Ieri sera una signora ha scritto : “Buonasera, DOMANDA: i miei genitori di 70 e 75 anni hanno ricevuto una bolletta d’0acqua di 70.527,46 euro per il periodo 2014/2015".
Continua - "Vorrei sapere se questa cifra assurda è arrivata anche ad altri e come fanno 2 persone di 70 e 75 anni , che hanno un appartamentino di 100 mq, e che ci vivono solo un paio di mesi all’anno, a consumare 70527,46 euro di acqua in un anno?
Se qualcuno può aiutarmi ne sarei molto grata. Buona Serata".
La lettera è firmata.
E la signora (la figlia, credo) dell’intestatario delle bolletta ha allegato la stessa.
Impossibile quindi, non leggerla ed impossibile non cogliere che:
-Si tratta di un italiano all’estero che vive in Belgio a Maasmechelen (nella bolletta si legge Maasmecelen); un italiano che ha scelto Amantea, dove abita in via Lungomare, per comprare una casa nella quale viene ad estivare!!).
- che la lettura al 31 dicembre 2014 era di 744 mc;
-che la lettura al 31 dicembre 2015 era di 54.102 mc;
-che il consumo effettivo in luogo di 53.358mc 54.102-744= 53.358) è stato stabilito in 99.261mc ??
Ma chi ha fatto questi calcoli?
Non è che il freddo nel quale sono costretti a lavorare ha loro bloccato le sinapsi?
Od i pc sono andati in tilt visto che salta la corrente?
- ed in effetti il consumo addebitato è stato pari a 53.358mc da cui è nato l’addebito di 41.619,24 euro per consumo di acqua, 5.869,38 per fognatura e 16.540,98 per depurazione.
Per fortuna ci viene detto che l’ufficio è immediatamente corretto la bolletta.
Meno male che al signor B...(x) non è venuto un infarto.
Certo che deve essere rimasto non poco sorpreso.
La cosa resta comunque inspiegabile.
Per esempio chi avrebbe fatto questa lettura? Ma è stata davvero fatta? O si tratta di un calcolo teorico?
E chi ha registrato la medesima? Non è rimasto sorpreso per un consumo così esorbitante? E nessuno ha letto, magari semplicemente stampando la bolletta o notificandola, l’addebito abnorme?
Ma forse gli addetti non hanno nemmeno il tempo di leggere ciò che scrivono, di capire che in questo modo possono incorrere in macroscopici errori che se posti in rete possono dare l’impressione di un ufficio che funziona poco e male.
Nessuno si offenda o si alteri, per carità, ma era ed è impossibile non rendere pubblica la notizia, già pubblica, invero, e che ha suscitato una forte reazione sociale giunta al nostro sito ed anche all’ufficio tributi che è immediatamente intervenuto correggendo l’errore..
(x) cognome rimosso a richiesta.
In Amantea, dopo la squallida fine dell’ Amministrazione comunale, è partita la gara, in primis, da parte di tutti i membri della Giunta, di scaricare sugli altri la responsabilità dei disastrosi 2 anni della loro gestione.
Una volta si diceva, almeno in spagnolo “passare il morto all’altro” (echar el muerto al otro).
Questa frase, che si ripete ancora in varie parti del mondo, proviene dal Medioevo e ha una curiosa spiegazione: nei feudi all’interno dei quali venisse trovata una persona morta per cause non naturali, agli abitanti del feudo veniva imposto di pagare una tassa al signore del feudo per aver “ucciso” uno dei sui lavoratori.
Quando si trovava un individuo morto rapidamente ci si metteva d’accordo, si caricava su un mulo o su di un carro per trasportarlo nel feudo più vicino.
E così ci si vedeva esonerati dal pagamento del contributo.
È innegabile che esiste una forte tendenza a dare sempre la colpa agli altri.
Scaricare la colpa sugli altri è il fondamento di fenomeni come il complottismo, il populismo, l’antipolitica, il razzismo, nonché del malessere sociale.
