BANNER-ALTO2
A+ A A-

ebreiIl 27 gennaio del 1945 è una data storica molto importante: fine dello sterminio degli Ebrei in Europa voluto da Hitler. In quel lontano giorno di 79 anni fa i soldati dell'Armata Rossa liberarono gli ebrei sopravvissuti alla soluzione finale che ancora erano rinchiusi nel campo di concentramento di Auschwitz. Se avessero ritardato anche di poche ore moltissimi di loro sarebbero finiti nelle camere a gas e nei forni crematori. E così, per la prima volta, il mondo occidentale potette vedere da vicino quello che realmente aveva fatto il regime nazista in tutta la sua realtà. In quel triste campo di concentramento non finirono soltanto cittadini ebrei, ma zingari, omosessuali, oppositori del regime nazista. Venne costruito nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, per accogliere detenuti politici. Poi nel 1941 ebbe un notevole potenziamento con l'apertura del più grande campo di Birkenau e con l'installazione di varie fabbriche tra cui Krupp e Siemens. In queste fabbriche si sfruttava il lavoro coatto degli internati.

Gli ebrei venivano caricati su vagoni ferroviari piombati senza cibo e senza acqua e portati ad Auschwitz. Dopo aver attraversato quel cancello in ferro battuto venivano fatti scendere sulla cosiddetta "Judenramp" e poi subivano la prima selezione. Atroce rituale all'ingresso del campo: Denudamento, rasatura, tosatura, doccia, vestizione, numerazione. I vecchi finivano subito sotto le docce, così chiamavano i nazisti le camere a gas. Gli uomini e le donne a lavorare nei campi di lavoro affollati e malsani e poi man mano anche loro finivano nelle docce e nei forni crematori. Lavoravano e soffrivano prima di essere avviati alla morte, Al di là di quel famoso cancello dove campeggiava la scritta "Il lavoro rende liberi" c'era davvero l'inferno.

E noi oggi per ricordare quel triste evento celebriamo la Giornata della Memoria, per non dimenticare e per far si che tragedie simili non si ripetano mai più.

Altri crimini, altri genocidi ci sono stati in passato in Europa e nel mondo e ancora oggi troppi sono in corso sulla faccia della terra, ma quello che veramente è accaduto nei lager nazisti ha superato ogni forma di barbarie xenofoba razzista.

In quei famigerati campi si praticava finanche la tortura fisica e psicologica e si sperimentavano su quei corpi martoriati nuovi medicinali e metodi di chirurgia. Almeno sei milioni di internati perirono nelle camere a gas; contingenti minori vennero eliminati mediante iniezioni di fenolo, fucilazione di massa o impiccagioni.

La Giornata della Memoria che noi celebriamo ogni anno è entrata in vigore soltanto nel 2000 con una Legge dello Stato. Il testo approvato dal Parlamento stabilisce che ogni anno le scuole e le università organizzino per il 27 gennaio manifestazioni volte a ricordare i campi di sterminio nazista e gli oltre sei milioni di ebrei che perirono in quei famigerati lager. Ma queste celebrazioni servano per davvero? A chi ha ancora dei dubbi rispondo con un "Sì". Servono a combattere il razzismo, la xenofobia, l'odio razziale.

Anche in Calabria nelle scuole, nell'Università, a Ferramonti di Tarsia si celebrerà il Giorno della Memoria. Per chi ancora non lo sapesse il regime fascista aveva fatto costruire anche in Calabria un campo di concentramento dopo l'approvazione e l'entrata in vigore delle famose Leggi razziali del 1938, un complesso e aberrante sistema per la difesa della razza ariana.

Certo, era un campo di concentramento diverso di quello di Auschwitz o della Risiera di San Sabba a Trieste. A Ferramonti non ci furono camere a gas e forni crematori. Ma era pur sempre un campo di concentramento dove centinaia di ebrei erano costretti a vivere nella promiscuità in capannoni affollatissimi. C'erano le cimici ed i pidocchi e moltissimi si ammalarono di malaria, perché negli anni 40 il campo era stato costruito su un terreno paludoso e infestato dalle zanzare. C'erano, però, nel campo una biblioteca, una sala cinema e altri spazi ricettivi.

Riconoscere queste differenze non significa però che anche il male nella nostra amata terra di Calabria non c'era. C'era, eccome! Solo che i prigionieri venivano trattati come esseri umani e non come bestie. E il direttore del campo Paolo Salvatore pur facendo rispettare le ferree regole del campo ha cercato sempre di esser vicino agli internati. E anche i cittadini di Tarsia hanno contribuito per quel poco che potevano fare di lenire le sofferenze e i disagi degli internati.

Fra le testimonianze letterarie di Auschwitz, una delle più drammatiche, è costituita dalle memorie di Primo Levi "Se questo è un uomo" (1947). Precisa l'autore nella prefazione: - L'opera è stata scritta allo scopo non di formulare nuovi capi d'accusa ma, per fornire documenti per uno studio pacato di alcuni aspetti dell'animo umano e soprattutto per soddisfare l'impulso e il disagio di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi -. Levi nel suo libro parla di "un viaggio verso il nulla, viaggio all'ingiù, verso il fondo".

 

 

Leggi tutto... 0

gigginoSono giovani e meno giovani, ci sono chi studia e chi lavora, molti che si arrangiano. Sono un pezzo di questo paese, quelli che producono la ricchezza che altri si dividono, quelli che fanno andare avanti le cose, quelli che si mantengono onesti mentre pochi arraffano tutto. Sono quelli che non sono mai ascoltati, che non hanno amicizie importanti, che non hanno un partito protetto dai potenti.

Questi giovani meridionali credono nell’impegno e nella collettività, e per questo ogni giorno militano in centri sociali, associazioni, comitati di base, collettivi, sindacati, portando avanti attività sociali, doposcuola gratuiti, ambulatori e palestre popolari, mettendo su reti contro la povertà, cercando di difendere i territori e i centri storici dalle devastazioni, attivandosi quando c’è un terremoto o un’emergenza…

Appartengono a quell’Italia che la televisione e i mass-media in genere non raccontano, perché fa più comodo rappresentare un paese di individui isolati, depressi e arrabbiati che si fanno la guerra fra di loro, piuttosto che il paese solidale, che nella crisi sta imparando l’aiuto reciproco, a rispondere insieme ai bisogni, a denunciare gli speculatori, i politici corrotti, le inefficienze, gli sprechi.

Non sono famosi, non fanno comodo a nessuno. Anzi chi li governa, dall’Europa al più piccolo paese, vorrebbero farli sparire. Ma esistono, sono vivi e attivi su tanti territori, si fanno e si faranno sentire, diventeranno sempre di più il riferimento che le persone non trovano e non troveranno nelle istituzioni.

Hanno deciso di mettersi al servizio del popolo, degli ultimi. E lo fanno con dedizione, come persone che sanno di stare combattendo una battaglia lunga e dura. Una battaglia contro l’arroganza del potere, il ricatto della fame, l’egoismo e l’ignoranza. Purtroppo sono stati, fino ad oggi, senza un esercito, senza un piano di battaglia generale, troppo spesso divisi, chiusi ognuno nella propria resistenza…

E’ una umanità stanca di subire questa politica mediocre. Ogni giorno riescono a strappare sul territorio tante piccole vittorie, prendono sempre più atto che non è vero quello che gli hanno insegnato, che non cambia mai niente… Sono convinti che vincere si può, se si lavora con tenacia, rendendo protagonisti le persone. Loro sentono addosso l’entusiasmo, ma non riescono a portarlo su una dimensione nazionale, farlo sentire a larghe masse. Per questo chiedono di unirsi, per far arrivare più lontano la loro azione, per incidere politicamente.

Tutte le forze politiche usano lo stesso spartito musicale. Ormai gli italiani si trovano di fronte tre destre: quella del PD, quella della Lega e Forza Italia, quella del Movimento 5 Stelle. Nessuna di queste forze offre una risposta ai bisogni veri dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, delle giovani generazioni. Nessuna di queste forze può dare una mano alle comunità, perché nessuna vuole fare le uniche cose che potrebbero davvero cambiare la vita dei cittadini: prendere la ricchezza dalle tasche dei ricchi, fare politiche sociali, investimenti pubblici, messa in sicurezza dei territori, fermare abusi e speculazioni.

Mentre la condizione di vita degli inascoltati è in continuo peggioramento, sfiorando livelli drammatici nel Mezzogiorno, si preparano mesi spaventosi di campagna elettorale, in cui ognuna di queste forze farà a gara per affermarsi come la più intollerante, la più razzista, la più repressiva.

Ci sono cittadini che non vogliono essere spettatori di questo teatrino. Vogliono aggregarsi, agire, e imporre i loro temi. Con l’informazione, con le lotte, con una presenza viva sui territori che tolga consenso a chi ancora ha la faccia tosta di volerli ingannare ancora una volta.

Il filosofo canadese Alain Denault, descrive il mondo in cui viviamo come dominato da mediocri e noi imprigionati in una dittatura della mediocrità. Denault continua nel dire che non serve un superuomo, un leader, l’uomo-forte che nel nostro Paese è sempre stato visto come salvifico, perché egli sarebbe il capo dei mediocri, com’è stato e probabilmente sarà ancora un uomo come Berlusconi, Trump o il Putin di oggi.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Leggi tutto... 0

GIGGI NAVEMi sveglio; e le incerte immagini si dileguano. Tento di nuovo invano di riaddormentarmi. Ciarlatani con stupide dicerie sperano di vedermi danzare inutilmente. Se i fiori purpurei nei deserti erano belli, in mezzo a gigli apparve e per nome mi chiamò. Subito a lei mi avvicinai, la strinsi forte al petto e lei felice sorrise e sulle labbra mi baciò.

In questo lungo sogno, tutto si svolge all’insegna dell’equilibrio e della moderazione, in un’atmosfera ovattata, la legge dominante è quella della moderatezza e della misura, anche nel consumo d’erba e del vino che deve contemplare la giusta miscela di acqua e di alcool nella coppa per raggiungere l’ebbrezza, cara a Dioniso, lentamente, tra mielate canzoni e pacate discussioni.

Questo strano tormento non è mai un fatto acquisito per sempre, ma è un’avventura, un gioco, una ricerca continua di verità. La voce la riconosco, è quella del mio grande maestro Enrico Musacchio, ormai solo nonno in qualche sperduto appartamentino della sconvolta Parigi.

Se il fumo e la passione hanno occupato la maggior parte della mia vita, rendendola accattivante, non mancano tuttavia sentimenti di malinconia per la precarietà della condizione umana, la ormai trascorsa giovinezza e le tempie ingrigite, che sono un preludio alla triste conclusione della vita e all’approdo finale nel nulla.

Per millenni, la cultura occidentale ha affrontato la questione del rapporto tra “mente” e “corpo”, tra “ragione” e “passione”. Tale rapporto, in verità, si è spesso configurato in termini conflittuali, privilegiando la parte razionale rispetto a quella corporea e sensoriale. Nell’antichità amare la vita e le persone era una ricompensa per pochi eletti . In un momento successivo venne concepita come un diritto universale che spettava a ogni membro della specie umana.

Dunque chi non nutre passione è costretto, suo malgrado, a trovare una giustificazione alla propria condizione esistenziale. Circa 25 anni orsono qualcuno deve avermi suggerito di ballare come se nessuno mi stesse guardando, di amare come se nessuno mi avesse mai ferito, di cantare come se nessuno mi avesse mai ascoltando e di vivere sapendo che l’unica realtà è sulla Terra.

Della passione è una immensa fortuna riuscire davvero a respirarne l’odore, a sentirne l’importanza sotto la pelle. Chiudere gli occhi e percepirne la presenza attraverso i brividi tra cuore e pareti intime dell’anima. Esiodo mi aggrada molto come rappresentante l’Amore e nato da se stesso. Un grande e seducente fra gli Dei più antichi.

Alcuni lo vollero figlio di Ares, figlio di Giove e di Afrodite. Lo si rappresenta nudo, armato di arco e di frecce con cui colpisce il cuore degli uomini facendoli innamorare. Tormentò persino sua madre che si arrabbiò al punto di punire l’insolenza del figlio colpendolo con un sandalo.

Mentre tutto scorre dentro in modo fluido libero e cristallino e lo spazio infinito della mente si riduce sempre più.

“Way down below the ocean where I wanna be she may be,

Way down below the ocean where I wanna be she may be,

My antediluvian baby, oh yeah yeah, yeah yeah yeah,

I wanna see you some day…” Queste sono i versi che mi sussurrava nei giorni tristi la voce di Donovan.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy