
Venerdì 10 Giugno presso il campo sportivo di San Pietro in Amantea si terrà la prima Festa dello Sport, evento organizzato dalla Pro Loco e dall’Associazione Sportiva Atletico San Pietro.
La manifestazione segna la chiusura del primo anno di iscrizione dell’Atletico San Pietro al campionato di calcio a 5 di serie C del CSI e apre la strada al programma di eventi estivi della Pro Loco, associazione al suo primo anno di attività sul territorio.
La giornata prevede una serie di incontri amichevoli di calcio a 5: aprono la strada i pulcini della scuola calcio ASD Lago, seguiti dalle ragazze dell’Azzurra Calcio di Rende, concludendo infine con un torneo quadrangolare delle squadre del CSI.
Lo scopo dell’evento è quello di promuovere un calcio pacifico e pulito, privo di agonismo e all’insegna del divertimento.
Ospite della serata Antonio Michienzi, che si esibirà in uno spettacolo di calcio freestyle al termine del quale inizierà il concerto del gruppo calabrese di musica popolare AlmaFolk.
Nel corso della manifestazione presso gli stand gastronomici della Pro Loco sarà possibile degustare panini, spezzatino e altri prodotti.
II Personale di Segreteria e Guardie Municipali
La pianta degl' impiegati era cosi stabilita : un Segretario ed un Vice Segretario. Se non che verificatasi nell'anno incorso la morte del Segretario sig. Sicoli Pasquale, venne promosso a tale ufficio Il Vice - Segretario signor Pesce Giuseppe con deliberazione dell' 11 Febbraio 1899.
Ma per quanto possa egli spendere l’attività sua, la sua opera è impari alle esigenze dell' ufficio non bastando il lavoro d'un solo ad attendere a tutte le mansioni cui n' e fatto obbligo, tanto più che egli cumula in se anche le cariche di segreteria dell' ufficio di Conciliazione e di Segretario della Commissione Mandamentale di Ricchezza Mobile.
Si rende quindi più che necessaria l' opera d'un secondo impiegato, la nomina, cioè, del Vice Segretario, che dovrebbe essere conferita a persona intelligente, volenterosa e sopratutto onesta, di che fortunatamente non fa difetto questa cittadinanza. E ciò vieppiù, se si consideri, che la vacanza avutasi finora di tale posto, non ha prodotto alcun vantaggio economico all' azienda comunale; il sig. Pesce avendo riscosso pei mesi decorsi, non soltanto lo stipendio del Segretario, ma anche quello del Vice Segretario senza alcuna deliberazione di Consiglio o di Giunta, che l' autorizzasse, ma col sistema dei mandati di cui si e sopra fatto parola, e con l' obbligo assunto da lui oralmente verso il Sindaco pro tempore di
provvedere de proprio alla mercede di qualche amanuense che potesse giornalmente occorrergli in ajuto,
Altra irregolarità si é dovuta riscontrare per l' esazione dei dritti di segreteria, i quali se dovuti, in base alle vigenti disposizioni, ai Segretari comunali di nomina anteriore all’anno 1881, non lo sono per quelli di
nomina posteriore, nella quale condizione trovasi appunto l'attuale Segretario, onde avrebbesi dovuto, come dovrassi, versare nella tesoreria comunale i dritti medesimi finora esatti e quelli da esigersi in prosieguo. Se non che, tenuto conto che ciò verrà a porre il nuovo segretario in condizione economica peggiore di quella del precedente; che d' altronde può apparire esiguo 1o stipendio di L. 54 mensili e che poco o niuna differenza evvi tra lo stipendio suo e quello fissato pel Vice Segretario;
che infine, il Comune verrebbe ad avvantaggiarsi d'ora in avanti d'un nuovo introito, vedrà il Consiglio se non sia il caso di rimaneggiare la pianta del personale di Segreteria, non arrecando aggravio alla finanza del Comune, ed anzi provvedendolo d' un .amanuense fisso, pei lavori di copiatura e come aiuto al riordinamento dell' archivio In siffatto modo il Comune, mentre aumenterebbe il numero dei suoi impiegati, pure sopportando la stessa spesa d' oggi, si avvantaggerebbe dello introito dei dritti di segreteria.
Quel che importa, infine, è che pure rimanendo il Segretario il Capo Direttore dello Ufficio di Segreteria, fossero distinte le attribuzioni rispettive di lui e dell'altro impiegato di concetto, perché ne assumano particolare obbligo e responsabilità verso l’amministrazione, e possa questa più agevolmente invigilare al regolare funzionamento dell' ufficio, e premiare e lodare l’operoso, come punire e biasimare l'indolente. A tal fine nulla osterebbe a che fosse messa in esecuzione la deliberazione 22 Novembre 1898 della Giunta Municipale, che, A tale riparto provvedeva, ma che rimase inattuata, a causa della sopravvenuta morte del Segretario.