Si tratta, ovviamente, di un espediente per crearsi nemici immaginari ed attribuire a loro la colpa di tutto: in questo modo ci si libera dalla fatica di dover comprendere la realtà, nonché ci si libera dalle proprie responsabilità dando la colpa ad altri.
La diffidenza, il sospetto, la rissosità che permeano e inquinano i rapporti tra le persone, le accuse che acriticamente e in modo stereotipato uno schieramento rivolge all’altro, la negazione della possibilità di un dialogo che non si traduca in un alterco o pubblico dileggio, accompagnata dalla proiezione sistematica sull’altro delle responsabilità di programmi disattesi, dimostrano quanto gli aspetti, appunto paranoicali, siano operanti nel tessuto sociale attuale.
Questo ‘virus della paranoia’ è già in azione, circola nella vita di questa città , amplifica la diffidenza fra i comuni cittadini che, a loro volta, ricambiano diffidenza e sospetto.
Un atteggiamento in qualche modo parte della natura italiana, ma che in condizioni di anche parziale difficoltà, si traduce rapidamente nella sua forma patologica: la paranoia.
E allora sono i politici che ingannano, mentono, che ignorano il risultato delle elezioni, che governano non per la collettività ma solo, esclusivamente, per il proprio tornaconto..Sebbene questa storia oggi ci giunge come un divertente racconto, è certo che l’abitudine di scaricare le responsabilità sugli altri è rimasta nel tempo.
Un amico canadese mi ripeteva sempre: “Se hai commesso un errore e sorridi significa che hai già individuato su chi scaricare la colpa”.
Gli effetti sono devastanti, in quanto: si evita di risolvere problemi o di trovare la loro vera causa, si creano e si alimentano problemi immaginari, si indottrinano i cittadini, attraverso i vari sparaballe, con informazioni false, si diffonde odio e ignoranza, si invita implicitamente a comportamenti pericolosi, ecc..
Se la massa non è cosciente di come stanno le cose, è improbabile che prema per la risoluzione di determinati problemi o che sia essa stessa parte della soluzione.
In realtà questo meccanismo di dare la colpa agli altri non produce mai qualcosa di utile, sembra che gli unici frutti sicuri siano la diffusione di odio e di disinformazione, nonché il distogliere l'attenzione dai veri problemi e/o dalle loro vere soluzioni.
A questi signori e signore risulta abbastanza difficile assumere la propria quota di responsabilità, molte volte non è neppure un processo malsano o cosciente ma piuttosto avviene per oscuri e complicati intrichi di credenze e forme di pensiero automatiche. Davanti agli occhi degli Amanteani è palese la “cialtroneria di quelli che hanno partecipato al disastro amministrativo e che in questi giorni stanno cercando disperatamente di rifarsi una verginità.
Ma se il peccato è chiaro e di una “gravità inaccettabile” additare la sola sindaca può anche essere solo una operazione di facciata..
Con la nascita di miriadi di società attorno alla spartizione dei fondi da consegnare alle sempreverdi “cooperative” i servizi, ci sono stati più costi che benefici e nessun vantaggio per la città.
Basta girare per le strade di Amantea con gli occhi semiaperti.
I “due sindaci” avranno le loro colpe e le loro “incapacità” ma per più di due anni tutti i membri della Giunta, nessuno escluso, hanno alzato la mano come scimmiette ammaestrate, per assecondare le scelte scellerate dell’Amministrazione.
Eppure sempre leggendo le cronache, diverse cosucce erano state nascoste. Sotto il tappeto storie, neppure tanto vecchie, di fatti noti che hanno raccontato e raccontano di soldi spariti, cartellini timbrati impropriamente, ‘appaltini’ dati miracolosamente, soldi stornati verso fantomatici ponti, assunzioni per meriti speciali, concorsi taroccati, e tanto altro ancora. Sempre ‘Si’ e ‘Sissignore’.
Una vera e propria “banda di onesti Robin Hood moderni”.
E’ il solito teatrino locale che però non farà più ridere nessuno. Migliaia di Amanteani ne hanno le tasche piene di questi “padroni”.
