Di Maio è alla disperazione più totale.
Ecco cosa ha detto :"Secondo me c'è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi.
Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso", scriveva il pentastellato in una lettera pubblicata da La Nazione - Qn, dove affrontava il tema delle elezioni regionali in Umbria.
Tema smontato immediatamente dal direttore del Tempo che mette il dito nella piaga di un inciucio non desiderato.
Franco Bechis replica all'idea del leader grillino di unirsi all'alleato di governo alle Regionali, purché i candidati appartengano a una lista civica.
Ma davvero pensa che una lista civica con il PD riuscirebbe a lasciare fuori “quelli” non puliti del PD?
"Mi piacerebbe chiedere a Luigi Di Maio se il candidato civico per l'Umbria a cui pensa è quello già lanciato dal Pd. Perché si chiama Fora, ma rischia di finire dentro visto che dalla scorsa settimana è a processo per frode nelle forniture alle mense scolastiche di Perugia...".
I migranti “salvati” dalle ONG vogliono lavorare, vogliono un futuro per se e per la propria famiglia, e minacciano di gettarsi a mare se non fatti subito sbarcare e subito assistiti in tutto e per tutto dallo stato italiano e vengono subito accontentati
Un disoccupato, Giuseppe Bosco, di 58 anni, sposato, di Corigliano Rossano, è salito, alle 4 della notte scorsa, sul terzo anello, ad un’altezza di 150 metri, di una delle due ciminiere dell’ex centrale termoelettrica Enel dell’area urbana di Rossano.
Giuseppe Bosco era un ex addetto alle pulizie della centrale Enel.
In passato aveva lasciato il lavoro volontariamente , presumibilmente per svolgere un’altra attività.
Ad oggi, non avendo trovato altra occupazione, chiede di poter lavorare con una delle ditte che attualmente si occupano dello smaltimento dell’amianto e della pulizia industriale e civile in attesa di realizzare un altro progetto sul sito dell’ex centrale ormai in disuso.
Lo Stato manda le forze dell’ordine.
Perché questa Italia tratta diversamente i migranti e gli italiani’
Anche Giuseppe Bosco vuole lavorare e vuole un futuro per se e per la propria famiglia, e minaccia di gettarsi dalla ciminiera.
E se davvero si buttasse dalla ciminiera, di chi sarebbe la responsabilità?
Perché i migranti hanno più diritti degli italiani?
16 Settembre 2019 (Foto Ansa)
Cosenza, 12 settembre 2019 - Il presidente della Giunta regionale ieri con un colpo di spugna ha tentato, con una proposta di legge “fuori sacco”, non iscritta all’ordine del giorno del Consiglio, di evitare una discussione sul fallimento del Corap, Ente che gestisce gli ex consorzi industriali della Calabria.
Una proposta di legge con il chiaro intento di cercare di nascondere le responsabilità del governatore sugli sprechi, le clientele che hanno caratterizzato la gestione del Corap da parte di chi è stato chiamato a dirigerlo in questi sei anni con nomina del presidente della Giunta regionale.
Una proposta che non si preoccupava neanche di salvaguardare i livelli occupazionali di oltre cento dipendenti, ma autorizzava il commissario del Corap a poter utilizzare la liquidazione coatta amministrativa dello stesso Ente non prevista nell’attuale normativa regionale.
La vera malagestione di questo nuovo Ente, che viene costituito formalmente dall’attuale Giunta regionale, è emersa in questi anni con la mancanza di un vero e proprio Piano che affrontasse la riduzione del debito attraverso un rilancio della politica industriale abbattendo i costi superflui.
È successo invece che ad oggi non risultano approvati i bilanci del Corap degli anni 2016, 2017, 2018, né gli atti fondamentali previsti dall’articolo 15 della legge regionale 24/2013 quali lo Statuto, il regolamento di organizzazione e funzionamento, il programma annuale delle attività.
In questi anni sono stati accumulati ulteriori debiti che hanno portato a un assoluto stato di insolvenza che ha assunto carattere strutturale e definitivo sullo stato di crisi irreversibile.
Avevamo chiesto più volte in Consiglio regionale e al presidente Oliverio di fare chiarezza sul Corap.
A marzo 2019 ho presentato un’interrogazione per conoscere quali iniziative urgenti volesse assumere per evitare che il Corap potesse precipitare in una crisi irreversibile.
Solo attraverso una reale programmazione a medio termine, attraverso l’adozione di un piano industriale si potrebbe rilanciare il Consorzio e dare la possibilità all’Ente di uscire da questa situazione che rischia di portare a una irreversibile insolvenza economico-finanziaria.
Interrogazione alla quale non è mai giunta risposta.
Sono trascorsi mesi, ma registriamo solo inerzie e incompetenze che hanno prodotto come risultato un punto di non ritorno.
Carlo Guccione Consigliere regionale
Ndr: Oliverio lascia libera la Calabria!