Una prima domanda si impone: come mai il PD prima ha lasciato che il M5s si alleasse con la lega ed ora invoca un “accordo alla tedesca"?
Ed a seguire una seconda domanda: in che cosa erano e sono simili il PD ed il M5s
I migranti?
Le autostrade?
La TAV?
BUH!
Certo che Graziano Delrio mostra tutta la sua intelligenza ora che sostiene che tra PD e M5s ci vuole un Accordo scritto:
“Salvini ha fatto un errore clamoroso, un autogol e ora è terrorizzato dall’idea di un accordo tra noi e il Movimento 5 Stelle”. Così Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera, a Circo Massimo su Radio Capital. “Salvini - aggiunge ironico - ha sicuramente azzeccato una mossa, ha capito che l’Italia ha bisogno di un altro governo - dice con un filo di sarcasmo Delrio - perché questo ha portato zero crescita, zero investimenti, cassa integrazione, non è stato un anno bellissimo come ci aveva preannunciato Conte, è stato un anno buttato via anche in termini di credibilità".
"Per il resto - prosegue - credo che la gestione della crisi, da parte del Ministro dell’Interno, sia stata un autogol per ciò che si è visto fino a oggi e se Salvini ci ripenserà e tornerà indietro sarà il suo suicidio politico.
Infatti secondo me non ci ripensa, sta semplicemente capendo che ha sbagliato le mosse ma siccome è abile sa che tornare indietro gli farebbe perdere credibilità e sarebbe un suicidio”.
Il rapporto con M5S? "Non ero di quelli che dicevano ‘mai’" ma, spiega Delrio, "ciò che serve è un accordo alla tedesca, come Cdu e Spd, una cosa scritta. Ci si mette a sedere, si tratta, si analizza ogni punto per il bene del Paese, convocando le menti migliori, per dare un’impronta diversa. Questo Paese finora è stato ossessionato da argomenti che non hanno portato bene, come l’immigrazione.
Mi fa piacere che Conte ne abbia preso atto. Il problema invece è il lavoro, dobbiamo abbassare il cuneo fiscale, c’è il tema del salario minimo”.
Oltre al salario minimo l’altro punto di confronto sarà il reddito di cittadinanza, sul quale Delrio vede “luci e ombre”. “Noi lo abbiamo criticato per un verso ma sostenuto per un altro - spiega l’ex ministro - perché come sviluppo del reddito di inclusione era giusto. Poi hanno messo anche le politiche attive del lavoro che però non entrano in vigore, hanno creato confusione e tolto efficienza alle misure contro la povertà. Non abbiamo mai fatto una battaglia frontale contro il Reddito ma la misura così concepita anziché avviare al lavoro lo scoraggia”.
Scandisce Delrio: “Mattarella detta i tempi, non Salvini. Il leghista è stato arrogante e ha sbattuto contro il muro mentre i Cinque Stelle hanno difeso le istituzioni. Noi a Mattarella parleremo di lavoro e svolta verde per l’emergenza ambientale. E’ un lavoro duro, serio, e non è detto che non permetta, questo percorso, di chiarire punti di convergenza con il Movimento finora offuscati”. Delrio anticipa che quando verrà il momento a Mattarella “verrà presentata la sintesi della direzione del 21 agosto. Il segretario farà questa sintesi e io sono fiducioso. Dovremo convincere i nostri elettori che non stiamo facendo un gioco di palazzo. Sappiamo che ci sono rischi, ma in politica e nella vita non ci sono opzioni totalmente prive di rischi".
"Il Pd - aggiunge ancora Delrio - mai come in questa occasione si dimostrerà compatto. La più grande qualità di Zingaretti è fare sintesi”. Quando gli si fa notare però che c’è sempre l’ipotesi di scissione dei renziani che incombe Delrio risponde che secondo lui “ci sarà, spero, la capacità e l’intelligenza da parte di tutti di capire che le proprie idee non possono valere più del bene del Paese. Salvini sta commettendo un errore clamoroso perché dimostra che per lui il tornaconto di un partito e personale valgono più della stabilità del Paese. Noi non dobbiamo fare lo stesso errore”.
