Può considerarsi civile un paese che tollera il maltrattamento dei minori?
Ed è maltrattamento (art 572 del Codice Penale) ricorrere ai minorenni per l'accattonaggio impedendo loro di frequentare la scuola.
Ed è maltrattamento portare con se al freddo, in mezzo ai gas di scarico, anche i neonati e solo per suscitare sentimenti di pietà.
Una pratica abusata soprattutto dalle donne romene
Eccone un piccolo esempio.
Rende 6 gennaio 2018
I carabinieri di Rende ieri hanno denunciato in stato di libertà una trentenne rumena residente a Cosenza.
La donna è stata accusata di aver impiegato minori nell’attività di accattonaggio.
La donna infatti è stata sorpresa nei pressi di un esercizio commerciale di Rende mentre obbligava il figlio di tre anni a chiedere l’elemosina ai passanti.
Utilizzava la figlia di 3 anni per chiedere l’elemosina ai semafori, romena denunciata a Rende
Un fenomeno tristemente noto e diffuso, quello dell’utilizzo di bambini, a volte neonati, davanti ai semafori o ai supermercati per l’accattonaggio.
Anche il 26 agosto i carabinieri nel corso dei servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del degrado urbano nelle ultime ore hanno identificato due persone a Rende.
Si tratta di una venticinquenne di nazionalità rumena residente a Cosenza, denunciata in stato di libertà per il reato di impiego di minori nell’accattonaggio.
I militari hanno sorpreso la donna, nei pressi dei semafori di via Don Minzoni, a Rende, mentre chiedeva l’elemosina con la figlia di tre anni.
E’ stato inoltre segnalato all’autorità giudiziaria competente un ventunenne di nazionalità nigeriana, per la violazione amministrativa di accattonaggio e intralcio alla circolazione stradale.
I carabinieri infatti pare abbiano notato il ragazzo in via della Resistenza, sempre a Rende, mentre mendicava in modo molesto in prossimità di un semaforo, creando intralcio e pericolo alla circolazione stradale.
Al giovane veniva elevata la sanzione amministrativa di 25 euro.
Ma andiamo avanti .
Il 28 luglio ancora i Carabinieri di Rende hanno denunciato una 25enne rumena, resasi responsabile del reato di impiego di minori nell’accattonaggio.
La donna è stata infatti sorpresa a chiedere l’elemosina in prossimità di un semaforo a Rende, servendosi anche della figlia di tre anni.
La stessa è stata accompagnata presso gli uffici del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia, dove veniva identificata e denunciata in stato di libertà
Potremmo continuare a lungo
Il 30 giugno scorso sempre i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rende, hanno denunciato in stato di libertà una 25enne di nazionalità rumena residente a Cosenza, per l’impiego di minori nell’accattonaggio.
La donna, è stata sorpresa nei pressi dei semafori di via Don Minzoni, mentre impiegava la figlia di 3 anni per chiedere l’elemosina.
I militari nella stessa circostanza hanno anche segnalato una donna di 41 anni, anche lei nazionalità rumena per accattonaggio e intralcio alla circolazione stradale.
La donna sarebbe stata sorpresa a mendicare, sempre allo stesso semaforo, in modo molesto e creando intralcio e pericolo alla circolazione stradale ed è stata sanzionata.
E non basta.
Il 25 aprile 2017 i militari dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende, nella serata del 24 aprile 2017, deferivano in stato di libertà un 25enne di nazionalità rumena residente a Cosenza, per il reato di “Impiego di minori nell’accattonaggio”.
I militari operanti sorprendevano l’uomo, nei pressi del supermercato “Conad” di via De Amicis di Rende, mentre impiegava la figlia 12enne per chiedere l’elemosina nel piazzale antistante l’esercizio commerciale.
Ma si può andare avanti così?
E chi deve intervenire?
Forse il garante dei diritti dei minori?