La mattina del primo settembre 2022 il Segretario Regionale della CISL-FIT, Gianluca Campolongo, veniva posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Reset”, accusato di concorso morale in una vicenda estorsiva materialmente compiuta da altri soggetti, in virtù della interpretazione, da parte degli inquirenti, di alcune conversazioni intercettate durante una cena del 22 maggio 2019.-
L’inizio di un incubo per Campolongo, che sin dal suo interrogatorio di garanzia aveva fermamente respinto l’accusa, dando una chiara spiegazione della sua partecipazione a quella cena e del tenore della relativa conversazione, escludendo qualsivoglia legame con attività illecite.-
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, nonostante la produzione di amplissima attività di indagine difensiva e l’esposizione di articolate deduzioni, confermava, però, l’ordinanza del GIP, e quindi la misura restrittiva.-
La decisione dei giudici catanzaresi veniva impugnata davanti la Corte di Cassazione dal difensore di Campolongo, avv. Nicola Carratelli.-
La Suprema Corte in data 31 gennaio 2023 accoglieva il ricorso, riconoscendone la piena fondatezza, atteso il tenore logico da attribuire alle conversazioni intercettate e per l’assoluta mancanza di dimostrazione di contributo causalmente efficiente dal Campolongo rispetto all’attività estorsiva da altri, a sua insaputa, posta in essere, ed annullava, quindi, l’ordinanza impugnata, rinviando gli atti ad altra sezione del Tribunale di Catanzaro per nuovo esame della vicenda cautelare.-
Depositata lo scorso 31 marzo la sentenza di annullamento e pervenuti i relativi atti a Catanzaro, si è proceduto ieri alla discussione del nuovo giudizio di riesame, conclusosi con l’accoglimento della istanza difensiva e la immediata revoca della misura cautelare a suo tempo applicata a Campolongo, per totale mancanza di gravità indiziaria.-
Gianluca Campolongo ha riconquistato, così, la libertà che gli era stata ingiustamente ed illegittimamente tolta da quasi otto mesi, e, con evidente amarezza per la drammatica esperienza vissuta, ma con enorme soddisfazione per il riconoscimento della sua lealtà e della sua correttezza, non vede l’ora di riprendere a dedicarsi alla sua principale ragione di vita, ossia l’attività sindacale, a testa alta, con la consapevolezza di essere stato vittima di un’ingiustizia, e di essere finalmente uscito da un bruttissimo incubo.-
Resta da affrontare il giudizio di merito, che, alla luce del contenuto della sentenza della Corte di Cassazione, dovrebbe anch’esso risolversi con l’affermazione della definitiva estraneità di Gianluca Campolongo rispetto ai fatti contestatigli.-
La notizia della liberazione di Campolongo è stata appresa con gioia dai tanti suoi amici e colleghi che non hanno mai creduto che la persona da loro conosciuta come profondamente sempre rispettosa della legge potesse essere rimasta coinvolta in gravi vicende delinquenziali, e che sono convinti dell’epilogo favorevole anche del giudizio di merito.-