Forza Italia assedia il presidente della commissione parlamentare Nicola Morra. Santelli, Mulè e il fratello del sindaco di Cosenza, Roberto Occhiuto attaccano anche Marisa Manzini.
Il portavoce di Forza Italia alla Camera e al Senato, Giorgio Mulè, i deputati forzisti Jole Santelli e Roberto Occhiuto hanno convocato una conferenza stampa per per denunciare fatti gravi relativi al comportamento del Presidente della Commissione antimafia Nicola Morra (M5S), nell’ambito dell’inchiesta contro il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto accusato di bancarotta fraudolenta insieme all’ex capo di Gabinetto Carmine Potestio e alla sorella dell’architetto, Annunziata Occhiuto.
Le accuse contro Morra e la Manzini
Mulè accusa Morra di fare il «poliziotto e, dal mio punto di vista, i cittadini devono avere paura di questo metodo». Poi tocca a Roberto Occhiuto che parla di alcuni atti contenuti nella discovery dell’indagine sulla bancarotta fraudolenta, in cui è indagato il sindaco di Cosenza. «Un verbale della Finanza dice che Morra il 20 febbraio 20218 si reca presso il Comando di viale Cosmai alle ore 22 per depositare un dvd, all’interno del quale c’era una registrazione ambientale fatta nel soggiorno di casa sua, dove c’erano invitato l’ex segretario del sindaco di Cosenza, Giuseppe Cirò, accusato di peculato per aver fatto la cresta sui soldi pubblici, l’ex candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle Coscarella e il perito tecnico della procura di Cosenza nell’inchiesta in questione». E ancora: «Morra all’insaputa di questi soggetti, registra questa conversazione. Questo fatto avviene il 15 febbraio, poi qualche giorno dopo andrà alla Finanza, dove troverà un maresciallo, oggi distaccato nella sua segreteria della commissione antimafia».
La Manzini consulente della commissione antimafia
Il vice capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, inoltre, punta il dito contro l’ex procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini. «Qualche ora la Manzini, apre un fascicolo, ordinando alla Finanza di sbobbinare l’intercettazione contenuta nel cd-rom. La Manzini è nominata oggi come consulente della commissione antimafia a tempo pieno. Ciò – aggiunge Occhiuto – viene trasformato come delatore, quando invece è un indagato». I comportamenti di Morra, poi sentito dagli investigatori, sarebbero smentiti da Coscarella e dal consulente tecnico, i quali avrebbero affermato che quella sera Cirò non avrebbe portato alcun documento scottante contro Occhiuto, bensì gli atti li avrebbe avuti Morra.
Provvedimento disciplinare
Il deputato Occhiuto, tuttavia, precisa: «Noi non ci fermeremo a questa denuncia. Chiederemo di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del maresciallo e della dottoressa Manzini.Sono indegni di rappresentare lo Stato con la voce dell’Antimafia e della magistratura. Non possiamo tollerare una cosa simile, perché hanno un delirio di onnipotenza.Se una persona ha questa sete di giustizia perché non denuncia subito? Perché quel fascicolo deve finire alla dottoressa Manzini».
Poi la parola è passata a Jole Santelli: «Morra e Cirò si sono conosciuti dopo che Occhiuto lo ha denunciato. Morra si mette nei panni del poliziotto e lo interroga. Il presidente della commissione antimafia interferisce sulla giustizia. C’è un uso allucinante delle istituzioni, una mancanza di rispetto di Morra che in quel periodo non era ancora presidente della commissione antimafia, ma che frequentava quotidianamente la procura di Cosenza, così come vedeva agenti di polizia giudiziaria»
Date: lunedì, 13 maggio, 2019 Posted by Redazione Cosenza Channel