BANNER-ALTO2
A+ A A-

Redazione TirrenoNews

Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.

 

LogoTirrenoNews

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

LAMEZIA TERME Dopo quasi quarant'anni di onorato servizio tra gli scranni parlamentari, sarebbe più che comprensibile il bisogno di fare una pausa, non di andare in pensione – questo mai –, ma quantomeno di fare un break, almeno solo per una legislatura. Così, tanto per ricaricare forze verosimilmente esaurite, dopo un quarto di secolo e tre lustri a “lavorare” dentro al Palazzo. Invece il calabrese Mario Tassone dimostra ogni giorno di più di avere una fibra di combattente, insensibile alla new wave che impone un tetto massimo alle legislature parlamentari dei politici.

Assurdità. Lo hanno chiamato «Matusalemme», etichettato come «dinosauro» impresentabile. E tutto perché l'esponente Udc staziona in Parlamento dal lontano 1976. Quasi un record. Tassone infatti è “solo” al secondo posto nella speciale classifica dedicata ai deputati più “longevi” (dietro a Giorgio La Malfa, a Montecitorio dal 1972), al terzo tra i parlamentari (il primo è Beppe Pisanu, con i suoi 39 anni passati tra Camera e Senato).

Ma il sogno segreto dell'ex deputato era quello di inseguire il guinness che fa epoca, e soprattutto costume italiano. Tassone era quasi a un passo. Poi è arrivato Mario Monti a rompere il suo ferreo sodalizio con Pierferdinando Casini, il leader dello Scudocrociato che finora era comunque sempre riuscito a trovargli un posticino al sole. Il nuovo diktat del “rinnovamento” e le cesoie di Enrico Bondi (scelto dal premier uscente per analizzare i profili dei possibili candidati alle elezioni e scartare i “professionisti della politica”) lo hanno invece messo alla porta: nessuna candidatura nella coalizione di Monti, né alla Camera né al Senato. Tassone è out, pensionato a forza, messo dall'oggi al domani in mezzo a una strada, dopo una vita passata tra Palazzo Madama e Montecitorio.

Molti si sarebbero dati per vinti. Lui no. E per un motivo piuttosto semplice: non riesce proprio a capire i motivi di questa esclusione. «Ma come? Dopo tutto questo tempo?», avrà pensato. Evidentemente deve esserci qualcosa che non va. Sensazione confermata anche dal comunicato diffuso al termine di un incontro riservato ai delusi dell'Udc, durante il quale è stato ribadito come «le più recenti vicende del partito hanno prodotto in larghi settori della propria base elettorale, un profondo senso di smarrimento che, in casi non marginali, si è trasformato in distacco traumatico».

Non è chiaro se il termine «distacco» sia stato usato per ricordare che Tassone è stato "costretto" al forfait (dagli ingrati Monti&Bondi) oppure per rammentare la sua volontaria decisione di sbattere la porta, in segno di protesta verso la mortificazione cui negli ultimi mesi è stata esposta la memoria del partito (i dinosauri, appunto). A leggere il resoconto della riunione di ieri a Roma, promossa dallo stesso Tassone – e a cui hanno partecipato «un centinaio di amministratori e quadri dell’Udc provenienti da tutta Italia» – sembra più probabile la prima ipotesi. Mettere da parte un veterano, però, comporta conseguenze. Come, ad esempio, la fronda interna. Non mi candidate? Bene, vi organizzo una bella festa.( e nella foto sembra,infatti,dire : “Guai a voi!”

Ecco il documento prodotto dai “reietti”, capitanati dall'ex parlamentare calabrese: «Un gruppo di dirigenti territoriali del partito ha sentito l’esigenza di una discussione approfondita circa le prospettive attuali e future dell'Udc». Alcuni punti, salienti quanto basta, per dare una parvenza di legittimità a uno scisma che nasce da un preciso mal di pancia, quello di Tassone. I punti: «Esprimere forte dissenso di merito e di metodo in ordine al ventilato scioglimento del partito che abbandonerebbe, di fatto, i principi e i valori su cui si è basata la costituzione dell’Udc»; «convocare, a norma di statuto, il congresso del partito, allo scopo di definire la linea politica nel solco dei principi che sono alla base dell’atto costitutivo»; «sostenere l’esigenza, non derogabile, di mantenere autonomi gruppi parlamentari, sia alla Camera che al Senato»; «costituire un comitato ristretto, allo scopo di sostenere tali iniziative e di coordinare le attività che si renderanno necessarie al fine della loro attuazione».

Dulcis in fundo, «dare mandato all’onorevole Mario Tassone di rappresentare ai vertici dell’Udc, l’esigenza della convocazione urgente degli organi statutari del partito allo scopo di ripristinare il metodo di partecipazione democratica alle scelte politiche», tanto per capire chi è che sta muovendo i fili della protesta. Perché Tassone sarà pure un Matusa, ma è anche un politico convinto che la lotta (e la poltrona) non debba mai essere abbandonata. Pietro Bellantoni Il Corriere della calabria

Non lo chiede ufficialmente Carlo Guccione , ma la forte denuncia lo impone. Basta scherzare dice il politico calabrese: “l’allagamento si poteva evitare”. Anzi si doveva evitare, ma non si è fatto quanto si doveva fare. Di qualcuno sarà bene la responsabilità, vero? Ed è necessario, corretto, onesto che si richiami , anche se in Calabria, circondata come è dal mare e ricca di fiumi, salvo che non esondino, tutto finisce nelle profondità del Tirreno e dello Ionio.