LE REAZIONI - "Un contratto di governo tra M5S e Pd per una nuova maggioranza? Davvero non lo so - commenta all'Adnkronos il vice presidente della Camera Ettore Rosato (Pd) - Oggi sarebbe un contratto alla tedesca, domani un contratto alla... polacca. Di questi tempi e con questi interlocutori è difficile mettere qualcosa nero su bianco. Comunque, se Graziano l'ha detto, è giusto, e può anche darsi...".
Per il senatore del Movimento 5 Stelle Mario Michele Giarrusso, che parla intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, "ci sono buone possibilità per far nascere un governo di legislatura serio e con un contratto trasparente. Oggi ha parlato qualcuno di importante del Pd che non è Renzi (Graziano Delrio, ndr) e ha proposto un contratto alla tedesca. Si tratta certamente di un risultato importante che abbiamo cominciato ad ottenere".
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Il Governo giallo verde, Movimento 5 Stelle- Lega, nato dopo le elezioni del marzo dello scorso anno è morto, ma non è stato ancora seppellito.
Mancano ancora alcune pratiche burocratiche, tanto è vero che finanche la data delle esequie è stata stabilita. Ieri sera, però, due celebranti si sono messi d’accordo ed hanno stabilito che il 20 agosto p.v. potrebbe essere la volta buona per celebrare la funzione religiosa e dare sepoltura e l’estremo saluto al caro estinto.
Sulle prime pagine dei giornali, nei talk show giornalieri da diversi giorni tiene banco la crisi di Governo aperta da Matteo Salvini e la mozione di sfiducia presentata dalla Lega nei confronti del Premier Giuseppe Conte. Ieri, il Senato della Repubblica, ha approvato la calendarizzazione della crisi.
Conte si presenterà al Senato il 20 agosto.
A innescare la crisi di Governo è stato Matteo Salvini quando quasi tutti i parlamentari erano in ferie al mare o in montagna.
Crisi che dovrebbe portare alle dimissioni del Governo Conte, e quanto si è visto ieri sera, ad una nuova maggioranza governativa tra M5S e Pd. Il Pd, fino ad ieri l’acerrimo nemico del M5S, è pronto.
Si è risvegliato Renzi dal lungo letargo e si dice pronto a formare un nuovo governo istituzionale per impedire l’immediato scioglimento delle Camere e nuove elezioni che darebbero un successo alla Lega e formare una nuova maggioranza.
Da notare che fino a qualche giorno fa Renzi diceva che Di Maio e soci costituivano una banda di squilibrati. Anche il Segretario del Pd, Zingaretti, che, dopo aver predicato giorni e giorni a favore delle consultazioni anticipate, ora da buon voltagabbana, si è accodato a Renzi.
E si è accodato pure Franceschini che è in crisi di poltronite e ha rilanciato un patto di legislatura col M5S anche se sarà un percorso difficile e pieno di insidie, ma bisogna provarci.
Si è fatto sentire anche D’Alema il quale ha suggerito a Zingaretti finanche il nome del prossimo Presidente del Consiglio, l’attuale Presidente della Camera Roberto Fico.
Stiano attenti, ha spiegato Minniti, ex Ministro degli Interni.- L’unità tra due sconfitti non porta mai alla vittoria. C’è il rischio che passi la vulgata nazionale populista che quelli stanno là perché difendono le proprie poltrone-.
E’ proprio così. Non vogliono andare a votare perché dicono che vogliono salvare l’Italia dalla deriva fascista di Salvini. . Vogliono salvare se stessi. Povero Salvini.
Ti sei cacciato in un brutto guaio. Ti sei messo contro tutti e tutti si sono coalizzati contro di te.
Sei stato troppo ingenuo e in Parlamento, in questo Parlamento nato dopo il 4 marzo dello scorso anno, conti come il due di picche perché hai pochi Deputati e Senatori.
Caro Salvini, volevi le immediate dimissioni di Giuseppe Conte e le dimissioni non ci sono state. Il Premier ha voluto parlamentarizzare la crisi di Governo e si presenterà al Senato solo il 20 agosto, fra una settimana, per non cedere senza lottare alle tue richieste. La crisi da te innescata ha compattato il Pd e i vari cespugli e già si parla di un grosso e inaspettato inciucio per non fare votare gli italiani.
