Inane significa,intanto, vano, vuoto, inutile.
Avremmo voluto scrivere un articolo dal titolo” Gigante tra i nani”, ma poi ci siamo resi conto che potevano offendere “i nani”, cioè quegli uomini bassi, più bassi della media degli altri uomini.
Una nanità non scelta, ma condizione naturale, senza colpa.
E soprattutto lasciar pensare che i giganti erano gli uomini alti, così che il confronto tra le parti apparisse come una semplice verifica dell’altezza dei protagonisti.
Il che non era, e non è, la nostra intenzione.
Per evitare, pertanto, confusione, abbiamo scelto l’altro titolo, quello attuale.
Un articolo che parla di un gigante ( o più giganti) tra i vani, i vuoti, gli inutili.
Ed aggiungiamo, gli inetti, gli incapaci, gli sterili, coloro che non sanno fare, non sanno agire, non sanno nemmeno pensare.
Coloro che sono senza intelligenza, senza etica, senza morale, senza dignità.
Gente che pensa piccolo, piccolo .
Agisce piccolo, piccolo.
Gente che ipocritamente si immagina gigante tra nani.
Ma solo perché è incapace di guardare i giganti morali e culturali del suo tempo, del suo paese,nel luogo in cui vive, se il suo può essere chiamato vivere. .
O meglio che non vogliono guardare quelli che sono migliori di loro.
Vogliamo dedicare questo articolo a coloro che, come i giganti tra i nani, sono costretti a guardare in basso, fosse solo per non calpestare gli inani, per non mortificarli, posto che siano capaci di sentire le mortificazioni.
Ai migliori, a coloro che ascoltano i rumori, le voci, i lamenti, degli uomini o del luoghi, in modo eguale.
A coloro che comprendono i poveri, che si sforzano per il domani della propria comunità, che vivono non per arricchirsi ma per essere.
Voglio tratteggiare le differenze tra coloro che spingono il carro di Amantea e quelli che vi sono saliti sopra senza giustificazione, senza alcun diritto, ma solo per sembrare vivi, vitali, forti e non vani, vuoti, inutili.
Voglio che si capisca che se i giganti smettono anche solo per un attimo di esserci, di spingere il mondo, il carro si ferma e lascia gli “inani” vani, vuoti, inutili e perfino immobili.
Si immobili, perchè l’unico modo perché il carro si muova sarebbe una discesa senza fine, quale è quella che, inconsapevoli, ci aspetta,senza i giganti del diritto, della giustizia, della morale, dell’etica, della cultura.
E per favore non chiedetemi di chi parlo.
Potrei farvi i nomi e sorprendervi e se il vostro non ci fosse ci rimarreste male!
Ah. Mi raccomando non provate ad imbrigliarlo, a legarlo. Potrebbe arrabbiarsi e sarebbero dolori. Il gigante per sua natura è libero e tale, per tutti e per il paese, è bene che resti!