Non è certo la prima volta che le questioni interne al PD hanno sollecitato le minacce del ricorso alle Procure, anche se poi non si è mai vista una cosa del genere.
Ma questa volta la questione potrebbe davvero finire alla attenzione dei giudici per mille ragioni tra cui il falso.
La voce del ricorso alla procura è nata per via del fatto che i “renziani contestano il “verbale” secondo cui le due parti bersaniani e renziani avrebbero accettato la decisione sulla data del congresso, qualsiasi essa sia”, un verbale che “qualcuno” avrebbe mandato a Roma per comunicare le conclusioni del “conclave” di Lamezia .
La verità, invece secondo i renziani, è loro, avrebbero accettato la scelta della Commissione nazionale di garanzia solo nel caso in cui avesse deliberato l’avvio del congresso regionale solo dopo quello nazionale. Insomma, solo se Roma avesse dato loro ragione.
Ma il problema vero è che in ballo c’è la candidatura alla regione e quindi la guida della Calabria. In realtà sembra che lo schieramento renziano si avvii a prendere il governo del PD calabrese e quindi a determinare il candidato a governatore della regione.
Uno schieramento amplissimo nel quale si trovano, al momento, renziani, franceschiniani, lettiani, l'area socialista guidata da Sandro Principe, parte dei fioroniani (Covello, De Nisi e Scalzo) e veltroniani .
Sconfitti sarebbero invece i bersaniani, da poco diventati neo-cuperliani, Nico Stumpo e Alfredo D'Attorre, la cui mozione è stata illustrata da Seby Romeo che insisteva per accorciare i tempi ed eleggere il segretario del Pd calabrese prima di quello nazionale, una tattica tesa a spianare la strada all'elezione a segretario di Mario Oliverio, che avrebbe potuto contare su una struttura di partito ancora figlia della maggioranza bersaniana venuta fuori dal congresso del 2009.
La preoccupazione maggiore di Stumpo e D'Attorre è che una probabile vittoria di Matteo Renzi l'8 dicembre possa innescare un effetto domino anche sulla scelta dei leader regionali del partito.
La paura è che Renzi ed i renziani smuovano gli inamovibili e prendano il governo del PD calabrese. Un guaio per tanti baroni del partito.