(ASCA) - Reggio Calabria, 25 gen - ''L'esondazione del fiume Crati si poteva evitare e l'allagamento degli scavi di Sibari poteva essere scongiurato se solo si fossero prestate maggiore attenzione ed ascolto alle incessanti e continue comunicazioni, ripetute anche negli ultimi giorni, dei sorveglianti idraulici che, proprio in quell'aria interessata all'esondazione del Crati, avevano segnalato l'occupazione delle golene per la presenza di coltivazioni di vario genere e di una folta e rigogliosa vegetazione. Ancora una volta, purtroppo - afferma il Consigliere regionale della Calabria, del Pd, Carlo Guccione - le schede di ''allerta'' trasmesse dai nostri sorveglianti idraulici sono rimaste lettera morta, senza che nessun incaricato dell'Afor, l'ente che gestisce questo delicato e importante servizio, abbia sentito la necessità di assumere e trasmettere i dati nel sistema informativo istituito per legge, essenziale a qualsiasi attività di prevenzione del rischio idrogeologico e, principalmente, di salvaguardia dell'incolumità delle popolazioni calabresi. Il servizio, tra l'altro, prevede per legge non solo la trasmissione dei dati delle criticità, ma anche l'allertamento di tutti gli enti preposti (Arpacal, Protezione Civile, Regione) perché vengano immediatamente predisposti gli interventi necessari a prevenire il rischio idrogeologico e a segnalare incombenti esondazioni dei fiumi. Ancora una volta, così come e' accaduto per la tragedia del camping 'Le Giare' alle porte di Soverato, il cui pericolo era stato segnalato per tempo dai sorveglianti idraulici a cui, anche in quell'occasione non fu dato nessun ascolto, tutto ciò non ha funzionato e gli scavi di Sibari sono stati sommersi dall'acqua e dal fango.

Perche'? Chi rispondera' di tutto questo?''. Si chiede infine il politico.

Al politico coraggioso suggeriamo- nelle more dell’apertura di una indagine da parte della magistratura- di formulare in consiglio regionale la proposta dell’apertura di una inchiesta interna.

 

Solo i politici, i dirigenti, i banchieri, i mafiosi e pochi altri ricchi che hanno beni e depositi non riescono a percepire la gravità della situazione economica in Italia (un po’ come succedeva a Maria Antonietta quando diceva : “S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche” e sperando non debba succedere ancora una volta!).

La crisi è talmente grave che dopo due anni di crescita, nel 2012 i consumi di elettricità in Italia tornano a scendere.

I primi dati provvisori elaborati da Terna rilevano una flessione del 2,8% rispetto al 2011: quasi il record negativo di questo nuovo secolo, dopo quello del 2009, quando la contrazione rispetto all’anno precedente fu del 5,7%.

Il totale dell’energia richiesta in Italia nel 2012 ammonta a 325,3 miliardi di KW, attestandosi sullo stesso livello di domanda del 2004.

A parità di calendario, segnala Terna, la diminuzione è del 3,1%, in considerazione del fatto che il 2012 ha avuto un giorno lavorativo in più perché bisestile.

A livello territoriale, le flessioni più consistenti si registrano in Sardegna (-10,3%) e nella macro-area del Nord-Ovest composta da Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta (-7,7%).

Secondo le prime stime, l’anno scorso la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,8% con produzione nazionale (di cui 62,2% termoelettrica, 13,3% idroelettrica, 1,6% geotermica, 4,0% eolica e 5,6% fotovoltaica) e per la quota restante (13,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (284,8 miliardi di kWh) è in diminuzione del 2,3% rispetto al 2011; in forte aumento le fonti di produzione eolica (+34,2%) e fotovoltaica (+71,8%), in calo le fonti idroelettrica (-8,2%), termoelettrica (-6,3%) e geotermica (-1,4%).

Per quanto riguarda invece il mese di dicembre 2012, la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 26,6 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 3,6% rispetto a dicembre dello scorso anno; depurata dagli effetti di temperatura e calendario, la variazione diventa tuttavia -3,9%: rispetto al corrispondente mese di dicembre del 2011, si è infatti avuto un giorno lavorativo in meno (19 contro 20) e una temperatura media mensile di circa un grado e mezzo inferiore. I 26,6 miliardi di kWh richiesti nel mese sono distribuiti per il 45,2% al Nord, per il 29,7% al Centro e per il 25,1% al Sud.

Che la crisi sia poi territorialmente diversificata si rileva anche dal fatto che la variazione della domanda di energia elettrica, sempre a dicembre 2012, si è articolata in maniera differenziata:

-2,5% al Nord,

-3,1% al Centro e

-6,1% al Sud.

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy