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“Non è vero... ma ci credo” è una commedia in tre atti del 1942, scritta da Peppino De Filippo.

 

Una commedia che poggia sulla importanza dei segni benefici o malefici per il futuro di una persona o di una famiglia o di una azienda, o, nel caso, di una amministrazione.

 

Si tratta di una “disciplina” che scende molto lontano nel tempo.

Sia tra gli etruschi, che tra i romani gli àuguri interpretavano i segni inviati dagli dei e ne traevano auspici per il futuro.

Ancora oggi molte persone credono che le cose “accadano per caso”, ma nel momento in cui ci colleghiamo in modo più intimo alle nostre intuizioni ci accorgiamo che tutto quello che ci accade l’abbiamo creato noi e ne siamo direttamente responsabili.

 

Possiamo non essere pienamente consapevoli di ciò che stiamo creando in un momento o in un altro, e possiamo continuare a fare del male convinti di essere intoccabili.

Per fortuna l’universo ci fornisce molti segni per farci capire quando siamo sulla strada giusta, e (soprattutto) quando siamo sulla strada sbagliata.

Occorre però stare attenti ai segni premonitori , coglierne l’essenza, porsi il dubbio e cambiare i nostri comportamenti.

In generale, i segnali di pericolo che riceviamo dall’universo si verificano sotto forma di circostanze ed eventi indesiderati.

Stamattina abbiamo visto uno di quei segni che potrebbero essere premonitori

L’immagine di Falcone, recentemente posta dalla amministrazione comunale in via Dogana è miseramente crollata per terra frantumandosi in mille pezzi.

Ora qualcuno potrà pensare che non sia un segno del cielo ma al massimo del vento

Già ! Ma perché di 13 pezzi di ceramica incollati sulla targa ne è caduto solo uno e guarda caso quello con il volto di Falcone?

Falcone , il giudice per eccellenza, il giudice ucciso dalla mafia.

Ma che vai a pensare?. Non è certamente il segno di un prossimo Annus horribilis. Ma un semplice caso

E poi dove è questo vendicatore del popolo che scende in piazza a combattere contro il male?

Basta attendere.

Spesso il destino percorre vie incredibilmente audaci davanti alle quali non resta che la fuga, se si ha il tempo! Ed è inutile toccarsi!

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Contesto e respingo le illazioni dell’assessore Tempo che non corrispondono a verità quando mi addebita di aver tentato scenograficamente di interromperlo in consiglio comunale allorchè ebbe dire della vicenda del debito scomparso di 3,5 milioni di euro con la Cassa DDPP.

 

Sono affermazioni che potrebbero ingenerare nel lettore l’impressione che io sia tra coloro ai quali avrebbe fatto comodo il silenzio.

Semmai io sono intervenuto a tutela della mia onorabilità.

 

E’ la sintesi del pensiero di GB Morelli come tratto dal recente articolo sul Quotidiano di oggi 26 ottobre

Poi l’affondo: “invito costui( l’assessore Sergio Tempo) a indicare in modo esplicito –anziché allusivamente- le precise circostanze di fatto, nonché i nominativi ai quali avrebbe fatto comodo tacere la verità”.

Osserva e contesta, infatti, il vicesindaco le dichiarazioni dell’ex assessore Tempo quando ebbe ad affermare che “alcuni amministratori e impiegati comunali erano a conoscenza della situazione finanziaria dell’ente e che a qualcuno avrebbe fatto comodo che la verità non venisse a galla.

Una vicenda sempre più pasticciata e che potrebbe portare l’ex assessore Tempo a tenere , insieme al proprio legale di fiducia, una conferenza pubblica durante la quale avrebbe modo di tutelare al meglio la propria onorabilità e professionalità, rispondendo magari solo ad alcune delle tante domande che la stampa ed i cittadini potrebbero rivolgergli.

 

Sembra sempre più palese il tentativo di emarginare l’ex assessore Tempo spegnendo le sue velleità politiche future , mentre al più nella comunità amanteana e nel PD egli sembra quel Simone di Cirène di cui parla Luca nel suo Vangelo quando dice che “Mentre conducevano via Gesù, i soldati romani, lo presero che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù”.

Ora se quella storia è stata scritta ed è ben presente nella memoria e nel cuore dei cristiani quella del bilancio del comune di Amantea è ancora tutta da scrivere.

E non sarebbe male se Sergio Tempo la scrivesse tutta per farcela conoscere.

 

Ha ragione Morelli si tratta di una storia che deve essere conosciuta anche perché , diciamo noi, e sanno tutti, prima o dopo potrebbe finire davanti al giudizio non di Ponzio Pilato ma di altri giudizi dalle mani pulite!

