Riceviamo e pubblichiamo
Continua incessante l’attività di vigilanza degli uomini e le donne della Guardia Costiera sul litorale di giurisdizione.
Nel corso della mattinata di ieri, 27 gennaio 2020, personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Vibo Valentia, in attività di vigilanza per la salvaguardia dell’ambiente marino, riceveva segnalazione circa la presenza di contenitori sospetti sulla spiaggia del Comune di Pizzo nei pressi della foce del fosso Navina.
Il personale intervenuto sul posto procedeva ad effettuare un puntuale sopralluogo del litorale rinvenendo n. 2 involucri in materiale plastico contenenti sostanze stupefacenti suddivise in n. 19 panetti debitamente sigillati per un peso complessivo di oltre 1 kg.
A seguito dell’analisi speditiva della sostanza, eseguita con l’ausilio della Polizia di Stato di Vibo Valentia, il prodotto rinvenuto veniva immediatamente posto sotto sequestro penale dalla Guardia Costiera di Vibo Valentia.
Le sostanze stupefacenti poste sotto sequestro, qualora immesse sul mercato, avrebbero fruttato somme per circa 15.000 euro.
Pubblicato in
Calabria
Catania. Arrestati due calabresi che trasportavano 10 chili di hashish su un'auto medica.
Gli arrestati sono Salvatore Ieraci 39 anni, e Mariagrazia Ambrogio, 34 anni, che sono stati fermati al casello autostradale di San Gregorio di Catania
La guardia di finanza di Catania ha sequestrato 10 kg di hashish e ha arrestato 2 corrieri che trasportavano la droga su un'auto medica della "Croce Gialla" di Marina di Gioiosa Ionica (RC).
Gli arrestati sono Salvatore Ieraci 39 anni, e Mariagrazia Ambrogio, 34 anni, che sono stati fermati al casello autostradale di San Gregorio di Catania.
I due soggetti, alla guida di un’auto medica con a bordo anche materiale sanitario, sin dalle prime domande di rito poste dai finanzieri, hanno palesato chiari segni di nervosismo.
I corrieri, fermati, sono stati condotti presso gli uffici del nucleo di polizia economico - finanziaria di Catania, dove è stata eseguita la perquisizione personale e del veicolo.
All’interno di un cartone bianco riposto nel bagagliaio dell’autovettura, sono stati rinvenuti 10 panetti, confezionati singolarmente con cellophane, risultati essere, dopo un’analisi speditiva, hashish per un peso complessivo di circa 10 kg.
La sostanza stupefacente sequestrata, destinata presumibilmente al mercato etneo, avrebbe fruttato, nella vendita al dettaglio, circa 100.000 euro.
Informata la Procura della Repubblica di Catania, la coppia è stata tratta in arresto e tradotta presso la casa circondariale di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Pubblicato in
Calabria
Durante un normale controllo di Polizia l’uomo ha cercato di disfarsi del panetto della sostanza stupefacente.
Ieri 9 maggio 2017 il personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Paola, ha arrestato Mario Severino, di 51 anni, per detenzione, ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente.
In un appostamento nell’area urbana di Via S. Agata, zona cittadina monitorata già da diversi giorni dalla Polizia, gli agenti riconoscevano quale conducente di un’autovettura in transito, il Severino già noto alle forze dell’ordine perché gravato da precedenti penali specifici e per le sue frequentazioni con soggetti dediti al consumo ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Severino è stato fermato e sottoposto a perquisizione sia personale che dell’autoveicolo.
Durante la perquisizione l’uomo ha tentato di disfarsi di un panetto di gr. 100 di hashish, lasciandolo cadere a terra.
La circostanza non è sfuggita agli agenti che hanno provveduto immediatamente al recupero dell'involucro ed alla identificazione del contenuto
L’uomo è stato condotto negli Uffici del Commissariato di Paola ed adempiute le formalità di rito, arrestato per detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente.
Pubblicato in
Alto Tirreno
Poverino. E’ venuto da tanta lontana via per rischiare di finire nelle galere italiane.