Dicevi tutti a casa. Ti avevo creduto. Non ha alcun senso tirare a campare tra siluri, compromessi, litigi, colpi bassi, pedate nel culo, ditate negli occhi, dicendo sempre no, non no, rinviando ogni decisione. Anche io speravo che andassimo al voto al più presto, così avremmo ricordato l’estate del 2019 non solo la più calda dal punto di vista meteorologico, ma anche dal punto di vista politico interessante e appassionata.
Con la campagna elettorale in bikini e sotto gli ombrelloni e i politici a fare comizi elettorali sulle spiagge assolate. E tu, Salvini, questa volta avresti fatto senz’altro col tuo beach tour tappa nella nostra città di Amantea.
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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa :
“C’è una vera e propria emergenza in Calabria, come diciamo da tempo e come dimostrato dall’operazione ‘Libro Nero’ di questa mattina: la ‘ndrangheta ha pesantemente infiltrato la classe politica regionale della nostra regione.
Va fatta pulizia, immediatamente. Si sciolga il Consiglio e si vada subito al voto, così da ristabilire la legalità.”
Così si esprimono tutti i parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle di Camera, Senato ed Europa a seguito dell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato a 17 arresti tra cui più di un politico.
“Sono coinvolti tutti i partiti: il capogruppo del PD in regione è agli arresti domiciliari; il capogruppo del partito della Meloni, eletto in Forza Italia, è in carcere; l’ex assessore regionale del PD, cognato del Sindaco di Reggio Calabria, è accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta.
È preoccupante la facilità con cui le cosche mafiose riescono ad infiltrarsi nelle dinamiche politico-elettorali della nostra regione, in un contesto dove le idee politiche, di destra o di sinistra lasciano spazio allo scambio di voti dietro il corrispettivo di favori per il sistema ‘ndranghetistico.
Questa situazione non è più sostenibile – continuano i parlamentari pentastellati – viste anche le gravi accuse ancora pendenti sul capo del Presidente di Regione Mario Oliverio e sul Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, autonominatosi candidato governatore alle prossime elezioni.
Va fatta un’operazione di bonifica e solo il Movimento 5 Stelle lo può fare. Con l'inchiesta ‘Libro nero’ la magistratura dimostra ancora – sottolineano i 5 Stelle – l'ipocrisia e l'opportunismo del sistema partitico calabrese, mentre il governatore della Calabria resta comodamente in silenzio, non potendo nascondere i propri accordi politici con Seby Romeo e le varie postazioni di potere che con lui ha spartito.
Ringraziamo la magistratura e le forze dell’ordine che, nonostante le difficoltà, fanno sentire la presenza dello stato con queste inchieste coraggiose che vanno a toccare esponenti del consiglio regionale e non solo, confermando un quadro preoccupante sulle capacità delle cosche di influenzare le elezioni democratiche”.
Non manca un accenno all’autosospensione dal partito del Senatore Magorno: “Quello che per anni è stato il segretario regionale del PD auspica solo adesso un serio intervento del Pd nazionale in Calabria.
Intanto, in attesa della chiarezza che non è mai riuscito a dare da segretario regionale, si è autosospeso dal partito.
Immaginiamo che, con coerenza, adesso si iscriva al gruppo misto, al Senato.
Siamo stanchi di queste sceneggiate – concludono i parlamentari 5 stelle – si vada subito al voto per liberare la Calabria dal malaffare: deve essere la priorità assoluta per chi vuol bene alla nostra regione.”
I portavoce calabresi del M5S di Camera, Senato, Parlamento Europeo
Catanzaro - 31/07/2019
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Mondo
Il Movimento 5 Stelle ad Amantea da qualche tempo non dà più notizie di se.
Come mai non fa più opposizione come un tempo alla maggioranza Pizzino?
Assistiamo oramai da tempo ad un silenzio irrituale, visti i precedenti di “lotta” da parte dei consiglieri comunali Francesca Menichino e Francesca Sicoli, che non può passare di certo inosservato.
Eppure la Giunta Pizzino, se avesse “operato” in qualche altra realtà sarebbe già stata sciolta per le note vicende che tutti sappiamo e conosciamo e per le quali – beninteso – il Movimento 5 Stelle si è battuto coraggiosamente.
Epperò arresti e avvisi di garanzia a politici e funzionari locali sono passati inosservati.
