
Riceviamo e pubblichiamo:
E' con piacere che vi comunico che si terrà presso la Terrazza del Lido Azzurro, sul Lungomare di Amantea, in data 23 luglio 2016 alle ore 20.00, un incontro divulgativo sul tema dell'obesità e delle malattie correlate dal titolo "L'evoluzione umana passa per l'obesità.
Alimentazione e Chirurgia Bariatrica Metabolica a confronto per risolvere il problema obesità."
Prima della discussione i partecipanti interessati saranno valutati gratuitamente attraverso la raccolta di dati clinici (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, peso ed altezza con calcolo del body mass index, percentuale di massa grassa, circonferenza addominale, anamnesi personale e familiare) che attentamente elaborati potranno fornire il proprio fattore di rischio per eventi cardiovascolari.
Durante l'incontro verranno trattati in maniera chiara, semplice e comprensibile i temi caldi legati all'obesità, in particolare gli aspetti legati alle malattie correlate ed loro risoluzione: da uno stile di vita adeguato alla chirurgia dell'obesità.
L'incontro è organizzato dal Dr. Francesco Caruso, medico-chirurgo - specialista in chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopia digestiva - dirigente medico in chirurgia generale, oncologica, mininvasiva, e dell'obesità presso il Policlinico San Marco di Bergamo – Gruppo San Donato. Parteciperanno all'incontro diversi specialisti in materia di alimentazione e patologie correlate all'obesità.
Un ringraziamento speciale ai proprietari ed allo staff del Lido Azzurro che si sono dimostrati immediatamente sensibili al tema e disponibili ad ospitare l'incontro.
L'evento è gratuito, autofinanziato ed aperto a tutti gli interessati. Non ci saranno raccolte fondi. Ai partecipanti sarà offerto un buffet di benvenuto.
Riceviamo e pubblichiamo.
Ho appena letto sul portale Tirreno News, un articolo, peraltro non firmato, che conteneva uno strano mix giuridico-medico, per la verità un po’ sconclusionato.
Mi perdoni l’anonimo estensore, ma non mi è sembrato un grande esperto di diritto costituzionale, neanche di diritto internazionale per la verità, ma soprattutto non eccelle nella materia della infettivologia e, men che mai, nella specialistica epidemiologica.
In realtà ciò che traspare, dalle parole del nostro signor X, è paura, la sua personale naturalmente, ma al contempo, la necessità di diffonderla questa paura, in modo da giustificare la propria magari. Veniamo ai fatti denunciati e che una ipotetica congiura del silenzio, ordita da chissà chi e fortunatamente sventata da un giornalista coraggioso, assai più dei colleghi nelle giungle asiatiche o nei deserti arabici, manterrebbe nascosti.
Parlo da medico e pertanto con una certa cognizione di causa, anche perché da una dozzina di anni quelle zone del mondo, da cui proviene buona parte di quei disperati, di cui parla l’articolista, le conosco bene dato che vi opero, grazie anche alla generosità di tanti cittadini di Amantea.
Il nostro signor X parla di un caso di AIDS tra i profughi presenti in un Centro di accoglienza. Ebbene, tralasciando la confusione tra AIDS e sieropositività all’HIV, che è parte dell’ignoranza di chi scrive (absit iniuria verbis, ignoranza è di colui che ignora, che non sa, come me ignorante nell’arte delle costruzioni ad esempio), se così fosse saremmo di fronte ad un caso davvero fortunato. Solo uno chiederei, considerando, dati statistici alla mano, che purtroppo ad Amantea, tra i residenti ce ne dovrebbero essere diversi, ma sono bianchi però.
E la scabbia allora? Direi che è una fortuna che nel Centro di accoglienza ci sia una presenza costante di Medici, che l’Azienda Sanitaria ha voluto, perché la tutela della salute pubblica, migranti compresi, anche se non bianchi, è considerato bene primario.
Una volta tanto bisognerebbe dire “Brava ASP!”. Quindi se arrivassero migranti con la scabbia, sarebbero individuati e trattati (non abbattuti) assai rapidamente. Ma c’è di più, c’è la TBC, per la verità solo ventilata dal nostro amico, ma io, al posto suo evocherei pure la malaria (qualcuno in passato lo ha già fatto, salvo poi far rientrare l’allarme quando qualcun altro gli ha spiegato che non è malattia contagiosa), la dissenteria, la febbre gialla, la peste nera, qualche altra cosa di diverso colore e infine “il ginocchio della lavandaia”.
Cito Jerome Klapka Jerome e “Tre uomini in barca (per tacer del cane)” e non la Costituzione Americana, forse è meglio. Ma meglio sarebbe tacere su ciò che non si conosce, meglio sarebbe tacere e non denunciare colpe del sistema, quando spesso il colpevole lo potremmo individuare guardando uno specchio, meglio sarebbe guardare dentro di noi per scoprire se davvero pensiamo di appartenere ad un’altra razza.
Perché io non appartengo alla razza bianca, nemmeno a quella nera, alla rossa o alla gialla, io e te caro amico che hai paura, apparteniamo alla razza umana.
Ed assai più pericolosa di un acaro o di un virus, c’è una malattia, lei assai contagiosa e difficile da eradicare. Si chiama razzismo.
Dopo la lettura di questo articolo mi aspetto forti reazioni. Intanto è il sentimento diffuso per la città.
Campora San Giovanni, in particolare.
Già, perché è soprattutto nella frazione che è vivo il malcontento tra la gente che osserva. “ A Campora mancu nu vigile, alla principessa invece c’è chjnu”.
Tutto nasce da un assurdo limite di velocità di ben30 kmh, impossibile da mantenere.
Ricordate il filmato della autoambulanza la cui sirena riempiva l’aria mentre aspettava che passassero le auto che venivano dal lato opposto e che non rispettavano il limite proprio per ridurre i tempi di attesa del 118?
Un limite che unito all’autovelox arricchisce le casse comunali.
Si parla di centinaia di contravvenzioni…….
Peraltro proprio la presenza dei vigili imporrebbe il fermo delle stesse auto ed invece, dicono, che non è così.
Ed allora un po’ di pazienza e tutti i turisti( sempre meno in verità) e gli accedenti ad Amantea) sempre meno in verità) si vedranno notificare una salata contravvenzione.
Eppure basterebbe applicare l’art 179 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, apponendo prima le bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio.
E successivamente i dossi artificiali.
E non venga il solone di turno ricordare che il comma 4 stabilisce che i dossi possono essere adottati dove esiste, come nel caso) un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 Km/h
E soprattutto a ricordare che a mente del comma 5 i dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc. e che ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento.
Ad Amantea tale comma, infatti, non vale. Ne sono prova i dossi apposti in ogni dove!
Al punto che i mezzi di soccorso sono anche essi tenuti a rispettare l’Assurdo limite di 30 kmh!!
Ahimè, dicono, solo per fare cassa!