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Poste Italiane condannata dal Tribunale a risarcire oltre un milione di euro al comune di Cosenza

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tribunale-370x230Sta facendo molto discutere, nelle ultime settimane, la vicenda che vede come protagonista una grande e famosa società italiana ovvero Poste Italiane e il comune capoluogo dell’omonima provincia in Calabria ovvero Cosenza in seguito ad una controversia sorta tra le due parti a causa della condotta di Poste Italiane che, stando a quanto emerso da alcune indiscrezioni, sembrerebbe essersi sostituita in maniera assolutamente illegale al Tesoriere Comunale ovvero la Banca Carime, trattenendo all'interno delle proprie casse una somma di denaro che invece sembrerebbe appartenere alla Pubblica Amministrazione. Proprio in seguito a tale contenzioso nato tra il Comune di Cosenza e Poste Italiane ecco che proprio la società che si occupa della gestione del servizio postale in Italia sembrerebbe essere stata condannata da parte del Tribunale di Cosenza a versare una ingente somma di denaro nei confronti del comune sopra citato, ovvero Cosenza, e nello specifico il risarcimento da parte della società italiana ammonterebbe a un milione e 709.237,70 euro e oltre a questi anche gli interessi.

Sulla delicata vicenda, resa nota attraverso l’Avvocatura Comunale, si è nello specifico espresso l'avvocato Agostino Rosselli ovvero colui che si è impegnato a portare avanti la causa e quindi a rappresentare in Tribunale il Comune di Cosenza, il quale proprio in seguito alla sentenza si è espresso affermando poche ma precise parole e sottolineando che proprio tale sentenza è destinata a fare giurisprudenza in quanto, quella presa dal Tribunale, rappresenta una decisione molto importante e che soprattutto ha l’obiettivo di fare chiarezza su una materia molto delicata e allo stesso tempo discussa, ovvero "l’espropriazione forzata a danno della pubblica amministrazione”. Ha precisato poiche proprio quanto accaduto è molto importante per i numerosissimi comuni italiani che giorno dopo giorno si trovano a dover subire quella che è “la sottrazione indebita di grandi somme di denaro” da parte di una società privata che agisce non per il bene pubblico.

Una società privata che, continua l'avvocato Rosselli nel suo intervento "ritiene lecito sostituirsi ai tesorieri degli enti locali trattenendo presso le proprie casse ingenti somme di denaro lucrando su un bene destinato a soddisfare servizi pubblici essenziali dei cittadini italiani". Inoltre, stando a quanto emerso da alcune indiscrezioni, il Tribunale non ha solamente condannato la nota società italiana al risarcimento della somma di denaro precedentemente indicata, ma sembrerebbe aver anche dichiarato la risoluzione di ben nove contratti di conto bancoposta aperti proprio dal Comune per "agevolare i pagamenti da parte dei contribuenti sparsi nel territorio nazionale". Per approfondimenti e aggiornamenti sulla questione potete informarvi sul sito LACNews24.

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