Ma adesso, ci si chiede, c’è qualcosa che sfugge un po’ a tutti?
Potrebbero essere le prossime elezioni regionali il motivo di questo silenzio?
C’è qualche inciucio tra Pizzino e il M5S mirato a sostenere qualche eventuale candidato del Movimento?
Tra l’altro sembrerebbe che anche l’altro consigliere comunale di opposizione Robert Aloisio, dopo essere stato allontanato dalla maggioranza, vuole ritornare all’ovile…
Infatti anche il suo silenzio è motivo di riavvicinamento, come confermato da voci insistenti in città.
E così il solo che è rimasto a fare opposizione è il consigliere Signorelli, che in questi giorni, ha richiamato i suoi colleghi di opposizione proprio perché il loro ruolo non viene svolto con professionalità eppure tutti sanno perfettamente che Pizzino, i suoi “capi” e i suoi scagnozzi hanno affondato la nostra povera Amantea.
Speriamo allora che l’opposizione rinsavisca…
Da Iacchite -29 Luglio 2019 Lettera firmata
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Cronaca
Catanzaro – “Abbiamo presentato un ricorso al Tar perché il Consiglio Regionale, contravvenendo alle norme, non vuole discutere la legge di iniziativa popolare Taglio Privilegi, sottoscritta da più di 5mila cittadini calabresi”.
Questo l’annuncio di tutti i deputati del M5S di Camera, Senato e Parlamento Europeo, che continuano il loro pressing sulla riduzione dei costi della politica.
“Questo Consiglio Regionale rimane insensibile alla voce dei tanti che chiedono un gesto di equità sociale.
Dopo aver legiferato per reintrodursi i vitalizi e le indennità di fine mandato, adesso agiscono addirittura contro la legge, pur di non discutere della nostra proposta che consentirebbe un risparmio di 3 milioni di euro all’anno, tagliandole dai loro ricchi emolumenti.
Il Consiglio regionale - continuano i pentastellati - aveva l’obbligo di iscrivere la Taglio Privilegi all’ordine del giorno della prima seduta consiliare per poterla discutere con precedenza su ogni altro argomento.
Lo impone la legge regionale n. 13 del 1983, che stabilisce che un progetto di iniziativa popolare deve essere esaminato dal Consiglio entro sei mesi dalla data di presentazione.
Lo statuto della regione parla addirittura di tre mesi.
Ma, pur essendone passati otto dal deposito delle firme, la Taglio Privilegi non risulta ancora all’ordine del giorno delle sedute consiliari.
Ma d'altronde sappiamo bene che la casta politica regionale dà il suo meglio solo quando si tratta di deliberare a favore dei propri portafogli.
Anche quest’anno, infatti, il Consiglio regionale ha destinato la cifra di 80 mila euro all’Associazione degli ex Consiglieri della Regione Calabria. Ancora soldi alla casta, non contenta dei vitalizi percepiti.
Ebbene, possiamo annunciare che questo è l’ultimo anno per queste vergognose regalie. Appena entreremo in Consiglio regionale, dopo le prossime elezioni, abrogheremo immediatamente la Legge regionale n. 3 del 2001 che consente questo vero e proprio furto ai danni dei cittadini calabresi, oltre ad approvare la nostra legge di iniziativa popolare Taglio Privilegi.
Per intanto sarà il Tar - concludono i parlamentari 5 stelle - ad imporre a questa vergognosa classe politica la discussione in Consiglio sulla riduzione dei costi della politica. Presto ci penseranno i cittadini a liberarci di tutti questi pessimi politicanti attaccati solo ai soldi e alle poltrone”.
26/07/2019 I portavoce calabresi del M5S di Camera, Senato, Parlamento Europeo.
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Catanzaro
Sì, davvero la musica è finita e gli amici se ne vanno. Così cantava Ornella Vanoni tanti anni addietro. Arrivederci, meglio sarebbe dire addio. Siamo in piena crisi di Governo e la situazione che si è venuta a creare in questi ultimi giorni tra i due maggiori partiti M5S e Lega è peggiorata.
