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MENNITI-DANIELE

È durata poco più di anno l’esperienza amministrativa della Giunta di Falerna guidata dal sindaco, Daniele Menniti.

 

Nella giornata di ieri, i consiglieri della maggioranza, Riccardo Floro, Ugo Barletta e Andrea Vecchio, hanno protocollato le dimissioni e con loro anche i consiglieri di minoranza, decretando di fatto la fine della consiliatura.

 

Menniti era stato eletto nel maggio 2019 avendo la meglio su Angelino Renne.

Secondo alcune indiscrezioni, alla base della decisione dei consiglieri di maggioranza, “divergenze di vedute” politiche che perduravano già da alcuni mesi.

 

Il sindaco, interpellato, non ha rilasciato per ora dichiarazioni, confermando quanto avvenuto.

Ora a Falerna si attende il commissario prefettizio che traghetterà il Comune fino alla data delle prossime elezioni previste per la prossima primavera.

 

fonte : lametino.it

http://www.lametino.it/Ultimora/falerna-si-dimettono-i-consiglieri-cade-il-sindaco-menniti.html

Pubblicato in Catanzaro

Falerna-lungomarePrimo caso positivo al Coronavirus a Falerna, in provincia di Catanzaro. Lo ha annunciato il sindaco Daniele Menniti.

Si tratta, come spiega Menniti, di un professionista che era già in quarantena volontaria da diverso tempo. I controlli si estenderanno alla famiglia ristretta, ma sono pochi coloro venuti in contatto con la persona contagiati e l’Asp di Catanzaro ha già attivato le procedure del caso. Il sindaco chiede alla cittadinanza di evitare inutili allarmismi e di proseguire nel rispetto delle norme governative.

Fonte notizia

elezioni comunaliUnità di intenti nella condivisione di un percorso finalizzato a dare una svolta in direzione del cambiamento nella guida dell’amministrazione comunale di Falerna: questo è il messaggio che è venuto fuori dalla riunione congiunta delle due delegazioni rappresentanti i due diversi gruppi di opposizione all’amministrazione uscente (gruppo “Fermare il declino “ e gruppo “Falerna 2019”), riunite nella sala riunioni di un hotel della costa.

«Si tratta – si legge nella nota - di canalizzare l’ampio dissenso della popolazione verso una compagine amministrativa che ha gestito in maniera insufficiente l’ordinarietà, producendo una stagnazione nell’azione amministrativa di un Comune come Falerna dotato di ampie potenzialità dal punto di vista turistico e ambientale.
La nuova coalizione ha all’interno gli uomini e le donne con competenze professionali e doti morali per fermare il declino di un territorio da sempre riferimento per tanti cittadini del comprensorio e avviare una riscossa che la popolazione intera reclama a gran voce, convinti che con questo capitale umano, una rivoluzione per una Falerna 4.0, è ancora possibile.
Superare una modalità di rapporto clientelare con i cittadini, avviare iniziative che rivitalizzino i centri storici ormai spopolati, migliorare le condizioni dell’offerta turistica sulla costa ponendosi a supporto degli imprenditori del settore, creando occasioni favorevoli per uno sviluppo di forme nuove di accoglienza che possano garantire opportunità di lavoro per giovani e meno giovani, questi i temi principali trattati nella riunione che nei prossimi giorni impegnerà a tamburo battente le due delegazioni nello sviluppo di un contratto di amministrazione nei riguardi dei Cittadini, nella scelta delle persone giuste da inserire quali candidati al consiglio comunale e a rivestire l’incarico di candidato a Sindaco.
Non sono mancate comunque le forti preoccupazioni per la situazione economica finanziaria delle casse comunali, frutto di una gestione irresponsabile delle risorse e per l’organizzazione della macchina comunale che ha prodotto sprechi e inefficienze varie nel corso dell’ultimo quinquennio.
Il cammino - conclude la nota - comune è iniziato in un clima di cordialità e di entusiasmo reciproco dei partecipanti che sicuramente sarà foriero di risultati positivi per la comunità falernese».

fonte notizia

Pubblicato in Basso Tirreno

Siamo alle solite, piove.

E’ notorio e “fisicamente” logico che quando piove l’acqua vada verso i punti bassi.

Ed a Falerna è noto che i punti bassi sono i sottopassi alle ferrovie, creati per permettere il transito di auto e camion, ma senza garantire il deflusso delle acque piovane.

