Leggiamo che il prefetto di Cosenza “in considerazione degli elementi di conoscenza che fanno ritenere quale possibile causa del fenomeno di inquinamento delle acque marine lo svuotamento abusivo degli autospurgo nelle ore notturne, al termine di una Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze dell’Ordine, al quale hanno preso parte anche le Capitanerie di Porto di Corigliano Calabro e di Vibo Valentia, ha adottato una ordinanza di divieto di circolazione, su tutto il territorio della provincia, per i veicoli adibiti allo spurgo di pozzi neri o condotti fognari, nel periodo compreso tra il 10 luglio e il 15 settembre 2017, dalle ore 22.00 alle ore 6.00. Tanto in considerazione della circostanza che l’aumento considerevole della presenza turistica nelle zone costiere, unitamente alla eventuale non fruibilità del litorale marino, qualora inquinato, potrebbero dar luogo a manifestazioni di protesta con conseguenti turbative dell’ordine pubblico”.
Ma si può emanare una ordinanza sulla base di un “ritenuto possibile”?
Ed ancora, si può emanare una ordinanza sulla base della eventualità di turbative dell’ordine pubblico indotte dalla non fruibilità del litorale marino, qualora inquinato?
Ma davvero si suppone che la fogna immessa di notte nelle acque fluviali sia avvertibile all’indomani sulle spiagge a sud della foce?
Ma come si fa a distinguere la fogna immessa dagli auto spurgo da quella immessa dai pozzi neri e dalle reti dei comuni non muniti di depuratori e con depuratori non funzionanti?
Ma scherziamo?
Non è piuttosto un “dagli agli untori” di manzoniana memoria?
E poi perché signor Prefetto non dispone ben più rigidi controlli sugli autospurgo- sia di giorno che di notte- da parte delle Forze dell’ordine ?
O meglio ancora perché non si impone un controllo satellitare degli auto spurgo che girano per la nostra provincia, così da sapere in ogni istante dove sono?
Con tutto il rispetto Eccellenza ma se queste ordinanze fossero o fossero state efficaci come mai il mare sarebbe ancora e sempre inquinato?