Conte non ha ancora presentato le dimissioni al Capo dello Stato perché confida nel rinsavimento dei due maggiori contendenti e antagonisti Di Maio e Salvini. Per Salvini è l’inizio della fine. E’ venuta meno la fiducia tra gli alleati. E anche quella personale. Si è fidato per mesi e mesi di Conte e di Di Maio, invece le polemiche e le scaramucce sono continuate anche dopo il voto del 26 maggio scorso. Ma lui non vuole ancora staccare la spina per primo. Il Governo è in agonia e, malgrado i pesci in faccia che riceve ogni giorno Salvini, questi tiene la finestra ancora aperta. E con i cronisti che lo interrogano ha pure il tempo di scherzare:- La finestra è ancora aperta. Guardate che bel cielo -. Ma Luigi di Maio non molla la presa. Lo attacca e lo invita ad andare in Parlamento a riferire sul losco affare Russo. Salvini invoca la crisi di Governo, lo accusa, perché vuole coprire il caso sui presunti finanziamenti. Ma Salvini non ingoia la pillola e a sua volta contrattacca gli alleati traditori. Difficile governare con chi insulta. Stando a tutte queste dichiarazioni il Governo dovrebbe avere breve durata. L’aria che tira non è brutta, è bruttissima. I presunti rubli che la Lega ha ricevuto per la campagna europea dello scorso maggio e il sostegno mancato della Lega nel Parlamento Europeo alla tedesca Ursula Van der Leyen potrebbero essere le due gocce che fanno traboccare il vaso. Anche perché Salvini ha il sospetto che sotto sotto ci sia lo zampino del Pd e che ci sia in atto una nuova alleanza Pd-M5S per mandare definitivamente all’opposizione la Lega. E per questi motivi Salvini ha deciso di disertare addirittura il prossimo Consiglio dei Ministri ( cosa mai successa prima) e il vertice di Governo. Vista l’aria che tira e le tensioni dell’ultima ora è intervenuto finanche il redivivo Renzi il quale ha invitato Salvini ad aprire la crisi e di non avere paura perché non ci sarà nessuno inciucio tra Pd e M5Stelle. Attento Salvini. Non ti fidare di Renzi. Ricordati quello che taggava quando era Presidente del Consiglio ad Enrico Letta:- Enrico, stai sereno -. E poi lo ha pugnalato alle spalle prendendo il suo posto senza essere votato da nessuno. Le trame di Palazzo sono in corso e un ribaltone è probabile. Un Governo Conte bis avrebbe non solo il sostegno dei parlamentari grillini e piddini, ma anche di alcuni parlamentari di altri partiti che non vogliono far terminare la legislatura e perdere così anticipatamente la comoda poltrona che occupano. Come è già successo in passato, anche questa volta ci saranno dei cosiddetti responsabili pronti a dare non una ma due mani pur di non andare a casa. Per loro, senza arte né parte, ci sarebbe il centro per l’impiego e il reddito di cittadinanza. Attento Salvini che potresti restare col cerino in mano. Ma forse non sarebbe poi davvero un male se avessimo alla fine un Governo rosso e giallo. Un Governo comunista grillino spianerebbe la strada ad un Governo di centro destra stabile e duraturo e noi saremmo liberati definitivamente dagli uni e dagli altri. Il Governo Lega Movimento 5 Stelle è durato un anno, un Governo Pd penta stellato durerebbe forse sei mesi anche se avesse l’appoggio incondizionato della Magistratura, dei poteri forti, del Capo dello Stato, della Francia e della Germania.
P.S. Contrordine compagni. La crisi di Governo c’è, ma per il momento è rinviato. Apprendo mentre scrivo che Di Maio ha abbassato i toni e ha chiesto a Salvini un incontro. Vediamoci e parliamo. Bisogna ancora andare avanti, abbiamo tante cose da fare.
