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Redazione TirrenoNews

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La Giunta Sabatino con delibera 113 dell’11 giugno 2015 dà incarico a legale amanteano di difendere l’immagine di Amantea.

 

Nella delibera richiama l’accesso negli uffici dei due senatori nonché la dichiarazione del senatore Morra il quale avrebbe affermato che il “comune di Amantea sarebbe stato sciolto 2 volte per mafia in palese contraddizione con la realtà dei fatti”.

 

Ecco il comunicato congiunto dei Senatori Nicola Morra e Luigi Gaetti, dei deputati Paolo Parentela e Dalila Nesci e del consigliere comunale di Amantea Francesca Menichino

«Il Comune di Amantea (Cs) ha deliberato di agire legalmente contro di noi, che per la giunta municipale ne avremmo leso l'immagine, chiedendo sul posto chiarimenti al sindaco, Monica Sabatino, sul ruolo effettivo del padre, pensionato ma presente negli uffici dell'ente».

Lo dichiarano i senatori M5s Luigi Gaetti, vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia, e Nicola Morra, componente della commissione Affari costituzionali.

«L'esecutivo del Comune di Amantea – proseguono i due parlamentari – ha deliberato di spendere soldi dei cittadini per negare e silenziare il nostro controllo politico, curiosamente incaricando un avvocato già allontanato dall'attivismo del Movimento cinque stelle».

«Questa deliberazione – sottolineano i due senatori, insieme al consigliere comunale M5s Francesca Menichino e ai deputati Dalila Nesci e Paolo Parentela – giunge in un momento di dichiarata crisi di liquidità per il comune che continua da mesi a non pagare tanti lavoratori e rappresenta un boomerang per l'intera giunta, poiché fa a pugni con la dovuta trasparenza sulla gestione del municipio.

Il padre del sindaco di Amantea ha un incarico che, pur se gratuito per legge, non può valicare i limiti previsti. Avremmo voluto capire diversi punti non ancora chiari, ma la giunta di Amantea seguita, adesso con l'ennesimo insulto all'intelligenza dei cittadini, a confondere le acque».

I parlamentari M5s e Menichino concludono: «A dimostrazione della bontà delle scelte e della legittimità degli atti, ci saremmo invece aspettati un'apertura da parte del sindaco, che ai cittadini deve ancora giustificare perché il padre, ex- responsabile della Ragioneria, operi anche in assenza della segretaria comunale, e perché dopo quasi un anno dal suo pensionamento manchi ancora il sostituto”.

GDF e CFS sequestrano 3 manufatti adibiti a depurazione

Lunedì, 22 Giugno 2015 17:14 Pubblicato in Cosenza

Scigliano (cs) – 22 giugno 2015 – Una operazione congiunta di Guardia Di Finanza e Corpo Forestale dello Stato ha portato nei giorni scorsi al sequestro nel Comune di Scigliano (cs) di tre manufatti adibiti a vasche di depurazione. In particolare il controllo degli uomini delle Forze dell’Ordine ha interessato le località “Pellara”, “Lupia” e “Piano d’Orlando”.

Nella prima, dove confluiscono le acque reflue dell’abitato della frazione “Diano”, l’accertamento ha evidenziato la presenza di alcune vasche non funzionanti e prive di autorizzazione.

Tali rifiuti allo stato liquido non subendo alcun processo di trattamento depurativo, venivano sversati in un fosso adiacente per poi finire in alcuni torrenti naturali.

Nel secondo manufatto, o pseudo depuratore confluiscono le acque reflue delle abitazioni della frazione Calvisi, le quali anche in questo caso che senza subire alcun processo di depurazione sversano nel torrente Vallone del Monaco che successivamente si immette nel Fiume Savuto con conseguente danneggiamento ed alterazione dell’equilibrio chimico-fisico e biologico del corso d’acqua.

Infine il terzo controllo è stato effettuato a “Piano d’Orlando” ad un manufatto che raccoglie le acque della linea fognaria delle abitazioni della frazione “Travers”.

Acque che poi venivano sversate a cielo aperto nei terreni circostanti rappresentati da comprensori boscati di specie varie con limitrofi terreni agricoli.

A seguito dell’accertamento si è quindi provveduto al sequestro dei manufatti e al deferimento degli amministratori comunali per attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali, essendo il tutto effettuato senza le dovute autorizzazioni e nulla osta previsti ai sensi del decreto legislativo 152/2006 che regola tale attività.

Peppe Furano prova a “ragionare con i numeri”

Domenica, 21 Giugno 2015 20:32 Pubblicato in Italia

Scrive Peppe Furano: “ Sono consapevole che il ragionamento logico e la verifica delle ipotesi sul funzionamento del mondo reale (fisico,biologico e sociale) attraverso coerenti e cogenti dati sperimentali e dati numerici, utilizzati in matematica e fisica, non sono trasportabili nell’analisi politica, dove è lecito affermare e sostenere di tutto e il contrario di quel tutto quasi nello stesso luogo e nello stesso tempo.

Nel mondo della politica capita che Renzi dica di essere di sinistra e in contrapposizione Landini dica, giustamente, che se la sinistra è Renzi, Lui non è di sinistra.

Pur stante questa premessa voglio arrivare a formulare una ipotesi aiutandomi con i numeri.

Una analisi numerica dei risultati delle elezioni in Italia dal 2013 ad oggi (politiche-europee-regionali-comunali) ci mostra che gli aventi diritto al voto che effettivamente esercitano questo diritto è intorno al 50% (con punte min del 34% come in Emilia Romagna alle regionali!).

L’altro 50% avente diritto al voto che non va a votare esprime una forma di protesta contro questa classe politica di destra e di sinistra che ci ha governato da venti anni a questa parte!

