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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa:

“Il PD di Cosenza torna in piazza, domani, martedì 12 febbraio alle ore 17,30 a Corso Mazzini di fronte al Bar Pop, per la prima di una serie di iniziative che si svolgeranno in tutti i quartieri della città.

I militanti del PD saranno impegnati in una campagna di ascolto e di incontri diretti con i cittadini e per la prosecuzione della raccolta firme a sostegno della petizione popolare “La salute è un diritto costituzionale”.

Com’è noto la petizione popolare chiede al nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri la rimozione di Scopelliti da Commissario per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario in ragione del completo fallimento degli ultimi tre anni.

“L’iniziativa di domani, ha commentato il segretario del I Circolo del PD di Cosenza Damiano Covelli, è solo una delle tante che abbiamo programmato, insieme agli altri segretari della città, nei diversi quartieri di Cosenza.

Con questi incontri sul territorio, ha continuato Covelli, vogliamo incontrare direttamente migliaia di cittadini, illustrare le nostre proposte, ascoltare le loro domande, chiedere il loro sostegno alla nostra battaglia per il diritto alla salute in Calabria, ridare loro la speranza che il 24 ed il 25 febbraio possa essere eletto un governo finalmente espressione di larghi interessi popolari, quelli che oggi solo il PD e Pier Luigi Bersani possono concretamente rappresentare.Cosenza, li 11 febbraio 2013”

Cosenza: approvato il pre-dissesto finanziario.

Lunedì, 11 Febbraio 2013 20:16 Pubblicato in Cosenza

“Il Piano di pre-dissesto approvato sabato all'unanimità dal Consiglio comunale, eviterà a Palazzo dei Bruzi le gravissime conseguenze del dissesto finanziario il cui rischio era stato causato dai disastri gestionali perpetuati negli anni passati, e di cui responsabile è stata anche l'Amministrazione della quale il consigliere Marco Ambrogio fu uno dei principali rappresentanti”.

Non ne lascia passare una, l’esponente dell’Unione di Centro Massimo Bozzo. Così torna nuovamente a ribattere, virgola su virgola, al vice capogruppo del Pd, Marco Ambrogio, che ha addirittura avanzato la proposta choc che il Sindaco si dimetta, nonostante l’inconfutabile successo dell’Esecutivo Occhiuto riguardo al via libera per il documento di riequilibrio pluriennale che salverà il Comune dal baratro economico.

“Quella di Ambrogio - stocca Bozzo - sul fatto che Occhiuto si dimetta è una sua personale illusione che sa di scherzo di Carnevale. Peccato però che l’argomento sia troppo serio per riderci sopra. Il collega Ambrogio dovrebbe soltanto ringraziare il sindaco Occhiuto per avere riparato ai danni che lo stesso Ambrogio ha contribuito a lasciare alla città di Cosenza. E dimentica inoltre che, in mancanza dell'approvazione del Piano di riequilibrio, lui per primo, e non certo il sindaco Occhiuto o i suoi Assessori, non avrebbe più potuto rivestire incarichi pubblici per i prossimi dieci anni, data la pessima amministrazione attuata fino a poco tempo fa, anche se questo sarebbe risultato un bene per la cittadinanza. L’unica azione riparatrice e coerente che Ambrogio oggi possa fare, sarebbe dimettersi da Consigliere, lui sì, anche perché nella sostanza, dinnanzi ai cittadini, è come se di fatto fosse già decaduto. Mi è molto dispiaciuto - conclude Massimo Bozzo - che né Ambrogio né l'onorevole Rosy Bindi, sabato scorso di passaggio in città, abbiano partecipato al Consiglio comunale che ha avviato pubblicamente il Piano di salvezza a quanto il Pd ha realizzato in negativo a Cosenza”.

Il Papa si dimette: lascia "per il bene della Chiesa"

Lunedì, 11 Febbraio 2013 13:41 Pubblicato in Mondo

Lo ha annunciato personalmente, in latino. Sodano: un fulmine a ciel sereno. Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell'incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. "Chiedo perdono per i miei difetti". A marzo il nuovo pontefice

Città del Vaticano, 11-02-2013

Il Papa lascia il pontificato dal 28 febbraio. Lo ha annunciato personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.

''Un fulmine a ciel sereno''. Con queste parole il decano del collegio cardinalizio, cardinal Angelo Sodano ha commentato la decisione di Benedetto XVI di lasciare il pontificato.

Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell'incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa.

"Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono piu' adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino". "Carissimi Fratelli - ha detto il Papa ai cardinali che non si aspettavano un tale annuncio - vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino". "Sono ben consapevole - ha aggiunto - che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacita' di amministrare bene il ministero a me affidato".

Carissimi Fratelli - ha detto ancora Benedetto XVI - vi ringrazio di vero cuore per tutto l'amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesu' Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinche' assista con la sua bonta' materna i Padri Cardinali nell'eleggere il nuovo Sommo Pontefice".

Il papa ha indicato il 28 febbraio per il termine del pontificato e chiesto che si indichi un conclave per l'elezione del successore. La ''sede vacante'' dopo le dimissioni di Benedetto XVI scatta dalle ore 20.00 del 28 febbraio. Lo ha detto il Papa annunciando ai cardinali la decisione di dimettersi. Dovra' quindi essere convocato un conclave per l'elezione del nuovo Papa.

"Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovra' essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l'elezione del nuovo Sommo Pontefice". E' questa la formula pronunciata dall'85enne Papa Benedetto XVI questa mattina, in lingua latina. Il Conclave potra' dunque tenersi nel mese di marzo.

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