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Italia
COSENZA – “È stato firmato oggi il decreto ministeriale che assegna più di 23 milioni di euro ai Comuni della Calabria. Sono le risorse previste dalla ‘norma Fraccaro’, soldi che potranno essere subito spesi per lo sviluppo sostenibile della nostra regione.” È quanto annuncia Alessandro Melicchio, deputato calabrese del M5S, sui fondi che il Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio assegnerà agli enti locali per la crescita sostenibile. “Grazie al ministro Fraccaro che ha lavorato a questa norma e al ministro Lezzi per l’impegno sulle risorse, verranno stanziate queste somme a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, con le quali si potranno realizzare interventi per l’efficientamento degli edifici, il risparmio energetico dell’illuminazione pubblica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, per la mobilità sostenibile, la messa in sicurezza del patrimonio comunale e per il superamento delle barriere architettoniche. - spiega Melicchio - Gli stanziamenti sono differenziati tra i comuni per fasce di popolazione e si va dai 210mila euro per Reggio Calabria, che supera i 100mila abitanti, ai 170mila di Catanzaro, Cosenza e Crotone e gli altri comuni che superano i 50mila abitanti, ai 130mila di Vibo Valentia e agli altri con più di 20mila residenti, fino ai 90mila per i comuni sotto i 20mila abitanti, ai 70mila sotto i 10mila e 50mila per i comuni sotto i 5mila abitanti. In totale andranno 4 milioni e 380mila euro per la provincia di Catanzaro, 8 milioni 680mila per quella di Cosenza, 5 milioni e 730 per la città metropolitana di Reggio Calabria, 2 milioni e 700mila euro per la provincia di Vibo Valentia e 1 milione 690 per quella di Crotone.” Il parlamentare 5 stelle chiarisce anche le finalità di questi finanziamenti: “Questo Governo aveva già inserito nella legge di Bilancio 20 milioni ai piccoli Comuni calabresi per opere di messa in sicurezza e altri 12 milioni di euro erano andati alle province della nostra regione per le scuole e le strade. Investiamo in opere utili ai cittadini - conclude Melicchio - al contrario dei Governi precedenti che hanno messo in ginocchio i nostri Comuni con le politiche di tagli e austerity. Il Movimento 5 Stelle sta dimostrando che è possibile dare nuove risorse ai territori per realizzare opere diffuse e sostenibili che rimetteranno in moto la crescita e stimoleranno l’economia, migliorando, al contempo, la qualità della vita dei cittadini.”
Alessandro Melicchio
portavoce M5S alla Camera dei Deputati
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Calabria
COSENZA – “Come avevamo purtroppo previsto siamo arrivati a maggio e l’amministrazione Occhiuto non è stata ancora capace di organizzare alcuna rappresentazione lirica al Rendano. Avevamo cercato di spronare il Sindaco e l’assessore alla Cultura Santelli per far mantenere il teatro cittadino come quel punto di riferimento fondamentale per la provincia cosentina e per l'intera regione sulle attività culturali, con una specifica vocazione operistica, come è sempre stato in passato. Ma a nulla è servito anche il contributo governativo destinato all’avvio della stagione lirica al Rendano, con la cifra destinata a Cosenza innalzata a 89mila euro dai 78mila previsti inizialmente.” Così il deputato M5S della Commissione Cultura Alessandro Melicchio, che torna sull’utilizzo dei fondi stanziati dal Mibac e sulla mancanza, ad oggi, della stagione lirica a Cosenza, questione da lui sollevata già qualche mese fa. “Il Rendano è un teatro di tradizione fin dal 1976, con gran vanto per la città di Cosenza, ma per l’inefficienza dell’amministrazione Occhiuto è stato inserito nelle liste dei teatri lirici ordinari, per quanto riguarda i finanziamenti statali, proprio a causa della mancanza di una programmazione decente, con una conseguente e drastica diminuzione sui fondi da richiedere per il futuro. Mi chiedo se l’assessore alla Cultura Santelli non voglia valutare la possibilità di rassegnare le proprie dimissioni, visto l’evidente fallimento. Mi chiedo anche perché il Comune di Cosenza continui a pagare l’inutile figura della delegata alla cultura del primo cittadino, Eva Catizone. Ad ottobre dello scorso anno erano state proprio l’assessore e la delegata alla cultura, ad aver assunto pubblicamente, nei confronti della cittadinanza, l’impegno del lancio della stagione lirica al Rendano, insieme allo stesso Sindaco e al dirigente alla cultura di palazzo dei Bruzi Giampaolo Calabrese. Siamo a maggio e nulla si sa più delle opere che avrebbero dovute essere rappresentate con dei partenariati internazionali e con l’uso delle tecnologie multimediali, per come erano state annunciate. L’amministrazione Occhiuto – conclude Melicchio – dovrebbe dar conto alla città di quanto non è stato fatto e l’assessore Santelli dovrebbe assumere le proprie responsabilità e rassegnare le dimissioni.”
