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Chiamatele se volete “Emozioni”!

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raiiiBufera sulla conduttrice televisiva Mara Vernier accusata ingiustamente di aver censurato in diretta su RAI 1 nella puntata di “Domenica in” dedicata al dopo Festival di Sanremo due cantanti Ghali e D’Amico. E sui Social monta la polemica. Ghali e D’Amico sono due cantanti rapper che stanno avendo molto successo. Ghali quest’anno si è classificato al quarto posto. Non è nuovo al palco dell’Ariston dove nel 2020 si era esibito come ospite. D’Amico si è classificato al 20° posto. Evidentemente la sua canzone non è piaciuta a nessuno, ai giovani, ai vecchi, alla stampa e ai musicisti. Ma perché io oggi mi sto interessando di questi due cantanti le cui loro canzoni a me non piacciono? Il rapper non mi piace, non lo capisco. E le canzoni le trovo disgustose. Chiamatemi pure vecchio, retrogrado, ignorante, non fa niente. Scrivo questo articolo perché non mi sono piaciuti gli interventi fatti da questi due rapper. Hanno fatto propaganda politica da una Rete RAI dove tutti gli italiani pagano il canone. Non è stato quindi corretto. E dov’era la “Pav Condicio” tanto cara e amata dal defunto Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro? Ma da quel palco di Sanremo non si doveva parlare di politica ed affrontare problemi importanti, ma si doveva parlare di musica e di canzonette. Cosa ci si azzecca San Remo e il Festival con Gaza, col bombardamento di Israele in Palestina, con l’immigrazione, con stop al genocidio, con stop al cessate il fuoco? Non c’era bisogno che Dargen D’Amico ci dicesse che in Italia c’è sempre stata la regola dell’ospitalità e dell’accoglienza. Una volta le porte delle case erano aperte. Vero. Ma lasciate ora, cari miei lettori, le vostre porte di casa aperte anche per pochi minuti, le trovereste saccheggiate e completamente ripulite di ogni cosa. La Vernier lo ha fatto parlare per alcuni minuti, poi l’ha fermato. Vabbè, qui è una festa. Siamo qui per parlare di musica. Non è stato censurato. E le critiche sui Social non si sono fatte attendere Che vergogna, scrivono. Venduta! Non c’è stata nessuna vergogna e la Vernier non è una venduta. E questi giovanotti, ormai ricchi e famosi, saliti sul palco più famoso d’Italia vorrebbero dare lezione all’Italia intera? Viviamo in un paese libero e democratico e ognuno è libero di dire quello che a lui piace. Ma non dal palco dell’Hotel Ariston di Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana. Che vadano in televisione, che partecipino nei vari talk show, che si presentino come candidati nelle prossime elezioni, che rilascino interviste ai giornalisti compiacenti, che facciano quello che vogliono, ma non dal palco dove si deve soltanto cantare e ballare. Mentre scrivo questo articolo ho messo su un vecchio giradischi un 33 giri di Lucio Battisti con le sue canzoni più belle. A me, piacciono tanto. E voi, cari lettori, se volete, chiamatele pure “Emozioni”.

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