Sottopassi, quindi, che si allagano ogni volta che piove.

Come stamattina quando un camion ci è rimasto dentro.

E’ dovuto intervenire un carro attrezzi.

Insieme alcuni volontari della protezione civile.

Un Carabiniere in pensione ed i “soliti” Luca e Francesco Guzzo( detti Pelè) , gli angeli provvidenziali che osservano ed intervengono sui territori di Cleto, Amantea, Falerna, Nocera Terinese.

I volontari hanno allertato tutti, ma –ci dice Luca Guzzo- “Non si è visto nessuno”

Probabilmente è come la storia di “Al lupo, al lupo” , nel senso che si tratta di un fatto tanto ripetuto da avere stancato e per il quale non si trova soluzione.

O almeno così si crede.

Basterebbe, infatti, installare una idrovora automatica che si attivi quando il livello dell’acqua sale in modo da essere pericolosa.

Come è successo oggi, addirittura ad un camion.

Gli angeli della protezione Civile hanno dovuto impedire l’accesso degli automezzi dalla SS18 verso il sottopasso.

Si impone, a tal punto, la riflessione che molti di questi problemi non esisterebbero se si fosse costruito il Ponte sul Savuto crollato, ormai, molti anni fa.

E ci piacerebbe sapere il nome del progettista dell’opera e del funzionario delle Ferrovie che ha autorizzato i lavori.

Va bene, ma siamo in Calabria dove nessuno ha mai pagato i suoi errori( Gratteri pensaci tu).

Pubblicato in Basso Tirreno

Parla il titolare del locale finito nella bufera dopo i fatti. «Il cittadino dominicano è rimasto per ore nel bar e al ristorante senza lamentarsi di nulla. I dipendenti sono intervenuti nel parcheggio per sedare una lite tra lui e sua moglie. E sua suocera è scivolata per contenerne le furie. Le telecamere di sorveglianza lo mostreranno»

Così dice Roberto Gallo, titolare della Business 3.0 srl. Gallo scrive in merito all’aggressione denunciata da Mercedes Mieses Carlos Josè occorsa nella notte tra il 15 agosto e il 16 agosto 2018, nei pressi del parcheggio del ristorante Riva Comfort Food, di proprietà della stessa società Business. Ecco il testo:

“Preliminarmente si intende elogiare l’equilibrio e la correttezza degli agenti del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme che, con grande professionalità, stanno conducendo le indagini e con la quale la scrivente società ha immediatamente collaborato fornendo, senza alcuna riserva e nell’ottica dell’immediata e pronta ricerca della verità storica, la memoria digitale delle riprese di video-sorveglianza dell’area interessata oltre ad indicare i nominativi dei propri dipendenti e delle persone informate sui fatti.

A seguito di riunione aziendale, i nostri dipendenti (anche coloro a cui è stata attribuita la provvisoria incolpazione) hanno ricostruito una dinamica degli eventi totalmente diversa da quella rappresentata dalle dichiarazioni della presunta vittima di aggressione per di più aggravata da motivi razziali.

Di talchè corre l’obbligo di precisare come, in effetti, il sig. Mercedes Mieses Carlos Josè, di cui apprendo il nome dalla lettura delle testate giornalistiche, la sera del 15 agosto 2018 ha in effetti cenato nel mio ristorante, insieme alla propria compagna in stato interessante e alla propria suocera (anche queste notizie, ossia il rapporto di parentela, conosciute dalla lettura della stampa) apprezzando in maniera palese il servizio a lui offerto.

Tant’è che non solo ha gradito il servizio offerto, ma sono stato personalmente avvicinato dalla signora anziana che era con lui (che, come ho detto, ho posteriormente saputo essere la madre della compagna) la quale più volte si è complimentata sia del locale che del servizio e in particolar modo del cibo.

Ma v’è di più, in quanto da plurime indicazioni testimoniali emerge come le presunte persone offese si fossero intrattenute presso il bar Gillian, sempre di mia proprietà, sin dalle 19 del 15 agosto 2018 a bere della birra, per poi recarsi a cena nell’adiacente ristorante Riva.

Gli stessi sono rimasti all’interno del locale dall’inizio della cena (intorno alle 21:30/22:00) sino alle prime ore del mattino del 16 agosto 2018, spostandosi dopo la chiusura del ristorante presso il parcheggio del locale.

