Comunale.

 

Un' altro luogo, per noi molto pericoloso, è quello lungo la statale 18, in prossimità della vecchia Ragioneria, palazzo Socievole, dove i rami di un albero, troppo folti e troppo bassi, impediscono il passaggio di mezzi alti, tipo quelli adibiti al trasporto di auto, che per non toccare i rami si spostano di carreggiata, invadendo quella altrui.

 

Recentemente, propio lungo la statale, si sono verificati due incidenti, uno di questi imputabile proprio alla scarsa visibilità per la presenza di erba alta in coincidenza di un incrocio, si tratta, pertanto, di una questione che non è più rimandabile.

 

 

Da cittadini sottolineiamo la necessità di intervenire soprattutto sulle intersezioni con le altre strade, vicinali e private proprio perché l'attuale situazione costituisce una grave limitazione alla fruizione in sicurezza delle strade, nonché una situazione di scarso decoro che danneggia l’immagine della città.

mollo
Il prof. Fabrizio Mollo esce con un nuovo libro, edizione Rubbettino.

Desideriamo esprimere al professore Mollo sentimenti di gratitudine per l'importante patrimonio di conoscenza che con la pubblicazione dei suoi studi offre al libero arricchimento culturale di tutti.

 

I suoi studi contribuiscono ad un ulteriore recupero della identità della nostra Calabria, sempre più sfocata.

Il merito che riconosciamo al professore Mollo in questo come nelle altre sue pubblicazioni è l’aver riportato in vita un patrimonio inestimabile su un periodo storico spesso trascurato che testimonia la vivacità culturale e della operosità dei nostri progenitori.

 

Lo stesso posta sul suo profilo Facebook una propria riflessione che vi riportiamo integralmente:

 

“Era tanto che ci lavoravo. Un pensiero fisso negli ultimi due anni, anche sulla scorta degli anni passati in Grecia a lavorare sui materiali, che si sommano alle tante esperienze in Magna Grecia e Sicilia negli ultimi 25 anni. Dall'autunno scorso ho deciso di imprimere un'accelerata al lavoro e, compatibilmente con i tantissimi e gravosi impegni, ho continuato a lavorare negli spazi morti (pochi per la verità). Poi è arrivata la pandemia. Dopo qualche giorno di sbandamento, ho capito quale grande occasione di riflessione questa immane tragedia stava offrendo a tutti noi. Tutti abbiamo dovuto riprendere con forza la vita in mano, reagire, condurre la nostra esistenza su strade nuove, difficili da percorrere, tortuose. Ma si è rafforzata l'ispirazione e a fine luglio sono arrivato alla fine di questa gravosa impresa. Questa volta la sfida è molto grande, complessa, quasi titanica. Ma io non mi tiro indietro, anzi le difficoltà mi stimolano. ho cercato di dare il meglio di me, con la testa ma soprattutto col cuore. E ora ci siamo: soltanto tra qualche settimana il libro sarà nelle librerie. Grazie ancora una volta all'editore Florindo Rubbettino, che continua a credere incondizionatamente in me. Spero di meritare la sua immensa fiducia. Grazie al mio fraterno Amico, Collega e Maestro Francesco La Torre. Grazie alla mia splendida famiglia, a Deborah, a Pale e ad Ale, che sopportano e supportano le mie mancanze, i miei momenti di 'alienazione', i miei impegni e i miei studi. Non potrebbe essere diversamente, anche perché penso di essere un privilegiato: faccio uno dei lavori più belli del mondo, lo faccio per professione, e sono ogni giorno più contento di dedicare tutte le mie forze nel tentativo di offrire anche un piccolo contributo alla ricerca scientifica”.

 

Con la speranza, mai indomita, che qualche “politico illuminato” legga e capisca che la cultura è la via principale per costruire qualcosa di valido per il futuro.

 

 

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