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Le grandi preoccupazioni dell’On. Nicodemo Oliverio

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Il capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati è grandemente preoccupato per il dramma della disoccupazione e per la fuga dei cervelli. Ecco cosa scrive:

“ Il sud sta morendo! Un silenzio pressoché tombale da parte dell'opinione pubblica nazionale, sta accompagnando il dramma che vive il Sud. Sul quale c'è bisogno di uno sforzo straordinario ed urgente da parte delle istituzioni del Paese.

Le cifre le conosciamo tutti da qualche anno. Anche quelle del 2013 e del 2014. Come anche le proiezioni del 2015.

Nel sud Italia, in Calabria in particolare, una percentuale assurda del 50% dei giovani ( che arriva fino all' 80% in alcune zone come la provincia di Crotone) non ha un lavoro, non l'ha mai trovato e, quel che è più tragico, non lo troverà ancora per i prossimi anni!

Nel frattempo migliaia di ragazzi lasciano il sud in cerca di lavoro (record ancora una volta in Calabria); con loro anche uomini e donne tra i 40 e i 50 anni, che provano ad emigrare nel resto d'Europa e in altri continenti. E per loro le prospettive sono ancora più nere.

I paesi delle aree interne del Mezzogiorno sembrano sempre di più veri e propri villaggi abitati solo da anziani.

La situazione è andata peggiorando negli ultimi 10 anni, nella più totale indifferenza dei governi nazionali, quelli a trazione leghista in particolare, che non l'hanno né capito né combattuto, ma anche per la più completa incapacità dei governi regionali, che davanti ad una crisi così devastante non hanno saputo far altro che balbettare. Tanto che i Fondi Comunitari sono stati, negli ultimi 15 anni, utilizzati solo nella minima parte, senza per altro provocare effetti positivi sullo sviluppo e sull'occupazione.

Non è possibile – nella condizione in cui ci troviamo- non dare ascolto ai territori meridionali, e calabresi in particolare, in preda alla disperazione e vicinissimi alla povertà vera e propria.

Manca ovunque il lavoro e mancano politiche di sviluppo e di sostegno. I recenti dati dello Svimez sulla disoccupazione e sulla situazione economica e sociale del Mezzogiorno, evidenziano le condizioni drammatiche in cui vivono le famiglie, mentre le imprese registrano percentuali altissime di mortalità.

I segnali positivi che, seppur ancora deboli, vengono dal comparto agricolo, soprattutto in Calabria, indicano una strada da seguire per rilanciare l'economia e produrre nuova ricchezza.

Gli obiettivi prestigiosi che si pone il governo Renzi, daranno sicuramente buoni frutti per tutto il Paese. Ma le condizioni disperate del Sud Italia richiedono un'accelerazione degli interventi, anche a carattere di urgenza, per sostenere i settori vitali dell' Agricoltura, del Turismo, dell'Innovazione, dell'Ambiente. Ed un pieno e positivo utilizzo dei Fondi europei per i prossimi 6 anni.

Il nostro appello è diretto a tutte le Istituzioni del Paese, all'opinione pubblica, alla grande informazione: il sud Italia ha bisogno di interventi produttivi urgenti, ha bisogno di interventi infrastrutturali e a difesa del suolo. Ma anche di misure straordinarie a sostegno delle famiglie, delle imprese e dei disoccupati”.

NdR. Ci dispiace, on Nicodemo per la sua preoccupazione, per il suo dramma.

Ci dispiace anche che si sia svegliato dal suo dolce letargo ed abbia scoperto oggi che il sud sta morendo, che tanti calabresi siano disperati ed al limite della povertà, che i fondi europei sono pessimamente utilizzati, che le imprese muoiano falcidiate sulla via di Damasco.

Ci dispiace soprattutto che lei creda o faccia finta di credere o voglia far credere che la colpa sia della lega e del fatto che i governi regionali abbiano finora balbettato( mai i nomi, mi raccomando; mai i partiti mi raccomando) .

Noi altri invece abbiamo certezze contrarie alle sue, abbiamo la certezza che la politica( alias, i politici) siano stati la ragione e la causa di questo dramma di una Calabria dove funziona ben poco e solo perché i politici hanno dormito.

Che ora Lei si svegli di soprassalto e gridi “Al Lupo, al Lupo” tentando di far credere di aver fatto il suo lavoro, ci appare inaccettabile !.

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