Gli amanteani ci sembrano un “popolo” per la gran parte distratto dalle “ambasce quotidiane” -direbbero gli antichi-; mentre altri sono tesi ad arricchirsi od a conservare le propria posizione di dominio sugli altri.
Un popolo , quindi, troppo preoccupato in qualcosa.
E così omettono di ricordare oltre alla propria storia anche quella della stessa città.
Ed è per questo che quando si ha la “ventura” di imbattersi in una “relazione” come quella a noi pervenuta, e della quale ringraziamo il possessore che ce la ha fornita – un signore che ha abitato il centro storico- restiamo sorpresi nel cogliere, intanto, le verità in essa contenute ed insieme la presenza nella città di un gruppo di persone capaci di redigerla.
Un lavoro difficile; reso tale - capirete leggendo le prime pagine - anche dal divieto di “invadere le attribuzioni delle autorità costituite”, e dal divieto, altresì, di valutare “ provvedimenti amministrativi per lo passato adottati e che potessero condurre a responsabilità personali”.
Un miracolo di equilibrio che, comunque, espone- se non denuncia- una serie di fatti rilevanti della storia del comune di Amantea probabilmente ricercata e partecipata alla città solo in questa unica occasione.
Non rischiamo, ovviamente, di scommettere sul fatto che “altri” ne posseggano una copia, celata nella propria biblioteca o nella “vecchia cascia” senza avvertire il dovere di parteciparla agli altri, nel rispetto di quel vezzo pseudo culturale amanteano secondo il quale chi detiene la notizia sarebbe colto.
Per stemperare questa suggestione abbiamo deciso di rendere pubblica qualsiasi cosa della storia cittadina riusciamo a trovare.
Lo faremo sotto l’egida de “Lo scaffale”, inizialmente attraverso il sito web Tirrenonews in attesa di attivare uno specifico sito sulla documentazione storica e culturale della nostra città.
Riteniamo anche doveroso avvertire i lettori di non stampare le pagine che man mano inseriremo perché è intenzione de “ Lo Scaffale” di dare inizio alla editazione, a costi più bassi possibile, di tutto quanto rinverremo, oltre che della produzione letteraria e culturale dei soci e degli aderenti alla nostra associazione, così da dar inizio alla stampa di quanto disponibile, oggi o domani, sulla storia e sulla cultura della cittadina.
Un insieme di quaderni storici, ambientali, culturali da trasmettere a chi verrà.
Buona lettura.
Per “Lo Scaffale” Peppe Marchese
NB Lo Scaffale al momento è rappresentato da Pasquale Bonavita, Gregorio Carratelli, Peppe Marchese, Rodolfo e Roberto Musì, Sergio Ruggiero, Giuseppe Sconzatesta.
PRIMA PARTE.
Chiaro ed esplicito era il mandato dalle S. V. affidatoci, lo studio e l'esame del funzionamento attuale dei pubblici servizii, degl' inconvenienti che presentassero, dei rimedii che potessero apportarsi ad essi pel loro migliore assetto e sviluppo.
Ma se vasto era il campo sottoposto alle nostre indagini, circoscritti n'erano i limiti, onde ancora più difficile si presentava il compito nostro, di natura assai delicato, non dovendo invadere le attribuzioni delle Autorità costituite, nè disponendo di tutti i' mezzi d'indagine a queste consentiti, e dovendo sfuggire ogni esame ci si conceda l' espressione - del contenuto intrinseco dei provvedimenti amministrativi per lo passato adottati, e che potessero condurre a responsabilità personali.
Abbiamo avuto di mira soltanto il bene del paese, e di persone non abbiamo fatto cenno, se non quando l'esame del provvedimento stesso lo richiedeva necessariamente.
I criteri, cui ci siamo ispirati, sono stati veramente obbiettivi, interpetri noi così anche dei nobili sentimenti che le SS. VV. nutriscono e che mirano unicamente alla salvaguardia degl' interessi del Comune, non a vendette, nè ad ire di partiti. E che questi siano stati proprio i criteri ed i sentimenti, da cui siamo stati mossi, come del resto a noi n'era fatto obbligo, lo dimostra la perfetta armonia e concordia serbate costantemente nel seno della Commissione, l' uniformità delle proposte fatte dai singoli suoi componenti, l' unanimità del voto ottenutosi in tutti i provvedimenti, che verremo man mano suggerendo e proponendo alle SS. VV.
Archivio – Registri - Contratti
La commissione non ha mancato di fermare la sua attenzione anche sullo attuale ordinamento dell' archivio comunale, il quale lascia tuttavia non poco a desiderare" non ostante la formale dichiarazione in contrario, con- tenuta nella deliberazione della Giunta Municipale del dì. 25 agosto 1898 e colla quale accordavasi all' uopo una gratificazione al vice segretario Sig. Pesce.
Il disordine tuttora esistente può riassumersi così:
A. Fascicoli dì atti e documenti buttati per terra alla rinfusa.
B. Corrispondenza e documenti accumulati e messi l' un sull' altro da parte,senza loro distribuzione nelle rispettive pratiche.
