Innanzitutto ci teniamo a rispondere ad alcune critiche ricevute in queste ore :
- I commercianti pensano prima ai soldi e poi alla salute.
Sbagliato! Abbiamo chiuso i nostri negozi ancora prima che il governo ce lo ordinasse, tutelando la salute di tutta la città, ed abbiamo sempre rispettato le norme e misure sanitarie all’interno dei nostri locali, investendo soldi di tasca nostra.
- I commercianti hanno sempre preso le distanze dalle proteste che altri cittadini hanno fatto anche per i loro interessi.
Si, abbiamo sempre preso le distanze dalle proteste senza organizzazione e dallo sbraitare per strada contro persone innocenti e incolpevoli, proteste che hanno soltanto portato una cattiva immagine ad Amantea e non hanno di certo fatto gli interessi nostri e della comunità.
Abbiamo invece sempre dichiarato che le proteste e le richieste vanno fatte nelle sedi opportune. E già da giorni, mentre altri gridavano per strada alla ricerca forse di riflettori, abbiamo scritto al Ministro degli Interni e al Prefetto di Cosenza.
La nostra linea è sempre stata la stessa e l’abbiamo perseguita con coerenza e legalità chiedendo a gran voce principalmente due cose :
- i giusti controlli verso una struttura che non ha nessun requisito di idoneità e che si presenta quasi come un campo di prigionia, dove sembrano non essere riconosciuti i basilari diritti umani, figuriamoci gli standard sanitari previsti. Se la struttura non è idonea va urgentemente chiusa e vanno rintracciate le eventuali responsabilità, ad ogni livello
- i giusti controlli sanitari, tamponi, tracciamenti spostamenti, previsti dalla legge e necessari per garantire la salute pubblica di tutta la cittadinanza, qualunque sia il colore della pelle, come è anche superfluo evidenziare
Ritenendo che i veri interessi di tutta la cittadinanza siano racchiusi in questi due punti sopra evidenziati e non avendo ancora ricevuto adeguata risposta dalle Istituzioni competenti, PROPONIAMO adesso una raccolta firma a tutta la comunità, per portare un ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA e chiedere che si attivi urgentemente in questo senso.
Chiediamo quindi a tutta la cittadinanza di sposare insieme a noi la strada della legalità e di farci sentire tutti, uniti e compatti, nelle giuste sedi e con i corretti canali.
In ultima ratio, se le istituzioni non ascolteranno la voce di un intero popolo, saremo pronti a consegnare le chiavi delle nostre attività e a chiedervi di fermare l’intera città.
Associazione Commercianti Amantea
Associazione Commercianti Campora
Associazione Artigiani Commercianti Campora
Consorzio Turistico Isca Hotels
La tensione dopo il caso Willy è alta nel paese, tutte le caserme cittadine e le stazioni di Polizia sono state sollecitate al massimo controllo nel caso di risse.
Botte per motivi da accertare, sicuramente questioni futili, o forse qualcosa in più.
Gli accertamenti sono ancora in corso da parte della Locale Caserma dei Carabinieri di Amantea, che ha preso possesso delle registrazioni video di molti negozi in pieno centro città.
Rissa più di due settimane fa, nel primo pomeriggio e nella centralissima via Margherita ad Amantea, quasi a ridosso di Piazza Commercio.
Qualcuno parla addirittura dell'uso di un casco a mò di spranga.
Ma la ricostruzione è difficile perche nessuno parla o comunque nessuno ha visto, e ufficialmente la dinamica è ancora in corso di accertamento.
All'arrivo dei Carabinieri di Amantea, tempestivamente intervenuti, ci sono solo due giovani di Amantea gli altri, pare turisti cosentini, sono andati via, forse in ospedale.
Vi terremo aggiornati nel caso ci fossero sviluppi.
E' quanto denuncia l'azienda che gestisce il servizio di nettezza urbana, la Lamezia Multiservizi SpA.
L'episodio si è verificato sabato mattina nel pieno centro urbano a Campora San Giovanni, alla presenza di molti testimoni.
Uno degli addetti è stato minacciato di venire ucciso con tanto di pistola in bella vista, da parte di un anziano sul corso Italia.
Minacce verbali, debitamente denunciate presso la locale caserma dei Carabinieri, e presa in carico dal Maresciallo Munafò, Comandante della locale Stazione.
La motivazione della minaccia è semplice, il ragazzo, giovane padre di famiglia, con un contratto estivo in scadenza a fine settembre, si è rifiutato, giustamente, di recuperare due sacchetti di immondizia immischiata in un giorno dedito alla raccolta della frazione organica.
La posizione del Comune su questa vicenda è di completo silenzio, chiediamo alla Prefettura, come voce critica della città, di voler intensificare i controlli sul territorio da parte delle forze di polizia presenti, poiché la città, da anni, desta in totale anarchia territoriale.
La vicenda è sintomatica di un mancato controllo della città, dove un cittadino si vede autorizzato a pretendere la raccolta della spazzatura senza seguire le regole disposte dalle autorità comunali.
Sono anni che chiediamo alle Forze di Polizia una repressione in tal senso, controllo che è stato negli anni sempre disatteso o comunque non efficace.
Le conseguenze, al di fuori del gesto assolutamente da perseguire nelle sedi opportune, sono di fronte gli occhi di tutti.
Solidarietà da parte della redazione al ragazzo che ha subito questa grave minaccia ed alla sua intera famiglia, ci auguriamo che almeno il contratto di lavoro del giovane ragazzo possa essere rinnovato, non solo a lui, ma magari a tutti gli altri ragazzi che hanno prestato la loro attività lavorativa durante l’estate nepetina, per una tranquillità almeno economica.