Forse nemmeno sa che la vendita di hascisc al momento è illegale.
Magari non parla nemmeno l’ italiano.
Per lui e per chi prima di lui è stato arrestato si tratta di un lavoro dal quale trae un reddito, un lavoro facile e poco faticoso come è quello che si trova nelle campagna o nei negozi amanteani.
Certo che si tratta di ragazzi sfortunati, nati e vissuti in paesi dove c’è la guerra , la fame, dove non c’è lavoro, dove magari la vendita di hascisc è libera e non permette la produzione di reddito.
Ma la sfortuna è ancora maggiore se si pensa che stasera ad Amantea il sottosegretario Della Vedova parlerà a favore della liberalizzazione della Cannabis.
Due le domande da porsi.
La prima è dove questi profughi si procurano la droga?
Li si vede spesso alla stazione ferroviaria partire e ritornare e certamente non sono pendolari.
La seconda è chi ha fatto loro da tramite con i fornitori?
Non riusciamo a credere che siano stati ingaggiati sin dall’inizio della loro Odissea umana e che siano giunti in Italia solo per fare questo lavoro.
E’ più facile supporre che qualcuno dei profughi da tempo in Italia sia il trait d’union che li avvia a questo mestiere o nel caso delle donne a quello di escort.
Per fortuna i carabinieri di Amantea li seguono e quando li trovano con hascisc li arrestano dando inizio alla farsa del giudizio per direttissima al quale segue la firma in caserma e nei casi più gravi gli arresti domiciliari.
Qualcuno di loro comincia a preoccuparsi e si chiede “Cosa ci succederà quando sarà approvata la legge sulla liberalizzazione ? Perderemo il nostro lavoro?
Affatto ci sentiamo di rispondere .
Tra di loro , magari, sarà costituita una cooperativa per la produzione di marijuana.
5 piante per cadauno possono dare luogo ad una vera e propria piantagione.
Non dovranno più comprarla la droga e potranno venderla illecitamente come oggi, arrestati e liberati,( mica possono metterli tutti in carcere! Non ci starebbero …..)ed a prezzo più basso di oggi, dando luogo ad un grande mercato.
Peraltro loro girano in bicicletta mica in auto!
Ad maiora!
Pubblicato in
Cronaca
Non si è spenta l’eco delle operazioni di polizia che ha permesso l’arresto di diversi profughi trovati in possesso di marijuana ed eccone un’altra con una droga di maggiore pericolosità.
Per fortuna non si ferma l’azione di controllo del territorio da parte dei carabinieri di Amantea.
Affatto.
Anche oggi, a conclusione di una intensa e continuata azione di indagine, è stato fermato un pusher minorenne che trasportava un mezzo panetto di hashish.
Non più, quindi, soltanto marijuana!
E chissà cos’altro circola per questa cittadina dove tutto sembra normale, dove i genitori sicuramente disconoscono i problemi di dipendenza dei propri figli e poi se li trovano in caserma o come nel caso in tribunale.
Una situazione che impone una ben maggiore attenzione da parte della scuola, delle parrocchie, delle associazioni, della società civile, del sistema sanitario, dell’amministrazione comunale, intesa come espressione della politica, parte della quale pensa di risolvere il problema depenalizzando il consumo della marjuana.
Una situazione nella quale i carabinieri di Amantea si trovano soli a condurre una lotta a difesa della legalità.
Una situazione gravissima se si riflette sul fatto che per lo spaccio ed il pusheraggio si usano profughi e minori, cioè le persone più fragili, magari usandoli , questi ultimi, dopo che sono diventati consumatori abituali.
Ora il tribunale dei minori dovrà trattare il caso e certamente il procuratore non mancherà di tentare di accertare da dove giungesse l’hashish, chi governasse il giovane pusher e tanto altro per scoperchiare una situazione che in tanti negano esista o negano abbia raggiunto un livello fortemente espressivo e pericoloso.
Ovviamente all’Arma i complimenti della società civile amanteana.
Pubblicato in
Comunicati - Sport - Giudiziaria