BANNER-ALTO2
A+ A A-

COSA CI RIMANE?

Vota questo articolo
(1 Vota)

Ninna nanna, pija sonnoGIIIIIIIVVVV
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedenonermonno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili. Trilussa

Il Meridione, in generale, la Calabria, in particolare, non può farcela ad uscire da questa ormai atavica condizione, con un’imprenditoria che non ama e non fa cultura, che non apre alla società gli spazi dell’aggregazione civile e professionale: quanti fisici, matematici, chimici, ingegneri, , architetti, informatici, designers, intellettuali, artisti e letterati, ecc. ecc., sono costretti ad emigrare se vogliono fare il loro mestiere ad un buon o massimo livello, ma finanche ad un livello decente?

Dalla consapevolezza che questa Regione, priva com’è di personaggi culturalmente, moralmente e politicamente irreprensibili; scaturisce il bisogno, forse , di cominciare a trarre delle conclusioni di progettazione e lotta per il prossimo futuro.

Rimanendo, così, nel mondo illusorio della propria indipendenza e autonomia, nella religiosa “speranza” che qualcosa cambierà. La sconfitta della “pandemia” capitalista che, ovunque, subordina i più elementari diritti umani al profitto di pochi.

Quanto mai attuale oggi: un momento storico in cui il dilagare apparentemente senza limiti della speculazione finanziaria arriva a mettere in discussione la stessa sopravvivenza della specie umana sul pianeta Terra. Cosa necessitano giovani meridionali oggi, per comprendere la loro realtà, per trasformarla?

Innanzitutto, forse, sviluppare un’attività arbitraria di conflitto sociale senza riproporre l’irrigidimento di vecchie formule cristallizzate. Una lucida capacità non solo teorica in grado di affrontare non solo tutte le contraddizioni sociali, ma superare la mummificata concezione del “partito” che la classe lavoratrice si vedeva e si vede ancora costretta a difendere per feticismo statutario o per puro attaccamento inconscio alla vecchia bandiera.

 Durante gli anni della mia gioventù il conflitto di classe, il contrasto tra interessi particolari e individuali (di classe) avveniva costantemente, sia esso tra datore di lavoro e lavoratore, tra ricco e povero, tra produttore e consumatore, tra venditore e compratore, dove ognuna delle due parti cercava di massimizzare il vantaggio proprio riducendo, di conseguenza, il vantaggio dell’altro.

Non bisogna confondere più il termine contrasto o conflitto con l’idea della violenza perché essa è solo un mezzo che può venire usato.Chi va per le strade a strombazzare che la lotta di classe va superata, dovrebbe anche spiegare con cosa vorrebbe  vederla sostituita e soprattutto come poter giungere ad una società equa e sostenibile senza ricorrere al conflitto tra interessi contrastanti perché è ormai evidente che da quando la classe sfruttata – la classe che oggi tira avanti la società e a cui vengono sottratti i frutti del proprio lavoro e negati i diritti più elementari – ha smesso di lottare per se stessa, perdendo di fatto la coscienza e la solidarietà di classe, la classe dei dominanti è avanzata nei soprusi quotidiani e nell’accumulazione di capitale e potere.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove è consentito

BANNER-ALTO2

I Racconti

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy