
Redazione TirrenoNews
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Regione Calabria. Istituito il gruppo lavoro per la gestione della mareggiata.
Mercoledì, 04 Aprile 2018 18:28 Pubblicato in Alto TirrenoÈ operativo il gruppo di lavoro istituito dalla Regione Calabria per fronteggiare le conseguenze delle violente mareggiate che hanno investito il 21 marzo scorso le coste tirreniche del cosentino e del catanzarese.
Lo scopo del gruppo di lavoro, coordinato dall’Assessore alle Infrastrutture, Roberto Musmanno, è raccordare le strutture regionali coinvolte nella gestione degli interventi urgenti e nella pianificazione degli interventi a medio-lungo termine.
Il gruppo è composto da sei tecnici esperti provenienti dall’U.O.A Protezione Civile e dai Dipartimenti Infrastrutture e Presidenza.
Già nella giornata di ieri, 3 aprile 2018, l’Assessore Musmanno ha incontrato il responsabile della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi.
Durante la riunione si è avviato anche un confronto per la definizione delle procedure relative alla gestione del post-emergenza ai sensi del nuovo Codice di Protezione Civile entrato in vigore lo scorso 6 febbraio 2018.
Il gruppo di lavoro, raccordandosi con le strutture e i sindaci dei comuni interessati, dovrà effettuare una ricognizione tecnica degli effetti derivanti dalla mareggiata e redigere tempestivamente una relazione tecnico-economica sulle criticità rilevate.
Una riunione è stata programmata per domani, 5 aprile.
Sulla base della relazione le strutture regionali predisporranno gli atti amministrativi necessari per far partire rapidamente gli interventi..
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Giustizia: La nave lontana dal porto. Un interessante articolo dell’avvocato Bernardo.
Mercoledì, 04 Aprile 2018 17:09 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaRiceviamo e pubblichiamo:
“Mi telefona un collega, un avvocato che stimo, il quale mi parla del caso giudiziario di un suo cliente.
Il dialogo è ispirato al confronto, al consiglio e alla riflessione sul fatto attinto dall’interesse della Giustizia penale, che, molto lentamente, tenta di procedere verso la risposta, punitiva o assolutoria, su quella persona, interessata dal calderone giudiziario.
La centralità della discussione è costituita da una mia allegoria, una delle tante utilizzate per parlare di Giustizia, di Professionisti che indossano la Toga e di Processo penale.
L’allegoria rappresenta la nave, che dentro la nebbia più fitta, tenta di raggiungere esattamente Quel Porto, in cui la decisione del Giudice verrà ritenuta congrua per la democrazia che pretende un Sistema processuale, chiaro e bene oliato, capace di garantire la celerità, l’immediatezza e la concentrazione processuale.
A ben vedere, la giustizia penale oggi è lontana dall’immediatezza e dalla concentrazione e quantunque vi sia l’ideale di garantire un processo penale costituzionalmente orientato, la persona imputata è sovente dimenticata nelle aule di giustizia, per via dell’eccessiva durata dei processi (penali e civili).
Per personale inclinazione vorrei volgere lo sguardo alla Giustizia penale.
Il Procedimento penale, si compone di Indagini preliminari, Udienza preliminare e Giudizio (escludendo la fase esecutiva poiché successiva all’accertamento del fatto).
Nel Giudizio v’è l’istruzione dibattimentale, nella quale avviene la formazione di tutto il materiale probatorio (coltivato con testimonianze, perizie, confronti ecc..) da offrire al giudice del merito, affinché lo stesso possa decidere sulla fondatezza o meno dell’accusa.
Orbene, la soluzione del Legislatore per soddisfare la necessità di celebrare comunque i processi è stata quella di allungare i tempi della prescrizione dei reati.
La prescrizione del reato costituisce una cause estintiva del reato, desunta dal decorso del tempo senza che alla commissione del fatto delittuoso o contravvenzionale segua una sentenza irrevocabile.
Alla base dell’istituto, tipicamente di diritto penale sostanziale, sta l’inutilità della repressione, considerato che l’allarme sociale destato dal fatto oggetto di valutazione è venuto scemando, unitamente alle esigenze di prevenzione a seguito del decorso del tempo.
La legge stabilisce, in relazione alla pena massima edittale, il tempo entro il quale ogni reato si può considerare estinto.
La recente riforma della prescrizione ha rimodulato l’intervento dell’istituto prevedendone la sospensione dopo la sentenza di condanna (!) per un tempo comunque non superiore a un anno e sei mesi fino alla pronuncia del dispositivo della sentenza di condanna che definisce il grado di appello.
Parimenti, v’è sospensione dopo l’appello sino alla pronuncia del dispositivo della sentenza definitiva, per un tempo comunque non superiore a un anno e sei mesi.