Sì deve deplorare il modo con cui finora si è atteso da parte delle guardie civiche al servizio di polizia urbana, e volendone ricercare le cause, esse si appalesano innanzi tutto nella indolenza di chi avrebbe avuto l'obbligo di sorvegliare e poi nella inattitudine di una delle attuali guardie, sia per motivi di età che di salute; ed infine nel non aver curato di eccitare fra loro una certa emulazione, gratificandole per qualche utile servizio reso.
Invece si è serbato l' opposto metodo, e raramente si è dato corso ai verbali di contravvenzione da loro elevati. Intanto le attuali risorse del bilancio, non permettendo di aumentarne il numero, un certo miglioramento potrà conseguirsi coi seguenti provvedimenti:
1.° Dispensando dalla carica la guardia Amato Giuseppe, il quale, avanzato negli anni e cagionevole di salute, non può continuare nel servizio, disimpegnandolo come si deve.
Se non che, tenendo presente che egli è in misere condizioni economiche; che non ha dritto a pensione, e che, privo dell'attuale salario, sarebbe condannato a morire d'inedia od a vivere elemosinando, è giusto, anzi doveroso, da parte dell' Amministrazione, che essa affidi all'Amato altro servizio meno attivo e più adatto alla sua età, come quello di custode municipale.
2.° In sostituzione di lui nominare altri che per attitudine ed energia possa disimpegnare con zelo e proficuamente la carica sua.
3.° Per incoraggiare le guardie ed emularle a fare il proprio dovere, destinarsi in favore di quella soltanto, che avrà accertata la contravvenzione, parte del retratto in proporzione maggiore dell' attuale: per esempio la metà ..
4.° Ripartire il servizio in modo razionale, disciplinandolo con apposito regolamento, e provvedere a che sia tutelato da un lato il prestigio degli agenti col non arrestare il procedimento delle contravvenzioni, e dall' altro il decoro del servizio col punirli severamente, quando incorressero in colpa, o abusassero delle loro funzioni.
Nota 1) Sembra opportuno evidenziare che i corpi di polizia locale sono nati tutti tra la fine del ‘700 e la fine dell’ottocento - Torino 1791, Milano 1860, Bergamo 1864, Venezia 1876 Vicenza 1871, etc etc.
La Legge Comunale e Provinciale del 1859, diede ai Comuni la possibilità di dotarsi di guardie per vigilare sul rispetto delle proprie norme.
Nel 1907 Giovanni Giolitti, Capo del Governo e Ministro dell'Interno, regolamentò la materia facendo confluire le “Guardie Civiche” nel Corpo degli Ufficiali ed Agenti della Pubblica Sicurezza - R.D. 01 agosto 1907 n. 690 - riconoscendo ai Comuni la possibilità di provvedere alla vigilanza dei regolamenti locali a mezzo di proprio personale.
I Comuni affiancarono così al neonato corpo delle "Guardie Agenti per la Pubblica Sicurezza", le Guardie Rurali, Campestri, Urbane, ed ottennero le proprie Guardie Daziarie.
Dai primi del ‘900, a seguito della “Riforma Ricasoli” i corpi delle Guardie Civiche assunsero più spesso la denominazione di Vigili Urbani, termine con il quale vennero identificati fino all’approvazione della Legge 07 marzo 1986 n° 65, con la quale assunsero la denominazione odierna di Agenti di polizia municipale. Ad oggi le normative regionali per ricomprendere le Polizia municipali e provinciali hanno adottato il termine Polizia locale.
Nota 2) I commissari segnalano che “raramente si è dato corso ai verbali di contravvenzione da loro elevati”. In sostanza Amantea , tra le prime, si dota di un corpo di Polizia ma non da corso ai verbali redatti! Nasce da lontano il compromesso politico!
Gli amanteani ci sembrano un “popolo” per la gran parte distratto dalle “ambasce quotidiane” -direbbero gli antichi-; mentre altri sono tesi ad arricchirsi od a conservare le propria posizione di dominio sugli altri.
Un popolo , quindi, troppo preoccupato in qualcosa.
E così omettono di ricordare oltre alla propria storia anche quella della stessa città.
Ed è per questo che quando si ha la “ventura” di imbattersi in una “relazione” come quella a noi pervenuta, e della quale ringraziamo il possessore che ce la ha fornita – un signore che ha abitato il centro storico- restiamo sorpresi nel cogliere, intanto, le verità in essa contenute ed insieme la presenza nella città di un gruppo di persone capaci di redigerla.
Un lavoro difficile; reso tale - capirete leggendo le prime pagine - anche dal divieto di “invadere le attribuzioni delle autorità costituite”, e dal divieto, altresì, di valutare “ provvedimenti amministrativi per lo passato adottati e che potessero condurre a responsabilità personali”.
Un miracolo di equilibrio che, comunque, espone- se non denuncia- una serie di fatti rilevanti della storia del comune di Amantea probabilmente ricercata e partecipata alla città solo in questa unica occasione.
Non rischiamo, ovviamente, di scommettere sul fatto che “altri” ne posseggano una copia, celata nella propria biblioteca o nella “vecchia cascia” senza avvertire il dovere di parteciparla agli altri, nel rispetto di quel vezzo pseudo culturale amanteano secondo il quale chi detiene la notizia sarebbe colto.
Per stemperare questa suggestione abbiamo deciso di rendere pubblica qualsiasi cosa della storia cittadina riusciamo a trovare.
Lo faremo sotto l’egida de “Lo scaffale”, inizialmente attraverso il sito web Tirrenonews in attesa di attivare uno specifico sito sulla documentazione storica e culturale della nostra città.
Riteniamo anche doveroso avvertire i lettori di non stampare le pagine che man mano inseriremo perché è intenzione de “ Lo Scaffale” di dare inizio alla editazione, a costi più bassi possibile, di tutto quanto rinverremo, oltre che della produzione letteraria e culturale dei soci e degli aderenti alla nostra associazione, così da dar inizio alla stampa di quanto disponibile, oggi o domani, sulla storia e sulla cultura della cittadina.
Un insieme di quaderni storici, ambientali, culturali da trasmettere a chi verrà.
Buona lettura.
Per “Lo Scaffale” Peppe Marchese
NB Lo Scaffale al momento è rappresentato da Pasquale Bonavita, Gregorio Carratelli, Peppe Marchese, Rodolfo e Roberto Musì, Sergio Ruggiero, Giuseppe Sconzatesta.
PRIMA PARTE.
Chiaro ed esplicito era il mandato dalle S. V. affidatoci, lo studio e l'esame del funzionamento attuale dei pubblici servizii, degl' inconvenienti che presentassero, dei rimedii che potessero apportarsi ad essi pel loro migliore assetto e sviluppo.
Ma se vasto era il campo sottoposto alle nostre indagini, circoscritti n'erano i limiti, onde ancora più difficile si presentava il compito nostro, di natura assai delicato, non dovendo invadere le attribuzioni delle Autorità costituite, nè disponendo di tutti i' mezzi d'indagine a queste consentiti, e dovendo sfuggire ogni esame ci si conceda l' espressione - del contenuto intrinseco dei provvedimenti amministrativi per lo passato adottati, e che potessero condurre a responsabilità personali.
Abbiamo avuto di mira soltanto il bene del paese, e di persone non abbiamo fatto cenno, se non quando l'esame del provvedimento stesso lo richiedeva necessariamente.
I criteri, cui ci siamo ispirati, sono stati veramente obbiettivi, interpetri noi così anche dei nobili sentimenti che le SS. VV. nutriscono e che mirano unicamente alla salvaguardia degl' interessi del Comune, non a vendette, nè ad ire di partiti. E che questi siano stati proprio i criteri ed i sentimenti, da cui siamo stati mossi, come del resto a noi n'era fatto obbligo, lo dimostra la perfetta armonia e concordia serbate costantemente nel seno della Commissione, l' uniformità delle proposte fatte dai singoli suoi componenti, l' unanimità del voto ottenutosi in tutti i provvedimenti, che verremo man mano suggerendo e proponendo alle SS. VV.
Archivio – Registri - Contratti
La commissione non ha mancato di fermare la sua attenzione anche sullo attuale ordinamento dell' archivio comunale, il quale lascia tuttavia non poco a desiderare" non ostante la formale dichiarazione in contrario, con- tenuta nella deliberazione della Giunta Municipale del dì. 25 agosto 1898 e colla quale accordavasi all' uopo una gratificazione al vice segretario Sig. Pesce.
Il disordine tuttora esistente può riassumersi così:
A. Fascicoli dì atti e documenti buttati per terra alla rinfusa.
B. Corrispondenza e documenti accumulati e messi l' un sull' altro da parte,senza loro distribuzione nelle rispettive pratiche.
C. Deficienza di ordine di data nella tenuta della corrispondenza,
D. In molti fascicoli nessuna traccia della corrispondenza tenuta dall' Amministrazione, pel disbrigo degli affari per la risoluzione delle vertenze, e ciò perché a quanto ha dichiarato l'attuale segretario, non era costume serbare in atti, per lo passato, le minute.
E. Dispersione di atti e documenti non privi d' importanza, .come perizie, relazioni ecc., dovuta al disordine stesso in cui per l'innanzi mantenevasi l' archivio, o alla consegna fattane senza ricevo a sindaci, assessori, consiglieri, avvocati e periti del Comune.
Ad onor del vero devesi da un lato riconoscere che l' attuale segretario ha cercato di rendere minore il disordine, attenendosi alle istruzioni ministeriali impartite con la circolare del I° marzo 1897, e dall' altro che ,al detto disordine contribuisce la insufficienza del locale e del personale di segreteria. e sopratutto la deficienza degli armadi, onde occorre all' una e all' altra porre rimedio, separando per giunta, a maggior custodia degli atti, l'archivio dallo ufficio di segreteria, ove tutti accedono.
In quanto ai registri è rimarchevole quanto segue:
I. Che l' inventario di tutti i beni mobili ed immobili, di pertinenza del Comune, e delle sue attività e passività non è al corrente, essendosene trascurate le va riazioni e rettifiche da parecchi anni.
2. Che non esiste affatto il registro di popolazione o di anagrafe, sebbene obbligatorio.
3. Che per quanto appaia inverosimile, non èvvi lo elenco delle strade comunali e vicinali soggette a servitù pubblica, che avrebbe dovuto essere compilato ed omologato dal Prefetto della Provincia in esecuzione della Legge sui Lavori Pubblici del 1865.
E quello che più è strano, si è che pur non sussistendo detto elenco, lo si modifica va con atto del per far cessare il carattere di demaniale nella strada comunale. che da Amantea menava a Belmonte, e poterne disporre l'alienazione pel prezzo di L. 66,18 alla Signora Egidia Florio, moglie dell' ex. assessore notaio Florio.
Urge più che mai che il Comune abbia siffatto elenco, o richiedendone copia alla Regia Prefettura, nel cui archivio di deposito potrebbe rinvenirsi, o compilandolo
ex novo: e tale urgenza si rende più evidente, sol che si consideri, che non manca chi persistentemente assevera essersi da qualcuno usurpati dei tratti di strade, e da qualche altro precluso il transito al pubblico su strade vicinali soggette a servitù pubblica.
4. Che nel registro delle deliberazioni della Giunta Municipale appaiono soltanto trascritte quelle emesse sino al 5 maggio ultimo scorso. E se deve prestarsi fede alle formali dichiarazioni del Segretario, ciò non sarebbe da attribuirsi ad omissione da parte sua, ma al fatto, che realmente la precedente Giunta Municipale non sentì il bisogno di riunirsi per provvedere ai pubblici servizi dalla detta epoca fino allo insediamento della nuova amministrazione, cioè per la durata di circa tre mesi.
Inoltre dal detto registro non risulta alcuna deliberazione di liquidazione di pagamento, serbandosi la consuetudine, per quanto poco lodevole, di redigere i mandati e disporre il pagamento anche sui fondi a calcolo e sulle spese impreviste in base alla semplice firma del Sindaco e di un
assessore.
5. Tanto nello stesso registro, che in quello delle deliberazioni consi1iari, manca ogni indicazione sulla ottenuta o meno approvazione, sia dall' Autorità governativa, sia, nei casi vo1uti dalla legge, dall'autorità tutoria,
sicché non è dato da essi desumere se ebbero oppur no esecuzione.
Quel che poi è indubiamente deplorevole, si è che non si curi la stipulazione dei contratti a tempo debito con i fittuari, appaltatori, fornitori ecc.ecc.
Sta in fatto, che non ostante che fin dal Dicembre dello scorso anno fossero stati eseguiti a pubblici incanti gli appalti per la esazione dei dazi comunali, questi non sono stati ancor eseguiti dai contratti; sebbene fossero state rattenute a titolo di deposito, le spese, le cauzioni provvisorie degli aggiudicatari. Anzi a questo proposito, richiesto al Segretario il registro dei depositi e la prova del loro versamento,egli ha dichiarato che i medesimi non sono stati mai versati a lui o a1 tesoriere, ma sono stati trattenuti e quindi sono tuttora in potere di colui che presiedette all'asta pubblica. - Detto deposito ascenderebbe alla somma di lire 300,00. –
Conseguenza di ciò , si è stato anche che meno quello del dazio sul legname e ferro, tutti gli altri appaltatori non hanno finora curato di prestare la cauzione definitiva, rimanendo inadempiute le condizioni dello incanto e senza cautela alcuna l' amministrazione comunale.
Similmente, non ostante che fosse stato dato in fitto da oltre un biennio, non si è avuto cura di stipulare contratto col Sig. Nicola Sicoli per la locazione del magazzino a pianterreno dello edificio municipale, cosi pure per le vendite dei suoli al Cimitero. pel contratto di esattoria, e via dicendo.
…..continua…