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Riceviamo e pubblichiamo la seguente dichiarazione del sindaco Monica Sabatino sulla consegna dell’encomio al comandante della stazione Carbinieri di Amantea Tommaso Cerza ed al maresciallo Enrico Caporaso

 

“Più volte, nel recente passato, la comunità amanteana ha mostrato vicinanza ed affetto nei confronti delle forze dell’ordine ed in particolare dell’Arma dei Carabineri.

 

I militari della Benemerita, in più occasioni, hanno saputo distinguersi per impegno e abnegazione, ponendo l’interesse della collettività davanti ad ogni cosa.

Come sindaco non posso che rappresentare la mia personale soddisfazione e quello della gente onesta e perbene che vive ad Amantea per l’encomio deliberato all’unanimità dal civico consesso a seguito dell’atto di coraggio mostrato dal comandante della locale stazione Tommaso Cerza e dal maresciallo Enrico Caporaso per quanto compiuto nello scorso mese di maggio quando entrambi si adoperarono in prima persona per spegnere le fiamme scaturite da una bombola di gas collocata su di un balcone lungo via Santa Maria, nello stesso quartiere dove è situato il poliambulatorio.

Molti ricorderanno quella vicenda che, solo grazie all’impegno dei Carabinieri, resta oggi una delle più belle pagine d’impegno civico da parte dell’Arma.

 

L’incendio si era innescato, con molta probabilità, a seguito di una perdita della stessa bombola. I militari, con l’ausilio degli estintori in dotazione, placarono l’ira delle pire, provvedendo alla messa in sicurezza dell’area ed allo sgombero della palazzina.

Nessuno si fece male e noi come cittadini avvertimmo il senso profondo di protezione che i Carabinieri sanno infondere.

Un merito da condividere con il capitano di Compagnia Antonio Villano e con i vertici provinciali, regionali e nazionali.

Siamo dunque ben consci di non essere da soli e ci auguriamo che quanto prima, considerato che seguiamo da vicino l’evoluzione della cosa, la stazione dei Carabinieri di Amantea venga trasferita presso le ville situate lungo il vecchio tracciato della Ss 18, confiscate alla criminalità organizzata ed oramai annesse definitivamente al patrimonio immobiliare dello Stato”.

 

In merito ricordiamo i nostri seguenti 2 articoli:

ARTICOLO 1

ARTICOLO 2

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chiusaI nuovi media digitali sono portatori di immagini e suoni, piuttosto che parole e pensieri, e se si consultano in solitudine o in qualche versione di qualche comunità virtuale, è improbabile che possano fare molto di più qui che in Kosovo o in Los Angeles. A dire il vero, i nuovi media sono attualmente ancora basati su testi; ma il loro futuro è nelle immagini. Essi, in ultima analisi, sono un surrogato efficiente della televisione e del cinema, piuttosto che di libri e giornali. Lascia un po’ stupefatti ma non sorpresi nel vedere quanti computer-dipendenti usano i loro portatili per le proiezioni di film privati ​​sui loro nuovi dischi DVD! Man mano che si evolvono , i nuovi mezzi di comunicazione saranno destinati ad acquisire tutti i difetti politici preesistenti. Una successione di immagini in rapido movimento non è favorevole al pensiero, ma favorisce la pubblicità, la manipolazione e la propaganda, e queste sono le caratteristiche della moderna cultura del consumo e della privatizzazione dell’ideologia politica che sostituisce governi con i mercati. Il potere delle immagini non può essere sottovalutato. Pochi anni orsono, gli americani negli USA venivano trattati a colpi di orribili immagini televisive provenienti dal Corno d'Africa: l’immagine del corpo straziato di un soldato americano che veniva trascinato attraverso una piazza dove un elicottero americano era precipitato in fiamme. In un solo istante, quella immagine trasformò la politica estera americana nel portare a termine e in modo poco cerimonioso l'impegno strategico americano in quella parte del mondo. Le parole possono, naturalmente, anche ingannare, ma i film di Leni Riefenstahl colpiscono più dei testi di un Goebbels. Il film di Steven Spielberg Ilsoldato Ryan per esempio, può benissimo essere inteso come un rafforzativo del cinismo politico del nostro tempo, mentre Spielberg celebrava il coraggio quotidiano di alcuni individui ostinati, allo stesso tempo decostruiva la lotta globale del seconda guerra mondiale privatizzandone gli obiettivi e le motivazioni dei suoi protagonisti. Oliver Stone è un caso ancora più evidente, i suoi film sono colmi di uno scetticismo buio e anti liberal-democratico. E questo è evidente anche sia nel decostruire spiegazioni ufficiali sull’ assassinio di Kennedy o della guerra in Vietnam. Il regista statunitense realizza immagini di una storia diversa da quella ufficiale fornendo una verità diversa da quella ufficiale. Spielberg e Stone hanno ovviamente un diritto, anche un dovere nel fornire attraverso le immagini una versione diversa su come guardare alla guerra o all’amministrazione di Johnson. La tecnologia digitale migliora tale manipolazione. Come può trasformare forme e profili per creare un mondo di illusione convincente nei film, può trasformare sensazioni e sentimenti per creare un mondo di pregiudizi convincenti sul web. La nostra civiltà si è formata principalmente sulla parola e su documenti scritti la Bibbia, la Torah, il Corano, radicando nella ragione, la coerenza e la promessa di mantenimento (la consistenza delle parole della mutevolezza della personalità). Siamo sempre stati ancorati a ciò che Aristotele chiamava logos, che ci ha permesso di imporre ordine e significato al mondo attraverso il linguaggio e segni che hanno dato alla persona un discorso comune con il quale siamo in grado di mediare i nostri interessi e trovare un mezzo per collaborare, loro malgrado. La liberal-democrazia poteva essere definita, il governo del logos ed era il logos che legittimava regimi radicati originariamente solo nel potere e nell’ interesse. Se in principio "era" la parola, e alla fine ci saranno solo immagini, la democrazia, finalmente, potrà esprimere tutta la sua semi-nascosta mostruosa natura fatta di brutalità e inganno.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

“Nell’ultimo consiglio comunale sono successe tante cose, troppe per essere riunite in un unico comunicato.

 

Si è parlato della situazione degli immigrati, dell’ordine pubblico e delle forze dell’ordine.

E’ stata finalmente discussa e approvata la nostra proposta sulle riprese delle sedute consiliari seppure con grosse limitazioni poste vigliaccamente dalla maggioranza.

 

Si è parlato della mensa scolastica e la maggioranza ha bocciato la nostra proposta di investire di più e coprire tutti i cinque giorni di mensa e non lasciare i bambini per due giorni(per tutto l’anno) con un panino: e qui il sindaco ha raggiunto il massimo livello istituzionale parlando delle sue polpettine e delle due frittatine.

 

Si è affrontato poi l’enorme tema del buco di bilancio e questa maggioranza scellerata è andata a modificare le scritture contabili del 2014 senza un parere amministrativo, ma con l’unica “illuminazione” della segretaria-ragioniera che ha ammesso candidamente : “Io lo so che sono incompatibile in questo doppio ruolo, anche per l’anticorruzione ma lo faccio per spirito di servizio.”

 

Vorremmo capire a chi lo fa questo servizio, non certo ai cittadini di Amantea.

E poi la chicca finale del sindaco: l’indennità “maggiorata” del Presidente del Consiglio, che dovrebbe svolgere una funzione “super partes” di equilibrio ed equidistanza tra maggioranza e minoranza e che invece viene “retribuita” dalla maggioranza.

Affronteremo ogni tema, per adesso pubblichiamo la nota letta in Consiglio quando hanno comunicato e “festeggiato” le nuove deleghe.

 

Ecco la nota:

“Questo di oggi è il primo consiglio comunale dopo due fatti gravissimi:

le indagini della Procura di Paola che riguardano il sindaco e suo padre Giuseppe Sabatino per voto di scambio e corruzione elettorale;

un buco di bilancio di 3 MILIONI e 300 MILA EURO che sono spariti, come vedremo tra poco, da un bilancio all’altro, in questo caso dal 2013 al 2014, apparentemente senza un perché.

E voi vi comportate come se nulla fosse.

Oggi si ridistribuiscono le deleghe perché, come ha detto il sindaco, un assessore si è dimesso, e non un assessore qualunque ma l’assessore al Bilancio e ai Lavori Pubblici.

Quindi non un’ordinaria gestione, ma in sostanza una crisi gravissima di maggioranza.

L’assessore se ne è andato definendo questa amministrazione “Impresa familiare”.

Noi lo sosteniamo da sempre, siamo l’unico comune in Italia dove in due anni di tempo non si è riusciti a trovare un Ragioniere, e quello che è in pensione (che guarda caso è il padre del sindaco), rimane a fare il “volontario civico”.

Siamo l’unico comune in Italia dove si è fatto un concorso per la Ragioneria e tutti i concorrenti sono stati bocciati.

Sembra tutto incredibile.

Quello che emerge è lo squallore di questo contesto e di questa amministrazione che sembrerebbe una barzelletta.

E potremmo anche ridere se non ci fosse di mezzo un contesto sociale che piange, persone senza lavoro o con lavoro e senza stipendio, si potrebbe ridere se non ci fossero difficoltà economiche enormi di cui l’amministrazione comunale non tiene affatto conto, e una situazione disastrosa per quanto riguarda la manutenzione, le strade, la depurazione, i servizi, e i costi dei servizi che continuano ad aumentare (sono di recente arrivate le bollette TaRi elevatissime nonostante siamo al 70 % di differenziata).

Abbiamo gli operai delle cooperative che non vengono pagati da mesi, i lavoratori del PAC anziani che attendono quasi tutti i pagamenti, quelli dell’Home Care Premium che sono stati pagati da poco dopo mesi di ritardo.

Il quadro che è emerso è terribile!

Avete festeggiato le nuove deleghe ma io penso, che non vi sia nulla da festeggiare.

E se ci sono degli auguri da fare li faccio non a voi amministratori ma ai cittadini di Amantea perché si liberino al più presto di voi e ritornino a credere che un’amministrazione seria ci può essere per il futuro di Amantea.”            

Francesca Menichino

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