Ciò trova conferma, ossia il loro attardarsi presso il mio locale, dalla circostanza che io, ben prima del litigio all’interno del parcheggio, avevo chiuso il ristorante e mi ero diretto presso la mia abitazione per riposare.

Ciò significa che la loro permanenza presso le mie strutture è proseguita sicuramente dopo le 2 del 16 agosto 2018.

Quindi, nonostante il sig. Mercedes Mieses Carlos Josè affermi di essere stato oggetto di alcuni comportamenti sgradevoli, in egual modo ha deciso di trascorrere oltre 5 ore all’interno della mia struttura recettiva, spostandosi dal bar del lido al ristorante per poi sostare nel parcheggio.

E in effetti l’evento narrato dal dominicano si è verificato, non all’uscita dal ristorante, che era chiuso, ma dopo che lo stesso, unitamente alla propria compagna e alla suocera, una volta chiuso il ristorante si era stranamente intrattenuto nel parcheggio ove poi è successo il litigio.

Parcheggio che si trova a pochi metri dal bar Gillian (primo luogo ove le presunte persone offese si sono recate per bere della birra) all’interno del quale v’erano alcune persone, tra cui una dipendente, testimoni oculari dell’accaduto, in grado di smentire il calunnioso racconto della presunta persona offesa – come detto posteriore alla loro sosta presso il ristorante – ove si ribadisce, giammai, il sig. Mercedes Mieses Carlos Josè ebbe a subire delle aggressioni verbali di natura razziale, fatto che, atteso il pieno del locale (all’interno del quale, v’erano degli appartenenti alle forze dell’ordine), sarebbe stato sicuramente notato dagli ospiti o dal sottoscritto che non ha ricevuto alcuna segnalazione in tal senso.

Ecco, facendo un piccolo passo indietro, come in prima istanza il racconto che la presunta persona offesa ha reso circa una presunta discriminazione razziale già patita al momento della cena trova plurime smentite, non solo da parte del sottoscritto (sempre presente e vigile all’interno della struttura), e da parte dei suoi dipendenti ma anche da parte di alcuni appartenenti alle Forze dell’Ordine che, come prima anticipato, quella sera stavano cenando presso il ristorante e che non hanno notato alcunché di anomalo da parte dei miei dipendenti, ma solo la circostanza, a me riferita anche da diversi camerieri, che il dominicano quella sera non solo avesse alzato il gomito, ma che anche avesse avuto atteggiamenti un po’ esuberanti nei confronti della propria compagna, che, nonostante fosse incinta, anche lei aveva bevuto del vino.

Per come riferitomi quella sera gli stessi ebbero a bere al tavolo ben tre bottiglie di Chardonnay Bianco da 75 centilitri, due durante i pasti e una dopo aver bevuto il caffè.

Ciò sembra anomalo per una coppia in attesa di un bambino e in presenza di una signora di settant’anni. Ma non finisce qui, in quanto risulta dallo scontrino e dal report della prenotazione come i detti clienti ordinarono dopo cena altre due bottiglie di Chardonnay Bianco.

In qualunque caso, la prolungata presenza presso i locali (ristorante Riva e Bar Gillian) per svariate ore, per bere e mangiare, cozza inevitabilmente con la parte della sua propalazione, ove lo stesso narra di essere stato oggetto di attacchi razzisti da parte di uno dei camerieri.

Tale dato non solo trova clamorosa smentita nell’oggettiva presenza continuata presso il locale (come detto prova principe della sua falsità, in quanto ove fosse stato sdegnato, avrebbe lasciato il locale o avvisato immediatamente le forze dell’ordine) sia nella circostanza che lo stesso, pur avendomi conosciuto quella sera, mai mi ha chiamato per riferirmi un presunto atteggiamento razzista all’atto del servizio.

Anche il riferimento al dato che i miei dipendenti non gli vollero consegnare la carte dei dolci è altro elemento oggettivo che qualifica nei termini di falsità il suo racconto.

Ciò in quanto il ristorante Riva non possiede la carta dei dolci, proprio perché nel menù generale vi sono indicati genericamente i dolci del giorno che poi vengono rappresentati ai clienti al momento della loro richiesta in quanto variano giorno per giorno, mentre gli unici dolci fissi sono i gelati e i tartufi.

Quindi tutti coloro che, a fine cena o indipendentemente dalla cena, intendono gradire un dolce, ricevono le indicazioni solo verbalmente dal cameriere in base alla disponibilità quotidiana della pasticceria che ci rifornisce i dolci, in quanto, è bene ribadirlo, il ristorante è privo della cosiddetta carta dei dolci.