A ben vedere, la politica del diritto dovrebbe ispirarsi con maggiore attenzione ad una cultura penalistica matura, evitando “sortite improvvide di giustizialismo estremista”, in questo caso verso chi è condannato, rispettando l’impegno degli operatori giuridici, Avvocati e Magistrati che nel rito attuale della Giustizia italiana sono impegnati ad esercitare con grande fatica.
Allungare i tempi di prescrizione è certamente la strada più comoda per consentire la risposta del giudice, tuttavia è diritto della persona non essere dimenticata nelle aule giudiziali dove si terrà il processo che intende vagliarne la condotta.
Si dovrebbe aggiungere una soluzione ancor più strutturata, mitigatrice della lentezza dell’iter procedimentale, puntando su una corposa semplificazione capace di attenuare l’ipertrofia normativa, molto spesso disorganica e consentire, in chiave procedimentale, la celebrazione di processi la cui durata sia ragionevole.
Avvocato Francesco Bernardo.
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Quali sono i comuni calabresi finanziati per la raccolta differenziata?
Mercoledì, 04 Aprile 2018 15:18 Pubblicato in Amantea FuturaE’ stato emanato il bando per la raccolta differenziata
Orala Regione Calabria ha approvato la graduatoria definitiva dei 50 comuni ammessi a finanziamento.
Questo il comunicato:
“Sono stati ammessi a finanziamento, in via definitiva, 50 Comuni (o unioni di Comuni) con popolazione superiore ai 5.000 abitanti nell’ambito del bando finalizzato al miglioramento del servizio di raccolta differenziata in Calabria.
Si compie, così, un importante traguardo procedurale nell’ambito dell’avviso della Regione che, con l’impegno di poco più di 35 milioni di euro, sostiene interventi relativi sia all’adozione di sistemi di raccolta differenziata che alla realizzazione o all’ampliamento dei centri di raccolta.
In sostanza si tratta di una media di 700 mila euro a comune
Il Dipartimento ambiente, infatti, con decreto dirigenziale n.1968 del 15 marzo 2018 ha approvato la graduatoria definitiva dei beneficiari la cui proposta progettuale è stata ammessa al finanziamento, in funzione delle risorse effettivamente disponibili, a seguito dell’esame delle osservazioni ricevute dall’amministrazione regionale in ordine alla pubblicazione delle graduatorie provvisorie avvenuta lo scorso dicembre 2017.
Dall’esito delle attività dell’apposita Commissione di Valutazione (verbali n. 21 e n. 22) si evince che sono confermati i beneficiari già precedentemente esclusi.
Il provvedimento ufficializza, dunque, l’elenco dei beneficiari esclusi dal finanziamento (allegato 1), dei comuni esclusi con riserva di priorità di finanziamento (allegato 2), dei beneficiari la cui proposta progettuale è stata ammessa al finanziamento con l’esito complessivo spese delle ammissibili (allegato 3).
Sono state approvate, contestualmente, le graduatorie definitive relative alle proposte progettuali per i Comuni con livello di Raccolta Differenziata al 2015 minore del 25% (allegato 4) e alle proposte progettuali per i Comuni con livello di RD al 2015 maggiori del 25% (allegato 5).
Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha dichiarato: “Procede l’impegno della Regione al fianco delle amministrazioni periferiche per il miglioramento del servizio di raccolta differenziata in Calabria con la pubblicazione delle graduatorie definitive delle proposte progettuali ammesse a finanziamento nell’ambito dell’avviso rivolto ai comuni con più di 5mila abitanti.
Il lavoro della Commissione ci consente, ad oggi, di trasferire alle amministrazioni comunali dei contesti abitativi calabresi più popolosi importanti risorse che potranno elevare la qualità del sistema attraverso interventi di riorganizzazione e potenziamento dei servizi e dei centri di raccolta e dare, dunque, un impulso concreto ad una sfida di civiltà e di efficientamento promossa anche attraverso il Piano regionale dei rifiuti.
L’attenzione al territorio e all’ambiente, per noi prioritaria, produce risultati che possiamo apprezzare anche sotto il profilo quantitativo.
I numeri fin qui ci confortano, nell’ultimo biennio in molti comuni è stata quasi raddoppiata la percentuale di raccolta differenziata, e il raggiungimento dell’obiettivo del 65% è un traguardo possibile anche grazie alle risorse e agli strumenti che la Regione, nell’ambito della programmazione delle risorse europee ha destinato a questo settore così significativo per lo sviluppo dei territori e per le comunità calabresi”.
Da nessuna parte abbiamo trovato l’elenco e richiestolo al Dipartimento non ci è stato ancora partecipato.
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