Un Concorso dal titolo "Alla scoperta della biocomplessità" indetto dal Corpo Forestale dello Stato di Cosenza
Cosenza, 24 Febbraio 2014 – Per dare continuità al progetto nazionale avviato lo scorso anno scolastico “Dal piccolo seme al grande albero”, gli Uffici per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza e Catanzaro propongono anche quest’anno un altro interessante progetto dal titolo “Alla scoperta della biocomplessità”. Un progetto con il quale si intende avvicinare i giovani al ruolo primario che la natura e la sua biocomplessità svolgono per la conservazione della vita sul pianeta. Il progetto mira a far scoprire, conoscere ed imparare a tutelare la natura in tutte le sue singole componenti, anche quelle che inizialmente possono non attirare l’interesse degli osservatori come pipistrelli, insetti, rettili, boschi impenetrabili, grandi alberi marcescenti. Dall’osservazione di questi esseri viventi, erroneamente ritenuti di nessuna importanza, talvolta fastidiosi se non addirittura sgraziati, si vuole richiamare l’importanza della conservazione della biodiversità messa a rischio nel nostro paese da tutta una serie di fattori negativi. In tale contesto gli Uffici per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato, caratterizzati da elevata specializzazione professionale e da una duttile funzionalità tecnico operativa, svolgono un’attività fondamentale finalizzata alla gestione, salvaguardia delle aree naturali protette ed alla tutela del patrimonio naturalistico e forestale. Il progetto “Alla scoperta della biocomplessità” coinvolge le scuole primarie (classi terza,quarta e quinta) e secondarie di primo grado di tutta Italia che collaboreranno, nell’attuazione degli interventi educativi, con il personale del Corpo Forestale dello Stato ed in particolare con quello degli Uffici Territoriali per la Biodiversità specificatamente formato nel settore della pedagogia forestale e dell’Interpretazione della natura. Le scuole dovranno far pervenire degli elaborati riferiti a tale progetto che verranno valutati da una apposita commissione. Gli elaborati scelti verranno inviati presso la sede di Roma per partecipare al concorso a livello nazionale. Tutti i lavori presentati dalle scuole della provincia di Cosenza saranno esposti presso l’anfiteatro del “Centro Natura di Cupone” durante la manifestazione del 11 Maggio denominata “RiservAmica”, dove ad ogni bambino verrà consegnato un attestato di partecipazione. Le scuole ad oggi visitate che hanno aderito al progetto dal personale dell’U.T.B. di Cosenza e Catanzaro che lavorano in sinergia nelle due provincie sono le scuole primarie San Giovanni in Fiore (CS), Campora S.Giovanni (CS),Cariati (CS), e Carlopoli (CZ), mentre per quanto riguarda le scuole secondarie hanno dato la loro adesione quelle di: Amantea(CS), Scigliano (CS), S. Giovanni in Fiore (CS), Cariati(CS), Campora S. Giovanni (CS) e Tiriolo (CZ).
La foto mostra un cassonetto bruciato nei pressi dell’Ufficio postale di Campora san Giovanni.
Uno dei pochissimi cassonetti rimasti dopo l’avvio della raccolta differenziata porta a porta.
Uno dei pochi cassonetti rimasti SOLO perché non sono stati distribuiti i contenitori per gli esercizi pubblici e le attività extra familiari.
Campora San Giovanni è un vanto per la intera cittadina di Amantea.
E lo è davvero perché la frazione è la dimostrazione che la raccolta porta a porta è una realtà e che funziona. E questo significa che i camporesi sono persone di forte cultura ambientale, di grande civiltà e lo dimostrano giorno dopo giorno operando la differenziazione dei propri rifiuti.
Purtroppo come dice il vecchio adagio la mamma dei cretini è sempre incinta
Ed uno di questi figli imbecilli ha dato fuoco ad un cassonetto solo per dimostrare la sua stupidità
Ed anche la sua ignoranza.
Questo stupido non sa che quando si da fuoco ad un cassonetto si da origine alla produzione di diossina che si diffonde nell’aria, che entra in casa, specie quando, come oggi, la giornata è bella e le finestre sono aperte, che impregna i panni stesi ad asciugare , magari quelli che poi si indossano a contatto con la pelle.
Questo sciocco non coglie nemmeno il segnale che viene da un consiglio comunale che dichiara la sua volontà politica di dire basta alle discariche.
Suggeriamo al Comando di Polizia Municipale di esaminare i filmati delle telecamere per accertare le generalità di questa persona
E suggeriamo ancora e sempre alla Polizia Municipale di chiedere a ch abita nei pressi se ha visto questo stupido che li inquina.
La diossina è una delle sostanze più tossiche in assoluto e che come sentenza la recente pronuncia della Corte di Appello di Lecce “ tra le sostanze- killer c’è la diossina”
Avvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.
Il ragazzo era sparito ormai da lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui. La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane. Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.
Dio mio, non è trascorso nemmeno un mese da un altro evento similare e l’ombra della morte per suicidio con la sua terribile falce si spande ancora una volta nella frazione Campora San Giovanni di Amantea.
Ancora un giovane. Francesco Curcio.
17 anni il primo, 27 anni quest’ultimo.
Due ragazzi perbene , due figli di amici, di persone perbene, di famiglie perbene.
Due morti senza ragione, senza giustificazione, perché non può mai esistere una qualsivoglia giustificazione per fatti similari.
Forse la disperazione che ti avvolge e ti logora senza che una mano amica si poggi sulla tua spalla, senza che una voce amica ti suoni dolce nella mente, con il cuore ferito , strappato, da quelle che appaiono violenza inaccettabili della società, del mondo
Una ennesima morte senza ragione e senza colpe.
E ci sembra troppo poco quello che di questa vicenda hanno scritto sul web.
Una vicenda ridotta ad una causa scatenante quale un litigio con la fidanzata con cui il ragazzo conviveva.
Il giovane ragazzo camporese era sparito lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui.
La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane.
Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.
E' avvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.
Si perché il giovane camporese era un emigrato
Nessuna parola potrà mai farlo ritornare tra noi.
Possiamo solo chiederci se questa maledetta Calabria non costringesse i propri figli ad emigrare succederebbero lo stesso questi drammi?
Se una famiglia fosse pronta a soccorrere le nostre debolezze succederebbero lo stesso questi drammi
Domande destinate a restare senza risposta, forse domande inutili
Per lui, per la sua famiglia, possiamo solo pregare.