Le vicende di questi ultimi 2 anni dimostrano tutti i limiti di questi apparentemente sprovveduti in “Rosa” , il cui moralismo, agitato come una clava contro tutto e contro tutti, ora ritorna indietro come un boomerang.
Una cosa è certa, Il fallimento della Giunta Sabatino è reale..
E’ il fallimento di una “classe dirigente far locca” nel suo complesso. Per due anni la festicciola ha fatto comodo a tutti quelli che ne hanno fatto parte.
Credo però che chiunque scelga di omettere le proprie responsabilità serva a crearsi una nuova verginità politica, mentre nei fatti è chiaro che quelli che oggi si dissociano pensano di riproporsi agli Amanteani per il futuro, con qualche punto di sutura e un po’ di chirurgia plastica a coprire le loro malefatte.
“Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.”(Italo Svevo)
Beaumont sur Mer 16 gen 2017 Gigino A Pellegrini & G el Tarik
disinteressatamente , cosi come è iniziata, l’avventura, perché di “avventura” si è trattata quella di Monica Sabatino, Sindaca inadeguata per una Città come Amantea.
Non sapremo mai, se di un capriccio si è trattato, o di un calcolo meccanico di un “ mago Zurlì “alias “ volontario civico “, fuori dal tempo, nel mentre regnano : internet, face book, twitter, affinchè questa figliol prodiga potesse assurgere agli onori della politica.
Tutto iniziò con l’aumento al massimo possibile dell’indennità di carica di Sindaco ed assessori, primo atto politico rilevante dell’ amministrazione Sabatino & C. , nel mentre nella nostra Città centinaia di famiglie arrancavano per arrivare alla fine del mese e centinaia di giovani laureati e diplomati vagavano in cerca di un lavoro; per proseguire poi con la devoluzione del mutuo contratto dall’amministrazione “ Tonnara “ per l’ammodernamento del lungomare cittadino, verso opere minori, irrilevanti rispetto al “ Lungomare “, infischiandosene di una raccolta di migliaia di firme popolari a sostegno di questa opera strategica per lo sviluppo di una cittadina turistica qual è Amantea.
Per passare poi attraverso errori ed orrori, che hanno fatto di Amantea una cenerentola regionale e nazionale.
E’ finita con il documento di dimissioni di nove consiglieri comunali, la maggioranza in seno al consiglio e la stragrande maggioranza della Città, stanca ormai di una guida dimostratasi sin da subito alla prova dei fatti, non all’altezza del ruolo da ricoprire : superficiale, approssimativa, impreparata.
Dei nove consiglieri sottoscrittori delle dimissioni, ben quattro provenivano dai banchi della maggioranza due donne e due uomini che hanno trovato il coraggio civile di staccare la spina ad una amministrazione oramai alla deriva, “ ammesso che una bussola l’abbiano mai avuta “, evidentemente come abbiamo avuto modo di scrivere sette giorni fa, non si è trattato di rami secchi mai di petali stanchi di restare attaccati ad uno stelo arrogante ed egoista-
Il prezzo più alto sarà come sempre pagato dai cittadini : due anni e mezzo persi, in cui il tempo è fattore determinante per la crescita e lo sviluppo, in un periodo di cosi grande crisi, occorrevano ben altri cervelli e ben altre esperienze.
Occorrerà rimboccarsi le maniche, per tirare fuori Amantea dalla palude, in cui si è cacciata in questo periodo, occorrerà ridare fiducia ai cittadini nelle istituzioni, occorrerà scegliere con oculatezza quando nella prossima primavera saremo chiamati a dare ad Amantea un nuovo governo.
Un giuoco di squadra sarà necessario, consapevoli delle grandi difficoltà in cui dovrà partire la prossima amministrazione comunale.
E’ dalla nostra storia che dovremo tirare fuori la forza le energie necessarie ed indispensabili per risalire la china in cui ci troviamo.
Questi due anni e mezzo non hanno lasciato traccia, non un qualcosa da lasciare ai posteri, solo una rosa appassita velocemente ed un arcobaleno che ha perso i suoi originari colori.
Nulla da lasciare alla Storia, Insieme per la Città
Il Gruppo Consiliare