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Il diniego della Cassa DDPP ha natura discriminatoria!

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Ecco il comunicato stampa del M5S

“Il Consiglio comunale .Capitolo primo.

Saranno circa 30 anni che il metodo è sempre lo stesso: debiti su debiti, e da ultimo debiti per finanziare altri debiti.

E’ un metodo vecchio peggiorato da questa Amministrazione che pur si presentava come nuova.

Chiaro segnale che dietro il nuovo che avanza c’è il vecchio sempre lì,nella stessa stanza.

Eravamo a 20 milioni di euro di debiti con una rata di 2 milioni di euro quando si è proceduto a due operazioni scellerate:

  • La rinegoziazione di 136 mutui con un aumento di circa 3 milioni di euro di interessi;
  • La richiesta a fine 2015 di altri 3 milioni di euro circa di nuovi mutui.

Senza contare l’anticipazione di cassa di circa 12 milioni di euro da restituire in 29 anni e mezzo.

Per fortuna la Cassa Depositi e Prestiti ha detto no!

Poteva essere l’occasione di una riflessione, e magari un confronto con le componenti consiliari o con i cittadini.

Ma la trasparenza, la democrazia e la buona amministrazione non appartengono a questa giunta.

La contraddistingue solo l’arroganza con la quale senza nemmeno indicare l’impegno di spesa ha deciso con delibera di Giunta n. 26 del 23 febbraio ( pubblicata solo l’8 aprile) di dare incarico a due legali romani di interpellare il Presidente Mattarella contro la Cassa Depositi e Prestiti.

Quanto durerà questa ennesima vertenza legale?

Quanto costerà alle casse del Comune?

E quali garanzie rispetto ad un esito che appare molto improbabile?

Sarebbe stato molto più saggio tentare una trattativa tra uffici, da affidare al servizio finanziario dell’ente che paghiamo per lavorare, ed attendere nel caso di esiti negativi il prossimo anno ormai vicino.

E invece un costoso ricorso che non ha precedenti e che potrebbe essere inammissibile, e che intanto è costato già 650 euro di contributo unificato, senza considerare le spese dell’incarico legale non indicate.

Noi abbiamo sentito Cassa Depositi e Prestiti che ritiene di aver agito nel giusto, abbiamo formalizzato un accesso agli atti e attendiamo di analizzare i documenti che ci forniranno per fare la nostra proposta.

Continuando a ripetere che all’indebitamento occorre sostituire una politica di ricerca di fondi comunitari, diretti e indiretti.

Con umiltà occorreva prendere atto che questa proposta più volte formulata insieme a quella della revisione drastica della spesa è l’unica strada da seguire per un ente che ha spese enormi, debito elevatissimo e entrate che in gran parte non recupererà più.

Ci domandiamo se con i soldi propri ogni singolo amministratore farebbe le stesse scelte, e cioè indebitarsi per altri trent’anni, lasciando i debiti ai figli, per poi chiedere altri debiti, ed infine chiamare in causa la banca che non glieli ha concessi…

Nel ricorso abbiamo letto che il “diniego della Cassa ha natura discriminatoria”!

Manca solo che si dica che anche la Cassa Depositi e Prestiti coltiva la cultura dell’odio…..

Ultima modifica il Domenica, 08 Maggio 2016 15:27
Redazione TirrenoNews

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