«Inauguriamo un nuovo grande ciclo della storia!» Con queste parole “rivoluzionarie” comincia la “Carta della Nuova Umanità”: il manifesto con il quale il movimento Darsi Pace, fondato nel 1999 dal poeta e filosofo cattolico Marco Guzzi, ha deciso di dare avvio ad una serie di eventi pubblici – il primo si è tenuto il 25 marzo a Roma presso l’Università Pontificia Salesiana – per proporre una «nuova coniugazione tra ricerca spirituale e prassi politica» (in senso ampio), rivolgendosi a tutte quelle le persone «credenti o non credenti, cristiane o buddhiste, islamiche, ebree, hindu, o agnostiche o solo in ricerca, le quali comunque avvertano i pericoli e le distorsioni della visione antropologica riduzionistica, algoritmica, materialistica, scientistica, consumistica, e alla fine nichilistica, e bellica, che questo mondo al collasso vorrebbe imporci».
Gli incontri stanno vedendo una grande partecipazione e si stanno tenendo in tutta Italia: Torino, Milano, Verona, Firenze. Il prossimo sarà a Napoli il 3 giugno alle ore 17:30 e coinvolgerà tutte le regioni del Sud Italia, fra cui la nostra regione. Anche in Calabria è infatti presente da molti anni un gruppo di praticanti con una struttura regionale ed un coordinamento interregionale.
Il movimento Darsi Pace – spiega il dott. Marco Piccolo, psicologo calabrese e membro del coordinamento nazionale – è un “laboratorio di rinnovamento dell’itinerario iniziatico cristiano che da vita ad esperienze concrete di trasformazione personale, vissute in gruppi di praticanti”. L’aspetto più specifico consiste nell’integrare tre livelli conoscitivi e formativi ordinariamente separati tra di loro: l’elemento culturale, principalmente attraverso lo studio dei libri di Marco Guzzi; l’elemento psicologico, tramite esercizi di auto conoscimento derivati dalla psicologia e dalla psicoanalisi; l’elemento spirituale, mediante tecniche meditative anche di origine orientale come preparazione alla preghiera cristiana.
“Il motto del movimento «Liberazione Interiore, Trasformazione del Mondo» – prosegue il dott. Piccolo – evidenza come il lavoro di cura della propria anima determini una conseguente cura del mondo: una umanità integra che perciò ama la pace. In questo modo Darsi Pace dialoga anche con i non credenti o con chi segua altre fedi religiose, proponendo il cristianesimo come chiave interpretativa del passaggio antropologico in atto.”