Alessandro Melicchio
portavoce M5S alla Camera dei Deputati
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Cosenza
A proposito della necessità di indagare a fondo in merito alla gestione del Comune di Amantea, troppo spesso negata dalle altre forze politiche...
È indubbio che l’invio della commissione ministeriale d’accesso in municipio non si tratti di un’iniziativa a tutela dell’amministrazione pubblica e della comunità di Amantea, ma di una azione speculativa ad alta visibilità del m5s in vista delle prossime elezioni europee.
Dovreste allora indagare su tutti i cittadini del paese e voi ne siete parte integrante, soprattutto sui commissari dello statoIO (vedasi le casette di legno degradate del porto di Campora San Giovanni, simbolo dell’attuale squallore istituzionale in paese).
Tutta gente che in passato ha votato a giro per la democrazia cristiana, il partito comunista, i fascisti, il partito socialista, i repubblicani e i liberali e che oggi vota insieme per lo stesso movimento al potere.
È fuor di dubbio che si tratta di una disputa tra mestieranti già vecchi della politica locale e nazionale a vari livelli che da secoli caratterizza il nostro paese.
Dalila Nesci, Francesco Sapia, Giuseppe d’Ippolito, Paolo Parentela e Bianca Laura Granato (tutti parlamentari), Francesca Menichino, Francesca Sicoli (consiglieri comunali di opposizione ad Amantea), tutti del m5s, compreso il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, prima dovrebbero spiegarci come può essere credibile una commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, nominata per garantire scientificamente un perfetto equilibrio politico (tutto cambia perché nulla cambi), che vede presidente Nicola Morra di Cosenza, del m5s e vicepresidenti Jole Santelli di Cosenza, di Forza Italia del Berlusconi, e Christian Solinas ieri servitore di Francesco Cossiga, oggi di Matteo Salvini.
Tutto questo a chi gioverà, a chi porterà voti, se li porterà?
Uno Stato di polizia rappresenta l’evoluzione di uno stato assoluto e monarchico che non mi appartiene né mai mi apparterrà.
Che poi la giunta Pizzino sia inadeguata a gestire e governare una situazione così gravosa e complessa, creata dagli stessi cittadini di Amantea non pagando i propri debiti (non i propri vizi), è risaputo.
Ma che oltre ai dipendenti e funzionari deficitari di un municipio, una giunta e la sua maggioranza eletta dal popolo per gestire il bilancio ordinario del paese, i commissari ben pagati, incaricati dallo statoIO (oggi m5s e lega), per gestire il pregresso debitorio del bilancio, creato sempre dai cittadini, non capaci di trasmettere per tempo bollette di civiltà e un’opposizione trasformista promiscua e irriverente...ci sia bisogno di un’ulteriore commissione ministeriale d’accesso è veramente la fine della democrazia partecipata.
Grazie a tutte le marionette e ai marionettisti.
Il dramma reale? Oggi se cadrebbe questa giunta c’è concretamente in paese un’alternativa credibile e autorevole?
Un consiglio a tutti gli scienziati in circolazione che stanno scalpitando per le prossime elezioni europee e comunali: iniziate a richiedere una ricognizione dei beni comuni materiali, immateriali e strumentali del Comune, dei cittadini, poi fate le dovute analisi e soprattutto la sintesi...
Provate a guardate realisticamente e senza faziosità e animosità questo paese, il suo degrado paesaggistico, la sua recrudescenza sociale e provate a smentire...un paese si sviluppa se tutto viene messo a sistema, se non ci sono più ultimi.
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Politica
In attesa di una decisione ufficiale da parte del ministero si affacciano ipotesi positive. La presenza degli Ispettori che stanno guardando i bilanci le impone. Che senso avrebbe Infatti la bocciatura del bilancio ed il conseguente scioglimento del consiglio intanto che i commissari non sono riusciti a trovare gli errori fatti e le responsabilità. Inoltre bocciare il bilancio e sciogliere il consiglio significherebbe assumere ai commissari la totale gestione del comune. E poi siamo sicuri che ministero corte dei conti non abbiano anche essi le responsabilità del mancato controllo.? Allora corre voce quindi che il ministero prenderà ancora tempo.....
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Primo Piano