Stamattina, appena alzato, ho appreso da alcuni amici che la nobile e a noi tanto cara città di Amantea è, ancora una volta, catapultata nelle prime pagine dei giornali regionali.
Addirittura il telegiornale nazionale delle 13,30 RAI 1 ha dato notizia che l’ex consigliere regionale Franco La Rupa e il consigliere comunale Marcello Socievole appena eletto consigliere nella tornata elettorale dell’11 giugno scorso sono stati arrestati.
E immediatamente mi son venuti alla mente un bel film del 1950 con Raf Vallone e Lucia Bosè.- Non c’è pace tra gli ulivi – e il libro “I Malavoglia” di Giovanni Verga.
La notizia, come del resto tutte le brutte notizie, si è diffusa dappertutto in un baleno.
I due personaggi arrestati sono da tutti conosciuti e quindi ha suscitato un certo scalpore. E sotto gli ombrelloni, questa mattina, non si faceva altro che parlare della bomba ad orologeria che ancora una volta si è abbattuta sulla città che appena un mese fa aveva rinnovato il suo consiglio comunale e eletto a gran maggioranza il Sindaco Mario Pizzini, che fino a prova contraria è estraneo ai fatti contestati agli indagati.
Ed ora tutti a chiedersi: Mario che farà? Si dimetterà?
Il consigliere del Movimento 5 Stelle la sig.ra Menichini, candidata e sconfitta alle ultime elezioni amministrative, ha chiesto ufficialmente su Facebook le dimissioni del Sindaco perché Marcello Socievole è un consigliere comunale e fa parte della maggioranza che governa attualmente la città.
Ma di grazia cosa centra il Sindaco. E’ stato iscritto nel registro degli indagati?
Ha commesso qualche reato? No. E allora perché dovrebbe dimettersi, per fare piacere all’opposizione e darle ancora una volta la possibilità di partecipare alle elezioni sperando che questa volta gli elettori di Amantea, ritenendo colpevole l’attuale Giunta e l’attuale maggioranza dei reati contestati agli imputati, sceglierebbero la Sig.ra Menichini nuovo Sindaco ribaltando il risultato dell’11 giugno scorso.
Dei reati contestati dagli inquirenti a La Rupa e a Socievole dovranno rispondere solo e soltanto loro. Fino a prova contraria il Sindaco non è implicato in questa triste faccenda e quindi deve restare al suo posto perché democraticamente eletto. E poi affidare la città ancora una volta e ad appena un mese ad un nuovo commissario prefettizio sarebbe l’inizio della fine, una sciagura immensa, con risvolti politici amministrativi incalcolabili.
Gli arresti di stamattina hanno destato un certo scalpore fino ad un certo punto anche perché per Franco La Rupa quello di oggi non è il primo episodio eclatante, coinvolto in alcune inchieste in passato e poi clamorosamente assolto dalle pesanti accuse.
Ecco perché questa ennesima bufera giudiziaria mi riporta alla mente il film e il libro menzionato.
Non c’è pace in Amantea e ad albero caduto accetta, accetta.
Com’era ampiamente prevedibile senza aspettare il giudizio finale della Magistratura tutti a chiedere la condanna degli imputati e la testa del Sindaco.
Allora è vero quello che ha scritto il Verga:- Ad albero caduto ci vuole, come si suol dire, una bella “gaccia”.
Cosa succederà alla Giunta Pizzino passata la bufera, si è domandato Tirreno News. Nulla succederà. Noi continueremo a fare regolarmente i bagni perché in questi giorni l’acqua del mare è limpidissima e la sera guarderemo la televisione come del resto fanno tutti.
Ed i cari amici della cartolibreria Campaiola che con cura avevano preparato la festa del 21 luglio potranno scendere in piazza a fare baldoria e a divertirsi perché “ciuoti” ce ne siamo ancora tanti in circolazione.
Riprendiamo il nostro normale lavoro e le nostre normali abitudini.
Fra giorni calerà il silenzio su questa triste vicenda e nessuno ne parlerà e nessuno vorrà dire il perché sia potuto accadere questa tragedia.
Il tempo cancellerà ogni cosa. Ed ora possiamo andare al bar a sorbirci un buon cynar contro il logorio della vita moderna. Salute!