Ciò smentisce ancora una volta il racconto del Mercedes Mieses Carlos Josè quale, non so a quale scopo, sta cavalcando l’onda del presunto odio razziale per screditare me e la mia impresa economica.

Ed intendo sottolineare come io mi consideri anni luce lontano da logiche di odio razziale in quanto la mia azienda non solo gestisce un mercatino multietnico, ma è quotidianamente a contatto con persone di diverse etnie, tant’è che presso le mie attività sono regolarmente assunti da mesi due operai extracomunitari che mai hanno rappresentato di essere stati oggetto di discriminazione, con i quali, anzi quotidianamente, collaboriamo gomito a gomito.

Personalmente, come sopra anticipato, ho ascoltato i miei dipendenti, le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti, i quali hanno escluso categoricamente di aver aggredito il cittadino dominicano, ma solo di essere intervenuti a difesa della compagna del Mercedes Mieses Carlos Josè il quale litigava animatamente con la stessa.

Mi hanno riferito soltanto di aver cercato di calmare l’odierno denunciante e sono stati da lui aggrediti ed ingiuriati e dunque costretti a difendersi.

Tant’è che uno di loro racconterà come il dominicano sia sceso furioso dalla sua autovettura per aggredirlo, togliendosi l’orologio e risvoltandosi le maniche della camicia, a mo’ di preparazione di una aggressione, sventata solo dalla presenza di altri soggetti intervenuti per contenere la veemenza del dominicano; tra gli intervenuti sottolineo la presenza di un cittadino proveniente dal Marocco, a prova del fatto che non vi è stata alcuna aggressione di carattere xenofoba.

Mentre la suocera ha subìto la lesione (una frattura all’omero, in seguito alla quale è stata operata, ndr) anche lei per contenere le furie del compagno della figlia, dopo essere scivolata.

Ciò ovviamente non è solo frutto del racconto dei dipendenti coinvolti nella vicenda penale attivata dalla denuncia del dominicano, ma è confermato da altri testi oculari che narrano un episodio ben diverso da quello riportato.

Ovviamente, nel precisare che non è questa la sede deputata per celebrare i processi, è doveroso, a distanza di qualche giorno, intervenire a tutela non solo del mio nome e dell’azienda che rappresento, ma di Falerna e soprattutto di tutta la Calabria che mai può essere etichettata e ritenuta regione razzista, proprio per la sua grande capacità di accogliere coloro che sono più sfortunati di noi, ma che con il lavoro e con l’impegno hanno dimostrato di non essere secondi a nessuno.

Concludo il mio comunicato stampa, rappresentando che nei prossimi giorni sarà depositata una denuncia querela nei confronti del cittadino dominicano e nei confronti di tutti coloro che, per avere un momento di notorietà, hanno espresso giudizi ingiuriosi e minacce sui social network e in particolare il sig. V. M. il quale ha riportato la notizia, suscitando una marea di offese nei miei confronti e nei confronti di tutti i calabresi, devastando l’immagine della Calabria, ergendosi a illecito giudice di un fatto ritenuto acclarato, ma che così non è e sarà presto dimostrato.

Sono propri gli ipocriti commentatori dei social che creano un regime di odio e violenza, tant’è che oggi, 20 agosto 2018, alle ore 12:45 sono stato vittima di insulti e minacce da parte di soggetto che mi ha contattato alla presenza di testimoni sulla mia utenza cellulare e proveniente dalla sua utenza cellulare rivolgendomi i seguenti epiteti: «Razzista di merda vieni fuori che ti rompo il culo», ripetendo almeno due volte la frase e poi bloccando la sua utenza ed impedendomi di contattarlo.

Ciò al fine di rappresentare le conseguenze delle azioni illecite poste in essere nei miei confronti.

Si invitano anche i vari rappresentanti delle diverse forze politiche che in alcuni casi hanno espresso, senza sentire alcuna controparte, delle sentenze definitive, condannando in partenza i presunti aggressori sulla base di una unilaterale rappresentazione della vicenda, a visitare il locale e la zona in cui esso è calato (come detto nell’ambito un mercatino multietnico) al fine di valutare l’esistenza effettiva di un pregiudizio razziale.

