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Amantea è da tempo il paese dei banani e delle palme.

I banani continuano rigogliosi a vegetare in tante parti del territorio.

 

Ed era così anche per le palme, al punto che probabilmente il caso delle tre palme sorelle gemelle di Amantea era forse un caso raro.

 

Tre palme nate una vicina all’altra, così spontaneamente, in via Elisabetta Noto.

Ma ora un famelico insetto fitofago, cioè il coleottero curculionide Rhynchophorus ferrugineus, detto anche punteruolo rosso delle palme, le ha attaccate.

Ed una è già morta.

 

L’altra è attualmente sotto attacco ed è ormai collassata.

La terza è ancora vitale ma in queste condizioni di abbandono e senza alcuna difesa morirà appena attaccata dal Punteruolo.

E poi chi dovrebbe salvarla?

Il proprietario del terreno? Ma se non ha fatto nulla per le prime due perché aspettarsi un intervento di tutela per l’ultima?

E poi, chi dovrebbe imporglielo? Il comune?

Ma se il comune non ha difeso e non difende nemmeno le sue palme, quelle su area pubblica!

Addio, allora.

Dopo decenni di onorato servizio andranno via le uniche palme gemelle forse della intera Calabria.

Ci resteranno solo le cartoline a mostrarci la Amantea di un tempo e tutti saremo nostalgici e parleremo della bella Amantea di una volta quella che ipocritamente non difendiamo.

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Scrive Andrea Ianni Palarchio: “Sig. Aloisio ho letto la sua nota stampa su " il Garantista" e mi corre l'obbligo, essendo uno dei promotori insieme ad altri amici di questi incontri, illustrarle meglio quello che a causa della sua non partecipazione non può sapere.

 

Parto dalla premessa che queste cene sono nate dopo che parecchi di noi si sono trovati spesso intorno ad un caffè a discutere di quello che ritengo essere una mia passione (ma anche la loro) , cioè la vita amministrativa della nostra città !!!

Questi incontri hanno trasformato quello che era una mera conoscenza in una amicizia. Un

amicizia anche abbastanza affiatata tanto che giorno dopo giorno abbiamo sentito la necessità di

aumentare il numero di partecipanti, e perché no, di andare a mangiare insieme una pizza.

Ripeto il filo comune che lega i partecipanti e' semplicemente la passione per la politica e anche lei

ritengo sia stato invitato su questo principio.

 

Mi lascia sbalordito il fatto che proprio il presidente di "Spirito Libero", conosciuto fino a qualche mese fa proprio per l'organizzazione di cenette contesti queste modalità di incontri.

La cosa peggiore però è che le sue parole ne travisino la finalità trasformando tutto in una sorta di

nascita di lista ombra. Niente di più lontano di quello che è !!! Intanto perché non ci sono elezioni

all'orizzonte e nell'eventualità che ce ne fossero per tutti i partecipanti basterebbe mettersi davanti

al comune e verrebbero sicuramente candidati in qualche lista diventando determinanti alla vittoria.

Nessuno ha bisogno di partecipare a cene e cenette.

Durante questi incontri ci stiamo conoscendo , stiamo imparando a conoscere i nostri modi di

pensare e di riflettere sulle problematiche del nostro territorio , riflessioni che spesso (al sottoscritto

sicuramente) aiutano ad effettuare migliori valutazioni. Come si dice il confronto aiuta a crescere e

forse ci aiuta anche a diventare migliori amministratori per il futuro.

Sarebbe meglio stare sempre chiuso in casa e non conoscere nemmeno il dirimpettaio?

 

Dunque quello che è nato e sta crescendo e' un gruppo si, ma di amici, dove per lei e' lecito

restarne fuori ma non trovo giusto che lo infanghi.

Trovo strano però che nonostante contesti i " pseudo volponi" della politica alla fine gli chieda di

trasformarsi in "supporter" cioè portatori di voti per i giovani , invitando i giovani a trovare

compromessi con i vecchi. Ma a cosa servirebbe ? A trasformare menti pensanti in pupi in mano a

pupari ? Proprio il contrario di quello che vogliamo noi.

Mi auguro che questo mio appunto contribuisca ad una migliore valutazione per il futuro.

 

Cordiali Saluti Andrea Ianni Palarchio

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Stamani le Forze dell’ordine sono intervenute presso l’ex Hotel Ninfa marina per controllare la situazione della protesta dei profughi.

 

Un intervento necessario atteso che gli ospiti erano arrivati presso la stazione ferroviaria con cartelli di protesta ed esisteva il timore della teorica ma sempre possibile interruzione del traffico ferroviario.

 

Come sempre in questi casi un piccolo gruppo di più facinorosi spingeva gli altri in una protesta legittima e significativa ma che non poteva né doveva trascendere

Ed infatti stando ai presenti appena qualcuno dei protestatari è andato oltre le righe ecco il fermo e deciso intervento delle forze dell’ordine che li hanno portato in caserma per la identificazione ed altro di legge.

Ma non solo questo.

Stanti le lamentele sul cibo ecco giunti presso l’albergo i sanitari del distretto del Tirreno , ma non quelli di Amantea.

Notizie attendibili parlano di sanitari giunti dal nord del distretto e che hanno provveduto ad attendere la ditta di catering controllando il cibo arrivato , sia come tepore, sia come cottura e procedendo anche a controllare le autorizzazioni sanitarie della ditta fornitrice.

Sembra sia risultato tutto a posto e nessuna obiezione tantomeno sanitaria è stata eccepita

Pur tuttavia corre voce che la cooperativa abbia valutato di procedere alla preparazione dei pasti direttamente nella cucina dell’albergo.

Antistanti alla Ninfa Marina anche una pattuglia della Polizia Municipale

Sul tardi della mattinata i profughi che erano stati portati in caserma sono stati riportati nell’albergo.

E così è terminata la protesta dei profughi.

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