La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone di cui 3 giuridiche. Il processo è quello relativo ad una presunta tangente di due milioni e 400.000 euro promessa, ed in parte spesa, per la realizzazione del Parco eolico "Pitagora" di Isola Capo Rizzuto e l'adozione da parte della Regione Calabria delle "Linee guida sull'eolico". Gli 11 sono politici, imprenditori e funzionari regionali. Il pm, Carlo Villani, ha chiesto il rinvio a giudizio e ora il gup, Tiziana Macrì, fisserà la data dell'udienza preliminare.
Rispetto all'avviso di conclusione delle indagini, emesso nel dicembre scorso, nella richiesta di rinvio a giudizio,manca il nome del funzionario regionale Domenico Lemma. E’ probabile che per questi la Procura chiederà l'archiviazione.
Alcuni dei reati contestati agli otto indagati ed alle tre società, invece, vengono contestati in concorso con l'ex assessore regionale all'Ambiente della giunta di centrosinistra, Diego Tommasi, per il quale la Procura ha aperto un fascicolo che è uno stralcio all'inchiesta principale.
Inizialmente nei confronti di Tommasi la Procura aveva chiesto l'archiviazione, ma successivamente dopo una serie di interrogatori, tra cui quello di Lemma, è stata chiesta la revoca della richiesta ed é stato aperto un nuovo fascicolo.
Per la vicenda relativa al pagamento della presunta tangente restano quindi coinvolti tra gli altri
-l'ex vicepresidente della giunta regionale di centrosinistra, Nicola Adamo;
-l'amministratore e socio della Piloma srl, Saigese spa e Loda service, Giancarlo D'Agni, ritenuto dall'accusa stretto collaboratore di Adamo;
-l'imprenditore Mauro Nucaro e
-l'ex dirigente esterno del settore commercio artigianato ed energia del dipartimento Economia della Regione, Carmelo Misiti.