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Giuseppe Marchese

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Sono le 18,45 quando arrivo a casa   e sento il telefonino squillare.

Automaticamente rispondo ed un amico mi chiede. “Ma è vera la notizia che GB Morelli ha chiesto la testa di Sergio Tempo?” .

“Ero qui davanti al PC meditabondo sul titolo dell’articolo”, rispondo. Grazie per il suggerimento.

 

E così che comincio a richiamare la vicenda occorsa oggi in consiglio comunale e che ha visto la querelle tra GB Morelli e Sergio Tempo.

Tutto è nato dalla domanda rivolta all’assessore Tempo su quanto il comune abbia incassato di IMU a giugno 2016.

Una domanda, probabilmente, senza secondi fini, ma che ha messo in imbarazzo l’assessore al bilancio il quale ha dovuto dire una verità finora tenuta nascosta e cioè che il MEF ha trattenuto tutte le somme versate dai contribuenti amanteani per pagarsi le quote delle anticipazioni erogate al tempo dei commissari straordinari antimafia e che finora non erano state interamente trattenute.

 

Da qui le gravi difficoltà di cassa e di bilancio.

Immediate le osservazioni del vicesindaco che ha contestato a Sergio Tempo di non aver avuto la giusta attenzione sul problema di tale debito.

Istantanea la difesa dell’assessore il quale ha ricordato di aver chiesto decine di volte al ragioniere se il debito delle anticipazioni fosse stato assolto e di avere sempre ricevuto ampie assicurazioni.

 

Anche il consigliere Mazzei è intervenuto ricordando che nemmeno a lui che pur li aveva ripetutamente sollecitati sono stati offerti i dati reali sul debito residuo.

Il vicesindaco ha continuato a contestare la inidoneità dell’assessore Tempo giungendo ad affermare : “Ora capisco perché Mazzei non ti ha voluto nella sua lista!”, una affermazione grave e lesiva.

Il sindaco Monica Sabatino con molta intelligenza politica ha cercato di smorzare la querelle sostenendo che “La colpa è del ministero che non ha mai comunicato il piano di rientro delle anticipazioni. Troveremo comunque una soluzione, al limite anche chiedendo al MEF la diluizione delle rate di rientro”.

Ricordiamo che le anticipazioni vennero erogate dalla Cassa DDPP su richiesta e per conto del Ministero dell’Interno.

Certo che è ben strano il fatto che negli due ultimi bilanci il Mef non abbia trattenuto le somme come fatto adesso.

Ed è altrettanto strano che tali debiti non siano stati riportati nei bilanci

Invece di far tesoro di questa buona via di uscita due sono andati avanti sostenendo le rispettive posizioni.

Al punto che il vicesindaco ha dichiarato di sentirsi minacciato .

 

Tempo, invece, ha affermato la sua volontà di chiarezza e verità: “Abbiamo l’obbligo di essere trasparenti…” ed ha contestato la inopportunità degli interventi di Morelli.

GB per ultimo ha ricordato che Tempo è assessore al bilancio da circa 10 anni e non può , quindi, accusare alcuno a sua discolpa ed alla fine ha dichiarato che chiederà la sfiducia dell’assessore.

Ora due sono le possibilità.

La prima è che GB ottenga la sfiducia , nel qual caso il comune avrà necessità di un altro assessore.

La seconda è che se GB non chiede o non ottiene la sfiducia sarà lui a dover trarre le ovvie conclusioni.

Non c’era quasi nessuno in consiglio comunale e purtuttavia la notizia della querelle si è sparsa per la città alla velocità della luce.

Vi faremo sapere.

Sto salendo in piazza. Faccio la curva detta “Delle monache” e due persone mi fanno segno di fermarmi.

 

Lo faccio e scendo.

Mi fanno vedere un tubo che esce dal muro di Via dante e dal quale esce un filo di acqua

“Eppure non piove da giorni!” dicono tutti e due, quasi all’unisono.

Più che una constatazione è un grido di allarme di chi, di fatto, è portato a credere che questo filo di acqua possa significare una rottura dei tubi della rete idrica che passano sopra.

Quelli della piazza temono che queste rotture possano rendere instabili le proprie case.

Non serve far notare che sotto questo rivolo antico si vede il muschio ed il calcare dell’acqua si è depositato. Segni evidenti che non si tratta di un evento recente, ma antico.

“Appunto” rispondono in coro i due.

E mi fanno vedere che più sotto l’acqua è talmente presente che vi allignano le canne marine ed i fichi nascono anche nei muri.

