
La vicenda del mare e dell'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale nella Regione Calabria passeranno come una delle storie più tristi della politica italiana e regionale.
Da questa vergognosa vicenda non restano certamente fuori i comuni.
Tutto nasce dalla legge Galli i cui danni sono stati finora infiniti ma che continueranno a durare nel tempo.
Tanto più per la sintonia con certa politica.
Una sintonia conclamata dalla dichiarazione dello stato di emergenza del sistema di depurazione fatta nel 1997 dalla Presidente del Consiglio dei Ministri e che nulla ha risolto fino al 2008 quando si pose fine a questa ingerenza inutile e dannosa dello Stato nelle cose della Calabria.
Tanto che ancora oggi i comuni tentano accordi locali per contenere gli importi da pagare al curatore del fallimento della Ge.ri.ca.scarl.
La Ge.ri.ca.scarl ( acronimo di Gestioni idriche risorse Calabria) è la società che ha curato «la gestione del servizio integrato di conduzione, manutenzione, controllo e custodia degli impianti di depurazione e sollevamento delle reti fognarie svolta nell'anno 2004 dall'Ati "DondiIbi", in forza del contratto di appalto stipulato con il commissario delegato nell'anno 2000 ed il credito vantato dal fallimento Ge.ri.ca. deriva dalla cessione dei crediti stipulata in data 20 aprile 2009 tra Ibi Idroim pianti spa e "Ge.ri.ca.scarl"., regolarmente notificata all'Ato 2.
L’Ato 2 è quello di Catanzaro al quale stranamente Amantea appartiene per via dell’impianto di depurazione di Nocera Terinese ( ancora lui!).
Ora il Tribunale di Rovigo con sentenza del 09/03/2010 ne ha dichiarato il fallimento nominando curatore il Dr. Alberto Astolfi che ora chiede anche al nostro comune il pagamento delle somme dovute.
E susseguentemente si è anche pronunciato il TAR Veneto
Ora il comune di Amantea cerca l’accordo con il curatore del fallimento della Ge.ri.ca.scarl.
Il verbale n 1, pur pubblicato sul sito, non è stato reso accessibile.
Non resta che aspettare la minoranza (ove ancora esista).
Al link di seguito è possibile scaricare il File del verbale del Comune di Amantea – Sito Istituzionale
http://comuneamantea.gov.it/download/fallimento-ge-r-ca-s-c-r-l-sentenza-tar-veneto-verbale-n-1/
Riceviamo e pubblichiamo
Il giovane pilota calabrese fuori pista mentre impazzava la bagarre per il 2. posto nella Carrera Cup Italia
Sfortunato finale per Simone Iaquinta sul circuito di Imola. Il forte driver calabrese, infatti, dopo aver conquistato il quarto piazzamento in gara due, è stato costretto a un precoce ritiro in gara 3 dopo una collisione che lo ha portato fuori pista. Il tutto, proprio mentre impazzava la bagarre per il secondo posto.
Il sesto round della Carrera Cup Italia non ha dunque sorriso al pilota castrovillarese, che, durante la lotta per il secondo piazzamento con Mikael Grenier (Tsunami RT – Centro Porsche Padova) e Di Amatosi è trovato fuori dai giochi.
Lo sfortunato episodio non demoralizza comunque il forte driver della casa di Stoccarda (Iaquinta infatti fa parte dei 7 piloti selezionati dal vivaio Porsche) e ripoterà, nel prossimo appuntamento di campionato, la sua Carrera 991 del Team Arco Ghinzani Centro Porsche Milano al massimo dei giri per ottenere un risultato di prestigio.
Il 15 e 16 ottobre, infatti, il circuito del Mugello ospiterà l’ultima competizione stagionale, che chiuderà il 2016 della Carrera Cup Italia.
“Sono profondamente dispiaciuto – ha dichiarato Iaquinta al termine della gara – perché la mia aggressività in gara non ha pagato e ha danneggiato la gara di altri piloti e scuderie. Di questo mi dispiace, così come mi spiace per tutti coloro che mi guardavano da casa e che purtroppo hanno dovuto spegnere la TV in anticipo. Ringrazio profondamente i miei coach dello Scholarship Programme che mi hanno aiutato subito a capire i miei errori per far sì che non accadano più in futuro, in particolare al Mugello dove disputeremo l'ultima gara dell'anno”.
Per chi come me , salvo i quasi due anni dedicati al servizio militare, ha sempre vissuto ad Amantea ed ha avuto per sempre negli occhi le immagini dei ruderi della Chiesa di San Francesco d’Assisi
( quella di San Francesco di Paola, purtroppo non esiste più, ne alcuno- con la eccezione della associazione di Andreani- si preoccupa di saperne di più) e nelle gambe l’erta che dalla Chiesa di sant’Elia porta alla più bella memoria basso mdievalistica della nostra città, è stato una gioia seguire i lavori di restauro della Chiesa.
Una gioia quasi simile al dolore di vedere oggi in tanta bellezza e grazia due vergognosi pseudo cancelli che vietano per lo più l’accesso degli amanti dell’arte, della storia locale e degli straordinari panorami locali che si possono godere dalla collina del centro storico quando si sale verso la chiesa di San Francesco d’Assisi , la torre normanno-angioina ed il castello della regina Giovanna.
A nord, lato casa Mirabelli Centurione la ditta ha dimenticato i ruderi del cancello di chiusura che inibiva l’accesso al cantiere .
Una dimenticanza inaccettabile.
Se l’amministrazione non provvederà alla immediata rimozione, a giorni ci procureremo l’ indirizzo della ditta e rimetteremo una diffida alla sua rimozione, ovviamente segnalando la cosa a chi di dovere, tra cui la Soprintendenza , e ricordando che si tratta sicuramente di una omissione degli obblighi contrattuali.
Siamo stanchi di ricevere segnalazioni di gente che tenta di salire e trova la chiusura impropria.
Ma la principale vergogna resta quel pseudo cancello che vedete nella foto e che spesso chiuso impedisce l’acceso ai ruderi della chiesa francescana
Il paradosso è che per strada troviamo la segnaletica che indica la chiesa e questo abominevole ed ingiustificato cancello che di per se è un oltraggio.
Per fortuna che il tempo è stato più pietoso degli uomini ed il misterioso comunicato è in parte stato cancellato.
Un comunicato dove si leggeva: “L’accesso al sito archeologico di San Francesco d’Assisi è possibile tutti i giorni dalle ore 08.00 alle ore 21.00 salvo il caso di chiusura del cancello”. ???????
Che cosa diavolo significa?
E comunque ne chiederemo ragione e giustificazione.
E’ inaccettabile, in merito, il silenzio della cultura amanteana, se esiste, lo stesso che non parla della biblioteca ( per cortesia non si offendano i colti o quelli che si suppongono tali!!!!).
Così come è inaccettabile che il luogo sia reso di fatto inaccessibile o meno accessibile di quanto non lo sia stato finora.
A tutti vorrei ricordare che la sopra c’è la storia della nostra città, quella che può essere calpestata , toccata, vissuta, nel bene o nel male, e che proprio per questo DEVE POTER ESSERE calpestata , toccata e vissuta, nel bene o nel male.
Togliete i cancelli! I beni storici appartengono a tutti!!!!!!!
Ricordo a me stesso che se io ed il buon Massimo Ruggiero non fossimo saliti alla chiesa di San Francesco d’Assisi durante i primi lavori di conservazione non avremmo trovato e salvato la pietra con i due mascheroni del Dio Sole che oggi , conservati al patrimonio della nostra città, sono esposti nella chiesa di San Bernardino.
Giuseppe Marchese.