Fiducioso in una pronta risoluzione della vicenda, che tanto sta infangando la bontà di una terra che ha sempre fatto dell’integrazione un suo carattere distintivo, vi offro queste brevi righe con la speranza che, anche grazie alla visione delle telecamere di videosorveglianza, venga stabilità la verità e ridata la dignità a persone oggetto di epiteti che sicuramente non meritavano.

Roberto Gallo

Pubblicato in Basso Tirreno

Falerna «Non sapevo se sarei riuscito a uscirne vivo, è stata un’aggressione razzista».

Mercedes Mieses Carlos Jose, commenta così l’aggressione razzista di cui è stato vittima la notte di Ferragosto a Falerna, all’uscita di un ristorante.

 

Con lui c’erano la compagna incinta e la suocera, che ha riportato la frattura dell’omero. Gli inquirenti hanno già individuato tre membri del branco, mentre continuano le ricerche per identificare gli altri responsabili.

«Non ci sono parole per giustificare quello che è successo», spiega Carlos davanti alle telecamere de L’Altro Corriere Tv. «Non stavo simpatico al cameriere, era razzista».

Il giovane dominicano dice di essere stato malmenato da «più di 7-8 persone» e riporta gli insulti ricevuti: «Non facevano altro che dire vai via, negro di merda, non sei gradito in Calabria.

Ma io non ho provocato nessuno, ho solo mangiato e pagato il mio conto».

«La cosa allucinante – commenta ancora – è che questa è stata una cosa voluta, perché la mia compagna incinta continuava a dire “lasciatelo”, ma loro rispondevano “cosa te ne fai di un negro di merda”.

Incolpavano anche lei perché stava con un nero di merda».

L’amarezza è tanta: «Sono venuto in Calabria per fare una vacanza. Se tornerò l’anno prossimo? Per me è un punto interrogativo»

Il giovane dominicano racconta quanto successo la notte di Ferragosto: «Mi dicevano “vai via, negro di merda”».

Coinvolta anche la compagna incinta: «La incolpavano perché sta con me»

By L'altrocorriere

Pubblicato in Basso Tirreno

Tentano di rapinare un extracomunitario minacciandolo con una sega e un'ascia e ferendolo con un coltello ma la vittima riesce a fuggire.

Loro, a distanza di alcuni giorni, vengono identificati e arrestati.

Il tutto è accaduto nei pressi di un bar sul lungomare di Falerna, qui un giovane ivoriano è stato avvicinato da tre soggetti che gli chiedono il telefono cellulare per poter fare una telefonata, egli si rifiuta e parte l'aggressione: «Uno di loro gli sferra un pugno sul volto e, subito dopo, una coltellata alla mano e, nella breve colluttazione che ne è seguita, gli altri due recuperano dal cofano dell’auto con la quale erano arrivati un’ascia ed una motosega e sopraggiungono minacciando il ragazzo nordafricano che, però, riesce a darsi alla fuga ed a raggiungere a piedi la vicina Stazione Carabinieri di Falerna».

Mentre il giovane viene medicato a seguito della frattura del setto nasale e del taglio sulla mano, i carabinieri avviano le ricerche riuscendo a rintracciare poco dopo i tre aggressori, ancora in zona, e l’autovettura a bordo della quale vengono recuperati anche gli attrezzi utilizzati per l’aggressione.

Si tratta di Dario Mendicino cl.65, Rosen Bonko Minchov c.90 e Georgi Dodnikov cl.79.

«Una personalità “violenta e spregiudicata” evidenziata anche dalle modalità dell’aggressione, nata per futili motivi, all’origine del provvedimento di custodia cautelare in carcere - spiegano i militari - emanato nei loro confronti dal locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica a seguito di un’accurata ricostruzione della vicenda, corroborata anche da alcune testimonianze.

I tre soggetti, quindi, sono stati tradotti alle prime ore della giornata odierna presso la casa circondariale di Catanzaro con l’accusa di tentata rapina aggravata in concorso e lesioni personali»

Pubblicato in Lamezia Terme

Dopo il tour di inaugurazione della A2 Oliverio compie il tour delle scuole sicure

Giovedì, 23 novembre, sarà la volta del cantiere ‘’Scuole Sicure 500’’, un grande progetto innovativo che sta diventando realtà.

Imponenti le cifre che la Giunta regionale ha investito: 406 milioni di euro per un totale di 500 progetti; 16 i lavori già completati; 90 i cantieri avviati e 300 in corso di definizione.