Evidenzio ad ogni buon fine che nel luogo stesso si vede una vasca per la raccolta delle acque. Segno che si tratta di un fenomeno datato.

“Appunto” continuano i due quasi sfidandomi.

Continuo a fare vedere che è proprio qui che inizia il canale che scende verso la marina e che passa a lato di casa Sicoli in Via E Noto dove, invero, stranamente, la antica linea verticale di scorrimento delle acque, che giungeva fino ai terreni oltre la SS18, piega innaturalmente di 90 ° per congiungersi con il canale di raccolta delle acque della Chiesa madre.

Un cambiamento che sottolinea la sottovalutazione della forza delle acque piovane o sorgive che siano.

 

Si vede, in buona sostanza, che i due “chiazzitani” hanno paura di perdere la propria casa quale conseguenza di un possibile, temuto crollo della intera piazza.

Un po’ quello che è successo a casa Parise che si è seduta appena espunte le acque del terreno sul quale insisteva.

È il riemergere prepotente di paure antiche e nuove, sollecitate anche dal recente terremoto di Accumoli.

È il timore che le indagini geologiche fortunatamente disposte dal comune possano aver segnalato problemi di stabilità per le case ad ovest di Corso Umberto primo.

E’ noto, come abbiamo scritto, che le carote estratte erano piene di fogna…

 

Insomma l’acqua è pericoloso, sia che si tratti di acqua piovane che di foga che di acqua potabile.

Tanto più in un contesto di arenarea argillosa

“Per favore, scrivetelo! Dite tutti che abbiamo timori reali. Che occorre controllare le reti idriche e fognarie . lo hanno detto anche i geologi ma non è stato fatto, dite che i segni dei cedimenti si vedono un po’ dappertutto, dalla Chiesa madre alla Posta. Dite che questa acqua non è acqua sorgiva ma il segno, sia pure antico, di rotture della rete idrica e fognaria. ”

“Lo sto facendo!”

Ora che l’amministrazione comunque responsabile di quanto successo e di quanto potrà succedere disponga indagini ulteriori e tranquillizzi i chiazzitani. Giuseppe Marchese

(Nella foto Cavallerizzo).

Amantea: Ancora un incidente, sulla via del poliambulatorio

Sabato, 10 Settembre 2016 17:00 Pubblicato in Cronaca

Squilla il telefono ma non faccio in tempo a rispondere, mentre apro la porta di casa l’ultimo squillo.

Leggo il nome di chi mi ha chiamato.

Un amico ingegnere.

Lo chiamo e mi risponde subito.

 

Questo è quanto mi dice.

“Devo chiederti scusa”.

“ E di che ? gli chiedo.

“Ho letto il tuo articolo sullo stradone del Poliambulatorio e devo dirti che mi era sembrato un po’ esagerato quanto avevi scritto.

Ti ho telefonato per dirti che hai pienamente ragione.

Stamattina scendevo dal poliambulatorio diretto verso sud.

Viaggiavo a non più di 20 kmh perchè davanti a me c’era un’ apicella .

Non stavo telefonando.

Ero assolutamente concentrato nella guida.

Ad un certo punto appena passato il sottopasso della SS18 dove la strada fa una leggera curva e sinistra la macchina è slittata ed ha girato su se stessa ed io mi sono trovato sull’altra carreggiata in direzione opposta a quella che stavo percorrendo.

Tutto senza che avessi nemmeno il tempo di frenare o sterzare.

La macchina ha fatto tutto da sola.

Incredibile.

 

Per fortuna che non veniva alcuna auto in senso contrario!

Ed è stata anche una fortuna che l’auto non abbia urtato il gard rail opposto come accaduto a quella di cui hai mostrato le foto nel tuo articolo!

Ho ritenuto di telefonarti per narrarti quanto mi è accaduto e dirti che hai perfettamente ragione.

Quella strada è pericolosissima.

Ovviamente come hai scritto aveva da poco piovuto!”

Un istante di silenzio e gli chiedo “ Sono tantissimi gli automobilisti che hanno avuto incidenti e qualcuno come te che si è trovato sull’altra carreggiata in senso opposto senza capire niente.

A cosa ascrivi la pericolosità?”

Mi risponde” Secondo me è il bitume assolutamente liscio!”

“Può darsi- gli dico- ma non solo, gli incidenti sono occorsi anche durante i primi anni. C’è altro!”

Poi concludo :” La mia sembra una battaglia persa. Sarà vinta solo quando- ma non lo auguro certamente- su questa strada un incidente coinvolgerà qualcuno che conta…!”

Ad Amantea è inutile studiare capire le cose, Amantea è la città degli stupidi!

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