
A meri fini informativi, trattandosi di notizia riguardante Amantea, abbiamo postato sul nostro sito l’articolo tratto integralmente da IACCHITE’ avente a titolo “Truffa ad Amantea: Bruni batte Tribunale di Cosenza 10-0! Il caso del motoscafo (dis)sequestrato”.
Riceviamo ora dagli avvocati Antonio Cavallo e Pietro Sommella la seguente nota di rettifica:
“I sottoscritti avvocati Antonio Cavallo e Pietro Sommella, preso atto della inesatta notizia diramata dai siti “iacchite” e “tirrenonews”, con l’articolo titolato “Truffa ad Amantea: Bruni batte Tribunale di Cosenza 10-0! Il caso del motoscafo (dis)sequestrato”, con la presente evidenziano la erroneità del contenuto dell’articolo.
Prescindendo dal suo contenuto diffamatorio, infatti, su cui gli scriventi formulano espressa riserva di tutelare in sede giudiziaria i propri diritti e quelli del proprio assistito, comunicano che l’asserito sequestro a cui l’autore dell’articolo fa riferimento, nulla ha a che vedere con la vicenda di cui al procedimento penale impropriamente richiamato ed interessante il proprio assistito, sfociato nella pronuncia di dissequestro disposta dal Tribunale del Riesame.
Lo stesso assistito, inoltre, risulta completamente estraneo alla vicenda giudiziaria oggetto della nota stampa oggi diramata dalla Procura della Repubblica, da Voi rielaborata in maniera erronea e riguardante una presunta “truffa milionaria”.
Nella suddetta nota, infatti, non vi è alcun riferimento al procedimento penale interessante il proprio assistito o, tantomeno, ad un suo coinvolgimento nella indagine oggi in esame, in ragione della sua estraneità ai fatti.
Confidando nella buona fede dell’autore, probabilmente ingannato dal valore delle due imbarcazioni e dalla collocazione geografica delle due vicende, si richiede la immediata rettifica della inesatta notizia pubblicata dalle Vs. testate.
avv. Antonio Cavallo avv. Pietro Sommella”
Ne prendiamo atto e doverosamente ne diamo atto in attesa di ogni migliore chiarezza.
Il procuratore di Paola Pierpaolo Bruni è un osso duro, un “mastino” come si dice in gergo e anche se perde la prima “battaglia” non è certo il tipo che molla o la dà vinta ai corrotti e a chi li protegge. L’importante operazione di questa mattina, realizzata in collaborazione con i finanzieri della Compagnia di Paola e della Tenenza di Amantea, che ha portato a sequestri e denunce per un giro di fatture false di 9 milioni di euro per truffare Regione Calabria e Provincia di Cosenza ha una storia lunga, che comincia nello scorso mese di luglio.
Pierpaolo Bruni teneva d’occhio un commercialista di Amantea, che aveva acquistato in leasing un’imbarcazione da 200.000 euro, ma non aveva versato i canoni pattuiti, utilizzando il motoscafo a fini personali. E così aveva denunciato il professionista di Amantea per appropriazione indebita sequestrandogli l’imbarcazione, profitto di reato di appropriazione indebita aggravata in danno di una società di leasing.
L’imbarcazione, di lunghezza superiore a 10 metri e del valore di oltre 200 mila euro, era stata ceduta dalla società di leasing – appunto – a questo scaltro commercialista di Amantea. Pagate le prime rate del contratto, il professionista si era poi reso moroso, accumulando un debito di oltre 90 mila euro pur continuando ad utilizzare il natante a fini personali.
Dopo aver invitato inutilmente il professionista a regolarizzare i pagamenti, la società di leasing ha risolto il contratto e chiesto la restituzione del bene. Diversamente da quanto richiesto, il professionista ha continuato ad utilizzare l’imbarcazione per fini personali e non ha restituito il natante, appropriandosene quindi indebitamente. E’ allora scattato il sequestro dell’imbarcazione e la denuncia del professionista per appropriazione indebita.
Tutto risolto? Neanche per idea perché, poche ore dopo, i legali del professionista,evidentemente “accavallati” con il Tribunale di Cosenza, ribaltavano clamorosamente la situazione pubblicando – addirittura – una piccata smentita dei fatti.
I legali del professionista, Antonio Cavallo e Pietro Sommella, in una nota affermavano che la notizia sopra citata era inesatta e precisavano: “In data odierna – spiegano -, contrariamente a quanto indicato dagli organi di informazione on-line, è stato eseguito un provvedimento, emesso dal Tribunale di Cosenza già in data 11 luglio 2018, di accoglimento della istanza di riesame del sequestro disposto dal GIP del Tribunale di Paola, con conseguente restituzione dell’imbarcazione al nostro assistito, nella sua qualità di utilizzatore-detentore qualificato”.
“Il Tribunale di Cosenza, difatti, – proseguono i due avvocati – in pieno accoglimento dei motivi di gravame, ha accertato che il predetto utilizzatore aveva preventivamente contestato la presunta morosità, da accertarsi eventualmente in sede civile ed, anzi, imputando alla medesima società di leasing un inadempimento delle proprie obbligazioni e che per tali considerazioni, “non si ritiene configurabile l’ipotesi di reato contestata e posta a fondamento del vincoo cautelare reale de quo”.
Tutto risolto? Neanche per idea perché – a questo punto – Bruni se la legava al dito e così, proprio partendo da quella imbarcazione(che è stata nuovamente sequestrata!) ha dimostrato che il commercialista di Amantea era tra le pedine di una gigantesca truffa milionaria ai danni di Regione e Provincia. Con buona pace dei suoi avvocati e – soprattutto – di quegli “intelligentoni” corrotti fino al buco del culo del Tribunale di Cosenza!
Iacchitè.com
E’ notte.
Un autista transita per la galleria di Coreca ed avverte sulla carreggiata la presenza di alcuni pezzi di cemento “grossi quanto un pugno”
Secondo quanto da lui rilevato sarebbero stati espulsi dalla parete della galleria.
Proprio da una delle giunture.
Da qui l’allarme alle autorità.
Le stesse autorità, ovviamente, hanno risposto che stavano per dare la notizia all’ANAS per la verifica del fatto e la individuazione delle ragioni.
Stamattina è probabile che i tecnici dell’Anas, a che ora non è dato sapere, saranno sul luogo.
Diamo la notizia proprio per evitare che il problema segnalato passi in “cavalleria”.
Può essere “nulla”, può essere “cosa seria”.
È difficile, infatti, dimenticare che la medesima galleria è stata già interessata ad un fenomeno di lesione della parete e di sversamento di acqua e fango che hanno determinato l’allarme e dato luogo ad approfondite indagini.
Era il tempo del Maresciallo Cerza e del comandante Caruso da noi avvertiti in occasione di un incidente stradale.
E le due autorità hanno immediatamente segnalato a chi di dovere la vicenda da noi fotografata.
Probabilmente è proprio per questa opportunità da noi avuta che stamattina siamo stati interessati da un amico autista.
E sempre per questo che riteniamo di doverne dare opportuna informazione.
Chiediamo all’ANAS, eseguiti i controlli, di dare opportuno comunicato di rassicurazione agli utenti , così da poter usare la strada senza preoccupazione.