C. Deficienza di ordine di data nella tenuta della corrispondenza,
D. In molti fascicoli nessuna traccia della corrispondenza tenuta dall' Amministrazione, pel disbrigo degli affari per la risoluzione delle vertenze, e ciò perché a quanto ha dichiarato l'attuale segretario, non era costume serbare in atti, per lo passato, le minute.
E. Dispersione di atti e documenti non privi d' importanza, .come perizie, relazioni ecc., dovuta al disordine stesso in cui per l'innanzi mantenevasi l' archivio, o alla consegna fattane senza ricevo a sindaci, assessori, consiglieri, avvocati e periti del Comune.
Ad onor del vero devesi da un lato riconoscere che l' attuale segretario ha cercato di rendere minore il disordine, attenendosi alle istruzioni ministeriali impartite con la circolare del I° marzo 1897, e dall' altro che ,al detto disordine contribuisce la insufficienza del locale e del personale di segreteria. e sopratutto la deficienza degli armadi, onde occorre all' una e all' altra porre rimedio, separando per giunta, a maggior custodia degli atti, l'archivio dallo ufficio di segreteria, ove tutti accedono.
In quanto ai registri è rimarchevole quanto segue:
I. Che l' inventario di tutti i beni mobili ed immobili, di pertinenza del Comune, e delle sue attività e passività non è al corrente, essendosene trascurate le va riazioni e rettifiche da parecchi anni.
2. Che non esiste affatto il registro di popolazione o di anagrafe, sebbene obbligatorio.
3. Che per quanto appaia inverosimile, non èvvi lo elenco delle strade comunali e vicinali soggette a servitù pubblica, che avrebbe dovuto essere compilato ed omologato dal Prefetto della Provincia in esecuzione della Legge sui Lavori Pubblici del 1865.
E quello che più è strano, si è che pur non sussistendo detto elenco, lo si modifica va con atto del per far cessare il carattere di demaniale nella strada comunale. che da Amantea menava a Belmonte, e poterne disporre l'alienazione pel prezzo di L. 66,18 alla Signora Egidia Florio, moglie dell' ex. assessore notaio Florio.
Urge più che mai che il Comune abbia siffatto elenco, o richiedendone copia alla Regia Prefettura, nel cui archivio di deposito potrebbe rinvenirsi, o compilandolo
ex novo: e tale urgenza si rende più evidente, sol che si consideri, che non manca chi persistentemente assevera essersi da qualcuno usurpati dei tratti di strade, e da qualche altro precluso il transito al pubblico su strade vicinali soggette a servitù pubblica.
4. Che nel registro delle deliberazioni della Giunta Municipale appaiono soltanto trascritte quelle emesse sino al 5 maggio ultimo scorso. E se deve prestarsi fede alle formali dichiarazioni del Segretario, ciò non sarebbe da attribuirsi ad omissione da parte sua, ma al fatto, che realmente la precedente Giunta Municipale non sentì il bisogno di riunirsi per provvedere ai pubblici servizi dalla detta epoca fino allo insediamento della nuova amministrazione, cioè per la durata di circa tre mesi.
Inoltre dal detto registro non risulta alcuna deliberazione di liquidazione di pagamento, serbandosi la consuetudine, per quanto poco lodevole, di redigere i mandati e disporre il pagamento anche sui fondi a calcolo e sulle spese impreviste in base alla semplice firma del Sindaco e di un
assessore.
5. Tanto nello stesso registro, che in quello delle deliberazioni consi1iari, manca ogni indicazione sulla ottenuta o meno approvazione, sia dall' Autorità governativa, sia, nei casi vo1uti dalla legge, dall'autorità tutoria,
sicché non è dato da essi desumere se ebbero oppur no esecuzione.
Quel che poi è indubiamente deplorevole, si è che non si curi la stipulazione dei contratti a tempo debito con i fittuari, appaltatori, fornitori ecc.ecc.
Sta in fatto, che non ostante che fin dal Dicembre dello scorso anno fossero stati eseguiti a pubblici incanti gli appalti per la esazione dei dazi comunali, questi non sono stati ancor eseguiti dai contratti; sebbene fossero state rattenute a titolo di deposito, le spese, le cauzioni provvisorie degli aggiudicatari. Anzi a questo proposito, richiesto al Segretario il registro dei depositi e la prova del loro versamento,egli ha dichiarato che i medesimi non sono stati mai versati a lui o a1 tesoriere, ma sono stati trattenuti e quindi sono tuttora in potere di colui che presiedette all'asta pubblica. - Detto deposito ascenderebbe alla somma di lire 300,00. –
Conseguenza di ciò , si è stato anche che meno quello del dazio sul legname e ferro, tutti gli altri appaltatori non hanno finora curato di prestare la cauzione definitiva, rimanendo inadempiute le condizioni dello incanto e senza cautela alcuna l' amministrazione comunale.
Similmente, non ostante che fosse stato dato in fitto da oltre un biennio, non si è avuto cura di stipulare contratto col Sig. Nicola Sicoli per la locazione del magazzino a pianterreno dello edificio municipale, cosi pure per le vendite dei suoli al Cimitero. pel contratto di esattoria, e via dicendo.
…..continua…