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La vicenda delle dimissioni dell’Assessore Tempo legate all’ormai noto “debito nascosto” sta assumendo sempre di più i contorni del “Mistero Buffo”, nella speranza che questa citazione non ci faccia arrivare una sequela di critiche dagli estimatori del compianto Dario Fo, recentemente scomparso.

 

Si tratta di un Mistero, certamente, perché non si capisce ancora come sia potuto accadere che questo debito sia rimasto “sepolto” sotto una cortina di fumo virtuale, invisibile anche a chi, come l’ormai ex Assessore, ha sempre avuto in mano la gestione del bilancio; si tratta di un Mistero che diventa buffo quando le parti in causa si accusano a vicenda di avere remato, in un modo o nell’altro, contro la buona riuscita dell’azione amministrava dell’esecutivo Sabatino.

 

E’ un teatrino tragicomico, quello che si svolge davanti agli occhi ormai nauseati dei cittadini di Amantea, che tira fuori ogni giorno la trovata geniale per rimanere in auge; dalle accuse circostanziate di Tempo, che pure ha svolto la sua funzione finora senza avere dato segnali di malessere o di presenza indigesta del “volontario civico” da lui stesso additato come il vero responsabile della gestione poco trasparente dei conti del Comune, fino a quelle del Sindaco, che attribuisce all’Ex Assessore un arrivismo di basso livello ed una scarsa propensione al riconoscimento delle proprie responsabilità tecniche e, non di meno, politiche.

 

Una farsa insomma, che davvero il più spregiudicato narratore avrebbe difficoltà ad immaginare e raccontare.

Tempo non può, per onore di verità, tirarsi fuori adesso con il gesto delle dimissioni, qualche vaga dichiarazione e lasciare che le cose facciano il loro corso; se davvero dice di avere quella dignità che sbandiera, è necessario che sconfessi quanto da lui denunciato e lo faccia con dovizia di particolari e dettagli, presso gli organi competenti.

 

D’altro canto, come si può dare credito alle parole del Sindaco e dell’amato genitore volontario, quando scaricano clamorosamente l’ex Assessore, riducendone il ruolo politico e l’importanza della sua presenza, che invece fu attiva e determinante per la composizione della lista Rosa Arcobaleno, nella scelta delle candidature e per la loro vittoria!!

Il Sindaco Sabatino si comporta come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia, per negare l’evidenza di una realtà nota a tutti; come si può affermare, infatti, che la gestione fatta dal padre del Sindaco, negli ultimi decenni, della Ragioneria del Comune, non sia stata e non sia ancora oggi una manifestazione di una presenza ingombrante e decisiva per le sorti politiche di questo Comune?

Come può dire il Sindaco che il legame tra Tempo ed il padre non sia stato alla base della sua carriera politica?

Se volesse assolvere ai suoi doveri di trasparenza, ma non lo farà mai ovviamente, il Sindaco dovrebbe ammettere che qualche equilibrio nella compagine storica si è incrinato e che questo ora mette seriamente a rischio la tenuta della maggioranza, visti anche i numeri dei voti che l’ex Assessore si porta dietro nel suo viaggio verso i banchi dell’opposizione.

 

Grottesca ci pare anche la tesi della Sabatino che sostiene di essere una persona autonoma ed indipendente, che malvolentieri si piega a consigli esterni e qualunquisti; su questo tema la Sindaca raggiunge il top della farsa e non c’è bisogno alcuno di ricordarle che il suo burattinaio dichiarato e “volontario” porta il suo stesso cognome e che il suo evocato spirito combattivo si esaurisce davanti al focolare domestico che è diventato, per la sua famiglia, il Comune di Amantea !!

Fortunatamente , però, il pubblico che assiste, cari Tempo e Sabatino( padre e figlia), non è così stupido come voi pensate che sia; il pubblico di Amantea sa leggere gli eventi e sa scegliere la verità.

Questo pubblico è stanco di pagare il “biglietto” e vorrebbe staccare la spina a questa Amministrazione, per evitare di dover continuare a seguire la stessa Soap Opera, con gli stessi protagonisti, le stesse fandonie, le stesse storie misteriose e buffe che stanno caratterizzando la triste esperienza della Giunta Sabatino.

 

State affossando il futuro dei giovani di questa città; è Tempo che “ i” Sabatino del villaggio passino la mano ad una giornata di reale riscatto della cittadinanza; è giunto il momento per Amantea di poter festeggiare la sua Domenica di liberazione.

Il Tempo è scaduto….Che scada anche il resto!!"

Vincenzo Lazzaroli

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