Del 50% che è andato a votare,circa il 5-6% ha votato scheda bianca o ha annullato la scheda e circa il 20-22% ha votato M5S che sicuramente sono altri due modi diversi dall’astensione per esprimere la protesta e la lontananza dalla politica di destra e di sinistra.

Sommando tutte le percentuali di elettori che in modo o nell’altro esprimono democraticamente la loro protesta nei confronti della politica si arriva alla percentuale del 63-64% degli aventi diritto.

Un dato che dovrebbe preoccupare qualsiasi cittadino,qualsiasi dirigente politico e qualsiasi uomo delle Istituzioni che abbia a cuore la democrazia.

Qualsiasi rappresentante del popolo che dovesse ritenere tali percentuali poco significative, dovrebbe, come minimo, essere guardato con diffidenza. Se poi,come è effettivamente successo, è il Presidente del Consiglio,nonché segretario del PD, a ritenere tali percentuali “fatto secondario”,allora ogni cittadino dovrebbe prendere atto che in Italia la democrazia rappresentativa è in gravissima e pericolosissima crisi.

Facendo un po' di facili conti si ottiene che solo il 36-37% degli aventi diritto al voto in Italia è andato a votare e ha votato i partiti tradizionali (PD,FI,FdI,lega,NCD,SEL e le altre piccole formazioni di sinistra).

Andando oltre, ragioniamo su questo 36-37%, facendo una domanda semplice: quanti di questi cittadini che hanno votato i partiti tradizionali hanno espresso un voto di opinione non legato a clientela e/o corruzione (micro-piccola-media-grande-macro)?

Prima di rispondere vorrei si ricordassero alcune cose:

a) quello che ha affermato il governatore della Puglia Emiliano “nessuno può pensare di diventare governatore della Puglia contro le aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti …sono aziende che finanziano pesantemente le campagne elettorali e hanno un peso elettorale molto pesante;

c) quello che ha scritto Barca riferendosi al PD romano “c’è un PD cattivo,ma anche pericoloso e dannoso,dove non c’è trasparenza e neppure attività, che lavora per gli eletti anziché per i cittadini e dove traspaiono deformazioni clientelari e una presenza massiccia di carne da cannone da tesseramento……il partito perde la fiducia dei cittadini,attrae chi cerca favori o rapide carriere,allontana i migliori,scivola nella collusione con l’Amministrazione, diventa brodo di coltura della corruzione”;

Ricordando inoltre che quanto è emerso per l’Expo di Milano, il Mose di Venezia e gli altri innumerevoli più piccoli scandali può far ritenere con sensatezza che quanto affermato da Emiliano e Barca non valga solo per il PD,la Puglia e Roma, ma sia un sistema che vale da destra a sinistra e da Pordenone a Siracusa.

Se così è, non è lontano dalla realtà ritenere che l’80% di quel 36% di elettori che votano i partiti tradizionali non esprime un legittimo voto di opinione ma un voto di clientela-corruzione (micro-piccolamedia- grande-macro).

Ed è con un filo di tristezza e di pessimismo proprio dell’intelligenza che mi sono posto la seguente domanda: stante questa realtà quali speranze di cambiamento restano agli italiani che vorrebbero vivere in un paese dove la politica sia servizio per la collettività,dove i politici non siano a vita,dove i rappresentanti delle istituzioni non solo siano al di sopra di ogni sospetto di malaffare, ma anche di moralità superiore a quella di un qualsiasi cittadino onesto, in un paese dove si fa politica per passione e vocazione e non per costruirsi privilegi assurdi,in un paese dove valesse quanto “sai” e non solo chi “conosci” ?

Ritenendo non realistico,a breve,portare a votare quel 50% che rimane a casa,che quell’80% che vota per clientela-corruzione i partiti tradizionali non li smuovi,l’ottimismo della volontà mi ha fatto ritenere che alla domanda ci sia una sola realistica risposta:

Una speranza di cambiamento si può realizzare solo se il M5S, che sembra aver consolidato il suo 20%, sia aiutato a diventare alle prossime elezioni il primo partito al primo e secondo turno.

E chi lo può e lo dovrebbe aiutare?

Tutti gli elettori che sono andati a votare e hanno espresso un legittimo voto di opinione,tutti quelli che hanno simpatia per i partitini e i movimenti dell’universo di sinistra (Landini,la sinistra interna al PD ecc.) che forse, anche sinceramente, hanno come obbiettivo quello di abbattere questo sistema corrotto e corruttore.

Questi elettori e soggetti politici devono prendere atto di un dato reale, non è possibile, qui e ora, costruire un quarto polo che possa essere vincente e che l’unica vera e realistica speranza rivoluzionaria di cambiamento in questo ventunesimo secolo è data dal M5S e che sia realistico e sensato politicamente che lo aiutino, se è possibile a migliorarsi,senza nulla chiedere a vincere.

Non condivido sempre e tutto quello che dice e sostiene il M5S,e spesso mi sorge il dubbio che ciò possa dipendere dalla mia incapacità di rapportarmi alla democratica dimensione rivoluzionaria di questo movimento.

Tutte le volte che ascolto gli eletti, Di Maio,Di Battista,Taverna ecc.,sento quel senso di pulizia,di entusiasmo,di sogni,di utopia,di sincerità,di corrispondenza tra le parole e i fatti che sono alla base di ogni speranza di cambiamento.

Questo rafforza sempre più in me il convincimento che oggi in Italia una rivoluzione potrebbe democraticamente realizzarsi se questi giovani onesti potessero andare a governare il nostro paese. Giuseppe Furano

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