PREMESSO che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che, le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimentopende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non sia stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.
Nei giorni scorsi, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, nell’ambito di attività mirate al controllo e monitoraggio dell’ambiente e dei fenomeni inquinanti, i militaridella Capitaneria di Porto e della Polizia Locale di Vibo Valentia,congiuntamente ai tecnici dell’ARPACAL, hanno effettuato un accertamento presso un’attività di commercio e lavorazione di marmi.
Nello specifico la polizia giudiziaria, all’atto del sopralluogo, oltre ad accertare l’assenza del previsto titolo autorizzativo ambientalelegittimante l’attività di impresa, harinvenuto undeposito incontrollatodi rifiuti speciali e pericolosi, riconducibili agli scarti di lavorazione della predetta azienda, in mancanza della prescritta autorizzazione.
Di conseguenza, delineatosi un chiaro ed inequivocabile quadro indiziario di reità a carico del titolare dell’azienda, la polizia giudiziaria intervenuta ha proceduto a porre sotto sequestro preventivo il capannone industriale e le aree a questi pertinenti per una superficie totale di oltre 1.000 mq, nonché a deferire il titolare alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per violazioni, a vario titolo, delle norme in materia ambientale.