Il tour del Presidente Oliverio si svolgerà tra Aiello Calabro, Amantea, Falerna e Lamezia Terme.

Nella Città della Piana si terrà la conferenza stampa finale, al Liceo Campanella, dove la Regione ha un programma di investimenti di 6 milioni di euro.

L’iniziativa di giovedì 23 sarà una tappa di avvicinamento ad un convegno regionale sul tema delle scuole sicure che si terrà il primo dicembre prossimo.

“Si tratta – afferma il Presidente Mario Oliverio – del più importante investimento che sia mai stato fatto sul tema della sicurezza nelle scuole. Investire su questo tema, sulla sicurezza dei nostri ragazzi, è assolutamente fondamentale ed è uno dei temi principali che stiamo affrontando in queste settimane. Il nostro è un grande progetto che sta diventando realtà e il sopralluogo nei cantieri di giovedì prossimo, al quale ne seguiranno molti altri, testimonia di come siamo concretamente passati all’attuazione dei progetti di cambiamento della Calabria. Non secondario in questo nostro approccio è anche la ricaduta positiva per l’occupazione e per tutti quei lavoratori che troveranno possibilità di impiego nei cantieri”.

Questo il sopralluogo nei cantieri

23 novembre 2017

Ore 10,00 Aiello Calabro

Scuole primaria “C. Perri Cantafio”, via Nuova

Scuola secondaria di I° grado “C. Arlia”, via Campo

Ore 11,30 Amantea

I.T.C. “C. Mortati”, contrada S.Maria

Ore 12,30 Falerna Scalo

Scuola d’infanzia, viale dei Normanni

Ore 14,30 Lamezia Terme

IPSIA“Leonardo Da Vinci”, via S. Miceli

Ore 16,00 Lamezia Terme

Liceo delle Scienze Umane “T. Campanella”, via Cavallerizza

La voce si sparge senza limiti e senza freni.

L’unico problema è per chi arriva tardi.

Falerna sarà il primo ed il suo mercatino natalizio aprirà giorno 1 dicembre.

Lo ha organizzato l’Associazione culturale Pellegrino Artusi patrocinata dal Comune.

La Associazione si avvarrà della associazione DSE di Belmonte Calabro.

Il “Mercatino delle Strenne”, questo il nome che gli è stato dedicato, si svolgerà i prossimi 1 – 2 e 3 Dicembre presso l’area nord del lungomare di Falerna, all’interno della zona fieristica.

L’ingresso è gratuito, le esposizioni di tipo artigianale includono l’allestimento di banchi dedicati: all’oggettistica; all’antiquariato; al collezionismo; ai prodotti dolciari; alla giocattoleria; a piante e fiori; alla liquoristica; e all’enogastronomia.

Gli intermezzi legati all’intrattenimento, dedicati a grandi e piccini, prevedono:sagre tradizionali; proposte di gastronomia tipica natalizia (come le crespelle calabresi, il vin brulè e le caldarroste); la musica degli zampognari; e novità assoluta per l’intera costa, il luna park per tutti!.

I visitatori saranno accolti dalle ore 17:00 e potranno intrattenersi fino a tarda serata.

Il Mercatino delle Strenne rappresenta un momento di unione all’interno della comunità, un punto di incontro e di svago per grandi e piccini sotto il cielo più bello dell’anno, quello Natalizio.

La DSE ha proposto anche al nostro comune una tre giorni di esposizioni artigianali, di giochi per i bambini e di enogastronomia.

Domani l’amministrazione comunale si esprimerà sulla domanda.

Pubblicato in Basso Tirreno

E’ successo oggi pomeriggio.

La Peugeot 206 percorreva la Statale 18.

All’improvviso il conducente di un auto per ragioni ancora all’esame degli investigatori perde il controllo del mezzo e sale sul marciapiede sfondando la vetrina del Bar Gelateria Jolly.

Secondo una prima ricostruzione, l’incidente sarebbe avvenuto per evitare lo scontro con un altro mezzo.

Nell’impatto è stata travolta anche una bicicletta parcheggiata vicino al locale.

Travolti i tavolini sul marciapiede dove per fortuna non sedeva nessuno.

Sarebbe potuto finire molto male.

Fortunatamente, infatti, non vi sono stati feriti.

Sul posto, la polizia per i rilevi del caso e ricostruire la dinamica dell’incidente.

Pubblicato in Lamezia Terme
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